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L’austriaco Christian Stangl tenterà il record di salita sul K2

Chi dice che nell’alpinismo himalayano d’alta quota tutto è
già stato fatto e manca la fantasia di provare qualcosa di nuovo, non conosce
l’austriaco Christian Stangl. E’ sicuramente il prototipo dell’alpinista piè
veloce, uno skyrunner d’alta quota. Ha annunciato ai media internazionali il
suo ultimo progetto, quello di salire sul K2 e stabilire il nuovo record di
salita, stabilito nel 1986 dal francese Benoit Chamoux, che salì la montagna in
23 ore. Un tentivo lo fece l’anno scorso, ma si dovette fermare a quota 8100 a causa della caduta del seracco,
proprio quello che causo le 11 vittime durante la tragica ascensione d’inizio
agosto. Se la via non sarà praticabile, tenterà la salita per la via
Wiessner, tentata nel 1939 da Fritz Wiessner e mai realizzata.

Christian Stangl ama definirsi uno skyrunner, ed ha
stabilito diversi record di velocità in salita in giro per il mondo, dalle Ande
all’Himalaya. Ha realizzato in pochi anni la salita delle Seven Summit con il
tempo totale di 58h45′, salendo l’Everest in 16h42′, il McKinley in 16h45′,
l’Aconcagua in 4h25′, il Kilimajaro in 5h36′, l’Elbrus in 5h18′ salendo in sci,
il Vinson in 9h10′ e la Piramide Carstensz in 49′. E’ sicuramente l’uomo che ha
realizzato la sintesi tra l’alpinismo e lo skyrunning, nonostante le tante
polemiche ogni volta che si porta alla ribalta quest’argomento

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.