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Il K2 in solitaria di Christian Stangl era una sua invenzione…


Christian Stangl si era prefissato un obiettivo ambizioso, ovvero quello di scalare tutte le maggiori vette del mondo, e dopo le Seven summit, anche le 14 summit, ossia le seconde cime ma stavolta, come invece precedentemente dichiarato, alla vetta del K2 non c’è arrivato. La foto a testimonianza della vetta è stata scattata approssimativamente a 7500 metri, certezza questa che lo stesso Stangl ha ammesso nel corso di una recente conferenza stampa.La giustificazione data da Stangl relativamente alla vicenda è la seguente:Suppongo di essere arrivato a questo punto per una sorta di combinazione tra la paura della morte e l’ancora più soffocante timore di un fallimento. Il raggiungimento delle mete era ed è il fattore determinante dell’alpinismo. Credo di aver superato il mio personale fallimento solo dopo tre estati e ben sette tentativi di risalita della vetta. I miei sponsor non hanno fatto alcuna pressione su di me affinché raggiungessi la cima. Tale pressione è dipesa solo ed esclusivamente da me. La paura della morte è molto brutta, ma quella del fallimento – all’interno di una società completamente votata al raggiungimento degli obiettivi – è ancor peggiore.La cosa peggiore è prendere in giro chi ancora crede nella buona fede degli alpinisti che annunciano exploit sensazionali. Andare in montagna veloci, leggeri ed in stile alpino è un credo che condivido da anni, lo skyrunning come modo innovativo di scalare le montagne. Ma esattamente come le prestazioni sportive non sono più credibili quando si usa il doping, e quindi tutti i risultati precedenti possono essere messi in discussione, lo stesso vale per chi dichiara il falso sulle sue salite. A questo punto tutti i suoi record saranno ancora credibili? E le sue prestazioni future?Il telecronista sportivo Franco Bragagna nelle sue telecronache sull’atletica non ha peli sulla lingua nel chiamare ex-dopati gli atleti che si rivedono in pista dopo 2 o 4 anni di squalifica per doping. Forse bisogna iniziare ad usare lo stesso metro anche nell’alpinismo… 

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.