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Albert Smith lo spettacolo del Monte Bianco e altre avventure in vendita, al Museo della Montagna di Torino dall’8 maggio


Albert Richard Smith medico, scrittore e soprattutto showman, è uno dei personaggi più popolari nella Londra dell’epoca vittoriana. Nelle affollate conferenze-spettacolo all’Egyptian Hall di Piccadilly offre alla società inglese la possibilità di vivere il sogno esotico delle altezze alpine. È inoltre il primo a intuire le potenzialità del merchandising nel senso moderno del termine, utilizzandolo nel modo più spregiudicato.

La mostra e il volume del Museo Nazionale della Montagna, ALBERT SMITH. LO SPETTACOLO DEL MONTE BIANCO E ALTRE AVVENTURE IN VENDITA, a cura di Aldo Audisio e Veronica Lisino – realizzati nell’ambito del progetto di cooperazione transfrontaliera INTERREG V-A ITALIA-FRANCIA ALCOTRA 2014-2020 “iAlp” e finanziato dal FESR – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale con la collaborazione del Musée Alpin – Chamonix-Mont-Blanc, della Regione Piemonte, della Città di Torino e del Club Alpino Italiano – rappresentano la più completa operazione di studio e divulgazione mai realizzata sulla figura e l’opera di Albert Smith.
Attraverso la ricerca e l’acquisizione di molti piccoli manufatti – vecchie stampe, fotografie, programmi e libretti di sala, spartiti musicali, articoli di cronaca, teatrini e macchine ottiche, lanterne magiche, piatti, giochi, ventagli – il Museo ha dato forma nel tempo a una grande raccolta di oggetti che permette di presentare, dopo un oblio durato oltre un secolo, la ricostruzione approfondita delle attività di Smith legate alla montagna.
Dopo aver partecipato nel 1851 alla quarantesima salita del Monte Bianco, Smith descrive la propria esperienza allestendo all’Egyptian Hall di Londra le grandiose conferenze-spettacolo Mr. Albert Smith’s Ascent of Mont Blanc, memorabili messe in scena, vero e proprio mix di emozione, divertimento e istruzione. Attraverso diorami, giochi di luce, canzoni, narrazioni e imitazioni, offre agli spettatori la sensazione di essere loro stessi a scalare la cima. Seguendo un’ardita politica di marketing, produce una grande varietà di gadget collegati all’evento. In tempi in cui nessuno aveva mai osato mercificare le proprie avventure, arriva addirittura ad allestire un vero e proprio negozio di souvenir per la vendita, tra le altre cose, di slittini, bastoni alpini e corna di camoscio.
Lo spettacolo viene ripetuto fino al 1858, con duemila repliche e il merito di aver alimentato una delle forme d’intrattenimento più popolari del diciannovesimo secolo, riuscendo a trasportare l’odore della neve e il soffio delle bufere del Monte Bianco fin sulle rive del Tamigi.

La risposta popolare è entusiastica, una vera e propria manifestazione di follia collettiva, “The Times” arriva a parlare di «Mont Blanc Mania»: folle di visitatori inglesi, impazzite di curiosità per quel singolare mondo, si riversano nella Valle di Chamonix alla ricerca di quel paradiso terrestre, stupendo e terribile, a sole 24 ore di treno dalla stazione di Londra.
Quando nel 1857 a Londra viene fondato l’Alpine Club, le Alpi sono ormai qualcosa di familiare per molte persone anche grazie a Smith, che viene invitato a diventarne socio.
Albert Smith muore nel 1860, a soli 44 anni: la sua presenza sulle scene d’oltre Manica è durata pochi anni, ma è difficile considerarla al pari di una meteora.
Estintasi la «Mont Blanc Mania», rimane la passione per la montagna, l’esotico e l’esplorazione, alimentata da importanti imprese ben oltre le Alpi. Per scalare vette impervie e percorrere lunghi ghiacciai senza muoversi da casa, come aveva insegnato Smith, sono però ormai sufficienti giochi da tavolo, fotografie e più tardi pellicole cinematografiche.
Nel periodo che va dagli ultimi decenni dell’Ottocento all’inizio del Novecento saranno soprattutto l’Artide e l’Antartide, la corsa all’oro nel Klondike e le vette dell’Himalaya – in particolare l’Everest – ad accendere la curiosità dell’uomo comune. La pratica del merchandising è ormai sfruttata in maniera sistematica e sviluppata in maniera sorprendente, come attestano i numerosi prodotti oggi in mostra, tutti appartenenti alle collezioni del Museo Nazionale della Montagna.
La mostra, con un allestimento curato da Marco Ribetti e Mario Scarzella, restituisce – anche attraverso la ricostruzione dell’Egyptian Hall, dove il visitatore potrà assistere alla proiezione del filmato Mr. Albert Smith’s Ascent of Mont Blanc – il clima di meraviglia dell’epoca vittoriana nella quale Albert Smith ha vissuto e della quale è stato perfetto interprete.

Il progetto è accompagnato dal volume ALBERT SMITH. LO SPETTACOLO DEL MONTE BIANCO E ALTRE AVVENTURE IN VENDITA, a cura di Aldo Audisio e Veronica Lisino, edito dal Museo Nazionale della Montagna. Un’opera di 432 pagine, corredata da un ricco apparato iconografico, con testi in edizione trilingue – italiano, francese e inglese – di: Aldo Audisio, Darren Bevin, Angelo Recalcati, Laure Decomble e Lucinda Perrillat-Boiteux, Alessandra Ravelli, Veronica Lisino, Donata Pesenti Campagnoni, Ulrich Schädler, Tony Astill, Francesca Villa, Roberto Mantovani e Leonardo Bizzaro.

Fonte Museo Nazionale della Montagna

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.