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What’s Left: l’avventura di Mike Horn in barca a vela per scoprire e raccontare i segni del cambiamento climatico


In oltre trent’anni di carriera il sudafricano Mike Horn è divenuto uno degli ultimi grandi esploratori, compiendo imprese prima ritenute impossibili come il giro del mondo attorno all’Equatore, portato a termine nell’ottobre del 2000 senza l’utilizzo di alcun mezzo motorizzato, o il giro del mondo attorno al Circolo Polare Artico, iniziato nel 2002 e compiuto anch’esso senza motori, senza cani da slitta e in totale autonomia, superando due durissimi inverni artici.

Nel 2006 Mike, assieme al compagno Borge Ousland, è stato anche il primo uomo a raggiungere il Polo Nord a piedi nella stagione più fredda, dopo 60 giorni e 5 ore di cammino e, nel 2016 ha dato il via al progetto di circumnavigazione del Globo, toccando Polo Nord e Polo Sud.
Fra una grande traversata e l’altra ha anche trovato il tempo di dedicarsi all’alpinismo ai massimi livelli, concatenando nel 2007 le vette di 8000 metri del Gasherbrum I e II. Nel 2010 ha scalato il Broad Peak e nel 2010 il Makalu, sempre rigorosamente senza ricorrere all’utilizzo di bombole d’ossigeno.

Dopo una vita trascorsa all’insegna dell’avventura, all’età di 57 anni, Mike Horn non è ancora sazio di scoperte e nuove sfide e, nelle scorse settimane, ha preso il mare dal Principato di Monaco con la sua barca Pangaea di 35 metri per dare il via al nuovo progetto “What’s Left”, ovvero “Cosa Rimane”, un lunghissimo viaggio di 4 anni, che lo porterà ad attraversare gli oceani e toccare tutti i continenti per partire da lì alla ricerca di ambienti ancora inesplorati, ritrovando le tracce dei suoi precedenti viaggi e testimoniando con racconti e immagini gli effetti dei cambiamenti climatici.

“Questo viaggio rappresenta un riassunto delle mie esperienze passate offrendo anche un’opportunità al pubblico di osservare lo stato attuale del nostro pianeta. Nel corso di quattro anni, visiterò luoghi iconici e incontaminati, scoprendo cosa è cambiato e realizzando tante imprese che sono ancora nel mio cassetto dei sogni. Attraverso questa avventura, il mio obiettivo è ispirare le persone ad agire e perseguire le proprie passioni.
Ogni destinazione nell’itinerario accuratamente studiato di What’s Left mostrerà i temi intrecciati di avventura e ambiente”.

Inevitabile chiedere a Mike cosa resti ancora oggi da esplorare nel mondo contemporaneo: “In un mondo dominato dai satelliti e da Internet, esistono ancora aree inesplorate che invitano all’avventura. Oltre gli schermi dei nostri computer e smartphone, grotte nascoste, oceani sconosciuti e paesaggi remoti affascinano ancora gli esploratori. La vera esplorazione va oltre la dimensione di internet e del mondo virtuale, alimentando lo spirito umano con la curiosità, la scoperta e l’incertezza delle nuove avventure”.
La scelta di compiere il viaggio a bordo della barca Pangea non è dovuta solo all’amore di Mike per la vela, ma è una conferma dell’attenzione all’ambiente che, da sempre lo ha portato a rinunciare il più possibile all’utilizzo dei mezzi a motore per le sue imprese: “La navigazione a vela riduce al minimo la mia impronta di carbonio e l’impatto sull’ambiente e allinea la mia passione per il mare con l’obiettivo di preservare il nostro pianeta – spiega l’esploratore – Abbracciando la vela come il mio principale mezzo di trasporto per spostarmi da una destinazione all’altra, voglio dare il mio contributo alla sostenibilità e mostrare il mio impegno verso i nostri ecosistemi fragili. Inoltre, la vela mi permette di immergermi nella natura e approfondire la mia connessione con il mondo circostante, offrendo tempo per la riflessione e la preparazione. Nel lungo tempo che mi sono preso per compiere questo viaggio sono certo che avrò occasione di scoprire i cambiamenti che riflettono la natura dinamica del nostro pianeta e mostrano gli effetti delle attività umane”.

La prima tappa del viaggio sarà la Groenlandia, dove nei prossimi mesi, dopo una difficile navigazione fra gli iceberg dei mari artici, Mike tenterà l’impegnativa ascensione del Gunnbjørn Fjeld, la vetta più alta dell’isola, da dove si gode un panorama a 360° su uno dei più maestosi territori di wilderness della Terra.

Anche in questa nuova impresa Ferrino sarà al fianco di Mike Horn, come è stato per tutte le altre grandi spedizioni dell’esploratore sudafricano.

“Mike è il simbolo dell’inesauribile passione per la scoperta che anima l’uomo – commenta Anna Ferrino, CEO di Ferrino – uno spirito che trova realizzazione in esperienze uniche e incredibili come quelle che lui ha vissuto e continua ad affrontare, ma anche nelle piccole avventure che tutti gli amanti dell’outdoor sognano e realizzano, magari a due passi da casa. Siamo orgogliosi di contribuire con il nostro lavoro e i nostri prodotti alla realizzazione di questi magnifici sogni. Piccoli o grandi che siano”.

Fonte Sara Croce – Aringa Studio

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.