Vietate le salite al Cervino
Prevenire è meglio che curare, una massima che vale in
medicina e ormai anche nell’alpinismo. Forse la catena di incidenti di questa
tragica estate 2009 ha
fatto alzare le antenne a tutti coloro che vivono di montagna e ne sono parte
integrante. Dopo la chiusura della via alle Grandes Jorasses nel gruppo del Monte
Bianco, con un’ordinanza del 20 agosto del comune di Courmayeur, a causa della situazione
instabile del ghiacciaio Whymper, da cui si aspetta a giorni il crollo di un seracco
sulla val Ferret, la stessa decisione è stata presa per il Cervino.
Il sindaco di Valtournenche Domenico Chatillard ha emesso
ieri con un’ordinanza che vieta la salita sulle vie del versante italiano del
Cervino. Addirittura 25 alpinisti per sicurezza sono stati trasportati a valle
in elicottero. Si sono staccati massi sopra il rifugio Carrel, ci sono fessure
e lastroni in bilico, e le guide del Cervino stanno valutando che tipo
d’intervento eseguire per risolvere la situazione.
Già nel 2003 le frane causarono il divieto di salita lungo
la via italiana. Tutte le montagne sono destinate a sfaldarsi col tempo, certo
che tanti crolli degli ultimi anni, che fanno notizia perché ripresi dai media,
fanno pensare che i cambiamenti climatici stiano accelerando lo scioglimento
del permafrost, quel collante ghiacciato che tiene le rocce unite soprattutto
nelle zone con elevata pendenza.