Il vicepresidente Fitri Marco Comotto illustra il programma per il triathlon del futuro: si punta sui giovani
Il presidente della FITRI Luigi Bianchi, ha individuato nel suo programma, fin dall’inizio, quale principale intervento per il rilancio ed il successo del Triathlon, l’attività giovanile, fulcro essenziale per garantirne la crescita, lo sviluppo e l’affermazione definitiva ai massimi livelli:
Uno dei punti principali del mio programma è stato rivolto all’attività giovanile, i campioni e le vittorie non giungono a caso, può esserci un talento ma le fondamenta di uno sport solido e vincente nascono da una lunga e scientifica programmazione. Molto è stato fatto in questi anni, ma ora serve radicalizzare la struttura, investire, riportare tutto sotto un’unica e consapevole regia. E sono convinto che il nostro nuovo Programma ci condurrà all’obiettivo ambizioso che ci siamo posti, ossia, l’Italia del Triathlon alla pari delle nazioni leader del settore. Una svolta importante che anche a livello di cifre parla nei bilanci di un aumento di impegni pari al 36% in più rispetto a quanto destinato all’attività giovanile nello scorso anno, un’impronta chiarissima delle scelte strategiche federali –
Chi si è occupato di ‘tradurre’ in un documento programmatico, in base alla propria esperienza ed a quella di tutti i protagonisti di questo movimento, è il vice presidente federale Marco Comotto, in qualità di presidente della Commissione Giovani, che ci spiega cosa cambierà rispetto al passato:
Programmazione quadriennale attraverso il passaggio nei differenti contesti – progetto talento, scuola di alta specializzazione fino a giungere alle squadre nazionali; implementazione e riqualificazione dei circuiti di gare nazionale, partecipazione ad attività internazionale, cooperazione tecnica ai differenti livelli tra tecnici federali ‘centrali’, quelli societari ed allenatori; intensificazione di raduni e istituzione di centri territoriali; valorizzazione dell’attività regionale quale anello di congiunzione con l’alto livello. Sono le azioni da cui parte il nostro nuovo lavoro – sintetizza Comotto –
E poi entra nei particolari:
Il documento che presentiamo oggi è solo l’inizio di un percorso che sarà ricco di cambiamenti volti alla qualificazione del settore e al suo adeguamento con le nostre aspettative in vista dei prossimi appuntamenti internazionali, dalle Olimpiadi Giovanili ai futuri Giochi Olimpici. Il Progetto Attività Giovanile è stato sviluppato dal Direttore Tecnico Giovanile, Alessandro Bottoni, partendo da una analisi della situazione pregressa e attuale per individuarne i punti di forza e debolezza e identificare così una serie di obiettivi e conseguenti strategie di azione sostenibili per garantire al numero maggiore possibile di giovani, tecnici, organizzatori e dirigenti giovanili l’ opportunità di esprimere il proprio potenziale nel triathlon. Particolare attenzione è stata rivolta alla nuova figura del tecnico giovanile, motore fondamentale dell’attività di base che deve essere svolta sul territorio. Attraverso la creazione di una struttura tecnica allargata e di raccordo con la rete di tecnici regionali che operano nel comparto giovanile, si riuscirà a diminuire il tasso di abbandono e allo stesso tempo ad aumentare la percentuale di giovani che svolgono attività reale e strutturata fino ad incrementare sensibilmente il numero di giovani triatleti. L’intervento diretto della Federazione sui tecnici giovanili, volto a migliorare le loro competenze, e il riconoscimento dell’importanza del ruolo che rivestono nell’individuazione e formazione del potenziale talento, è il primo importante passo verso il processo di rinnovamento dell’intero settore. Una fitta rete organizzata e strutturata che sarà di supporto al lungo percorso che va dalla scoperta del talento, alla sua crescita in ambito regionale ed interregionale fino a giungere alla SAS e nelle squadre nazionali con la partecipazione all’attività internazionale. In questo lungo percorso saranno intensificati i raduni locali e interregionali. Mediante l’ istituzione di centri tecnici territoriali riusciremo ad essere più incisivi e ad offrire spunti di professionalità agli attori principali di questo percorso: atleti e tecnici.
Tutte queste costituiscono le prime tra le tante modifiche di un settore in stallo da diversi anni. Si era lavorato bene, ma si può fare di più. Questo lavoro è frutto della condivisione con i tecnici e con i dirigenti delle società che operano in campo giovanile, e che ringrazio ancora per la preziosa collaborazione. Il primo successo lo abbiamo visto già pochi giorni fa, con l’uscita delle assegnazioni dei titoli giovanili, finalmente già confermati ad inizio stagione; abbiamo addirittura avuto la possibilità di scegliere tra diverse proposte organizzative, cosa mai successa in precedenza. La conferma della Federazione dell’intervento volto alla qualificazione di queste gare, il maggiore introito dato dall’innalzamento delle quote di iscrizione solo nei titoli giovanili e la fiducia riposta nella nuova dirigenza e nella rinnovata Commissione Giovani hanno prodotto questo primo importante passaggio verso il raggiungimento degli obiettivi su esposti. Nonostante che da alcuni l’aumento delle quote sia stato visto come un appesantimento dei costi delle trasferte giovanili il risultato garantisce a tutti una rinnovata serenità e la possibilità di una programmazione più accurata. Per altro, la maggiore spesa sostenuta dalle Società viene ritornata dalla Federazione sotto forma di contributi di partecipazione, innalzati da 30 a 40 euro, segno evidente di un processo che tiene in stretta considerazione i problemi che affrontano le Società che si impegnano con i giovani nel momento in cui seguono i programmi tecnici. Passando ora dalla ‘imprinting’ all’ ‘operatività’, chiediamo al DTG Bottoni, come ha configurato la sua struttura tecnica:
La scelta dello staff è basata unicamente sulle competenze, le disponibilità allo svolgimento di compiti già individuati e la condivisione di passione e motivazione nel far crescere il movimento giovanile. La possibilità di scegliere per i ruoli di coordinamento dell’Attività Giovanile, tecnici appassionati e motivati che già operano attivamente nell’attività del territorio e allenano già alcuni dei nostri migliori giovani, permette di offrirgli al contempo la possibilità di fare esperienze formative, partecipando alle attività delle Squadre Nazionali e liberando risorse economiche da destinare al reclutamento, allo sviluppo e alla formazione dei tecnici giovanili. In questo modo è possibile avere più risorse economiche per lo staff e molti più collaboratori rispetto al passato, per la realizzazione di una prima struttura a rete sul territorio, indispensabile per ogni progetto sul talento e sul reclutamento e la promozione di base. Oltre a questo sono state destinate risorse economiche unicamente per progetti di sviluppo e quelli virtuosi e funzionanti saranno poi condivisi e diffusi, adattandoli alle varie realtà territoriali. La formazione del Tecnico che lavora con i giovani avrà per la prima volta un budget e un progetto formativo dedicato. La parte determinante per la realizzazione degli obiettivi è la costituzione di un gruppo di lavoro numeroso ma con valori comuni, formati e condivisi sul campo e nel lavoro quotidiano con e per i Giovani. Sono loro che hanno stimolato e realizzato direttamente, o indirettamente attraverso la loro attività, il progetto giovani che viene presentato. Insieme condividiamo la speranza che il Triathlon giovanile sia la base da cui nascono, crescono e maturano i futuri campioni, che venga diffuso, riconosciuto e rispettato nelle comunità, dalle organizzazioni sportive e dagli enti pubblici, nel ruolo di disciplina Sportiva Olimpica e nel ruolo sociale di promotore dell’attività fisica giovanile, dove tecnici, dirigenti, organizzatori e atleti siano orgogliosi del loro successo come movimento sportivo.
Ufficio Stampa Fitri