Vent’anni fa moriva Gino Bartali, un Campione unico dello sport italiano
Vent’anni fa, il 5 maggio 2000, moriva Gino Bartali, un Campione unico dello sport italiano. Professionista dal 1934 al 1954, soprannominato Ginettaccio, vinse tre Giri d’Italia (1936, 1937, 1946) e due Tour de France (1938, 1948), quattro Milano-Sanremo e tre Giri di Lombardia e un’infinità di altre gare.
Ma la storia di Gino Bartali non si lega in modo esclusivo con lo sport, ma anche con la vita del nostro paese. In particolare, la sua vittoria al Tour de France 1948, contribuì ad allentare il clima di tensione sociale in Italia dopo l’attentato a Palmiro Togliatti. Quella vittoria fu anche un caso unico nella storia del Tour, cioè di un corridore capace di vincere a 10 anni di distanza. La carriera di Bartali fu comunque notevolmente condizionata dalla seconda guerra mondiale, sopraggiunta proprio nei suoi anni migliori; chissà quanti altri Tour e Giri d’Italia sarebbe capace di vincere in quegli anni.
Dopo la morte, nel 2013, è stato dichiarato giusto tra le nazioni per la sua attività clandestina a favore degli Ebrei durante la seconda guerra mondiale.
Infine il ricordo di Bartali si associa sempre alla rivalità con Fausto Coppi, rivalità solo sportiva, i due erano diventati amici nel corso degli anni, non solo per la famosa foto del passaggio della borraccia, ma addirittura Bartali fu il direttore sportivo degli ultimi anni di carriera di Coppi.