Ugo De Cresi racconta la sua DH regionale di Serina
A volte alcune gare
prendono davvero una piega inaspettata. Il bello è quando tutto
converge verso una festa indimenticabile. Parliamo della dh regionale
di serina (BG) che già per effetto dello status della disciplina è
di per sé sede di ambiente rilassato e divertente.
Ovviamente il fattore che
più condiziona proprio la gara è il meteo. Pertanto il sabato
pomeriggio stazionavamo sotto ai gazebo un po’ imbronciati come
scolari all’ingresso. E meno male che ci ha pensato Francesco a
rallegrarci con una bella distorsione alla caviglia, frutto di numeri
sullo street skate basculante.
Intanto i piloti
provavano e riprovavano con il commento di routine: troppo fango ,
non si sta in piedi, non in sella, proprio in piedi. E dire che Claudio, Dario,
Lorenzo, avevano vangato per due giorni per avere ragione
dell’argilloso conflitto contro la natura. Discesa dopo discesa, la
fangazza è entrata a far parte di noi. Eleonora ai paddock non
capiva come uomini di 4° anni si divertissero così tanto a
rotolarsi nel fango. Alle 19 Sara intima lo stop e richiama la truppa
al ristorante.
Cenare con Sara è assai
romantico perché o lavora al pc o telefona. L’unico sussulto le
giunge quando quel perfido di Francesco fa finta di guardare fuori
dalla finestra ed esclama NEVICA! Mossa.
Dopo cena con l’amico
procione ce la buttiamoa calcetto e socializziamo con i dhillers di
Trento, anzi nò , di Rovereto.
Consci di essere ad una
gara dh, e del relativo dovere di concentrazione pre-gara ci
trasferiamo alla discoteca Snoopy per una festa anni 70. Sara è
coerente, all’ingresso si dilegua con la digitale, mentre l’occhio
esperto da dj mi fa intuire chi starà un’oretta e chi farà
mattino, tornando alla base alle 6 capovolto.
Domenica. Piove, ma non è
che intererssi più di tanto. Il villaggio è bello operativo e dopo
le prove libere si parte. I cronometristi sono lì con il loro bel
display e…funziona!La muscia pompa e mentre Eleonora ed Erika se la
ballano scendono Monica, Recamento, Balduchelli, Mazzoni, tutti con
identico leit motiv: non scorre. Tempi tra i 3.30 e i 4 minuti. La
dea bendata decide di guardare dalla parte di Paolino Apollonio che
azzecca incredibilmente due contropendenze, resta in sella e
rilancia. Tanto gli basta per staccare 3.00.13. Tempo vincente.
Quando facciamo pausa
pranzo esce il sole. E’ lì che la festa è decollata. Abituati
alla goccia, ci ricordiamo dello stile outdoor dei solari raggi. La
musica raddoppia., arrivano i NaomaRock in concerto (che tiro!) il
pubblico si assiepa e si crea quel clima di gaudio che solo la dh sa
così bene interpretare. Vince Apollonio, ma non si sente differenza
da classifica perché sono tutti premiati. Rendiamo omaggio a Luca
Spinaci da Macerata che con tenacia ha chiuso entrambe le manches pur
con problemi meccanici. A chiusura un rinfresco per tutti:Dhiller
infangati, Parà della Folgore, ragazze immagine, dj, musicisti rock,
sponsor, assessori, organizzatori, fotografi, e tanta gente che si è
goduta la parte finale del percorso. Uno scenario da custodire con
cura nel cassetto dei ricordi. Questo serve per tenere viva la fiamma
della passione.
Ugo De Cresi