Turchia Express: un viaggio al confine tra due continenti, Europa e Asia.
Di Giorgio Pesenti
La citta’ dai tre nomi: “Bisanzio Costantinopoli Istanbul” è come un ponte di tre culture per arrivare ad una civiltà’ laica. Visitare questo enorme territorio di palazzi, moschee, chiese e hotel tra due continenti, Asia ed Europa, è immergersi in una megalopoli magica e misteriosa. A rendere più affascinante Istanbul ci pensano i suoi abitanti, alcune stime dicono che tra residenti dichiarati e non, qui sul Bosforo vivono e lavorano oltre 15 milioni di abitanti. La prima realtà fisica della voglia sfrenata di unione tra popoli di diverse culture e religioni sono proprio i ponti sospesi che collegano i due continenti; su queste vie di terra-aria con fondamenta sul fondo marino, transitano ogni giorno un’infinità di residenti e turisti che arrivano da tutto il mondo. In questa città è forte l’attrattiva di diventare in futuro una città Europea, infatti passeggiando tra Moschee, minareti, chiese Cristiane e Bizantine, le persone sono molto rispettose, ordinate e comunicative; sono sempre pronte a confrontarsi con altre realtà che provengono dal mondo in particolar modo con i turisti Occidentali di ispirazione Cristiana Cattolica.
Ne e’ la prova lampante la moschea museo di Santa Sofia, qui procedono celermente i lavori per la rimozione della calce che nasconde i mosaici di quando santa Sofia era una cattedrale consacrata al culto Cattolico. Oltre la storia religiosa nell’atmosfera di Istanbul si respira un’aria nuova di cambiamento verso uno stato laico di tipo Europeo. In effetti questo fiero popolo Turco, si veste e si atteggia in modo molto aperto e tollerante e per strada si vedono le ragazze che amano indossare la moda Italiana e Francese; poi invece a piccoli gruppetti si notano donne vestite secondo i canoni della religione Mussulmana, il chador, gli occhi di queste donne Islamiche emano uno sguardo di estrema dolcezza e serenità. I sultani hanno regalato alla popolazione di Istanbul numerose moschee finemente ricoperti di: tutto il pavimento da un soffice tappeto, sui muri maioliche molto colorate e sui soffitti decorazioni colorate con scritte giganti che riportano lettere “M” impressionanti che richiamano Maometto o Mohamed, il colore che identifica la religione dei fratelli Mussulmani e’ il verde.
A Istanbul la modernità ha fatto, come in tutte le città piu importanti al mondo, un po’ di casino: traffico intenso con code chilometriche, inquinamento dell’aria e rumori assordanti, comunque nonostante questo scotto negativo, Istanbul ha saputo crescere commercialmente in forma molto ordinata e pulita, ci sono centri commerciali all’avanguardia per la tecnica di costruzione e gestione. Oltre alla new economy, Istanbul ha saputo mantenere le sue tradizioni commerciali in grandi mercati all’aperto dove spiccano le vendite di oro, tessuti, pelli, spezie e gli immancabili dolci.
Ankara è la capitale amministrativa, oltre ad essere la capitale è famosa anche per essere stata il posto dove era depositata l’arca di Noè, è una città moderna divisa in due da un’arteria stradale molto ampia. In questa metropoli vivono 5 milioni di abitanti e come Istanbul e’ in piena espansione sia commerciale che residenziale, oltre le residenze dei suoi abitanti sono presenti le ambasciate dei paesi stranieri ed i palazzi del governo Turco. La storia di questo territorio dell’Anatolia occidentale e’ racchiuso nel museo archeologico allestito in un caravan serraglio ( luogo dove i mercanti facevano riposare le carovane di mercanzia che poi vendevano nei gran bazar ).
All’ interno di questo celebre museo si trovano principalmente i resti del popolo antico degli Ittiti, questa Atavica popolazione vissuta attorno al 1450 a.C. scriveva in geroglifici ed erano molto abili a lavorare l’oro infatti al suo interno sono custoditi molti gioielli e pietre preziose, imponente e’ una statua in pietra di un rè Ittita e poi su enormi lastre di pietra sono scolpite varie fasi della vita quotidiana di quel tempo, con scene di caccia e conquiste territoriali. Su ogni lastra sono scolpiti i loro simboli sacri, gli Ittiti erano un popolo molto prestante dal punto di vista fisico, di conseguenza la loro credenza sacrale era rappresentata da animali con le loro caratteristiche fisiche, spiccano su tutti le forme dei leoni e delle aquile con la testa dei leoni. Di particolare interesse e’ un vaso molto grande in terra cotta dove sono dipinti alcune scene di vita familiare compresa un’accoppiamento erotico tra coniugi. Considerando attentamente la scoperta di questo museo si può dedurre che a livello religioso gli Ittiti professavano un pre-Islam.
La Cappadocia: tra i Camini delle fate e le mille chiese Cristiane.
Goreme è una città meravigliosa della Cappadocia, possiede due località, tra magia e storia, la prima e’ la piccola valle dei camini delle fate. I camini sono dei massi verticali di tufo erosi dalla mano dell’ uomo per ricavare le proprie abitazioni, in seconda battuta c’è stata l’erosione dovuta ai fenomi metereologici, in particolare, qui la temperatura invernale è molto rigida e quando nevica o piove e l’acqua entra nei cunicoli o nei rifugi degli avi della Cappadocia, si formano grandi quantità di ghiaccio, con il naturale rigonfiamento delle cavità, causato dalla formazione del ghiaccio, i cunicoli o i rifugi scoppiano per cui si sgretolano alcuni di questi curiosi camini delle fate.
L’altra sbalorditiva scoperta che ho fatto in Cappadocia e’ stata la valle delle mille chiese. A prima vista questo territorio sembra una piantagione di funghi alti in media dai 10 ai 30 metri con una grande capoccia sulla parte superiore. Nel gambo sono scavati i rifugi dei Cristiani, questi testimoni di Cristo prima dell’arrivo dell’imperatore romano Costantino il grande, erano selvaggiamente perseguitati e quindi si dovevano nascondere nella valle delle mille chiese altrimenti venivano barbaramente uccisi e martirizzati. Eroi della fede oltre a fare sopravvivere le loro famiglie, accanto alle loro case-rifugio in tufo, hanno magistralmente costruito mille piccole chiese, finemente affrescate, con scene della bibbia e del santo Vangelo. Dio è sempre stato raffigurato con un occhio nei capelli, questo organo umano stava a significare che su di noi era sempre presente la sua protezione.
Su questo curioso fatto i residenti di questa valle della Cappadocia hanno costruito una fortuna fabbricando dei gadget con l’ormai insostituibile, per gli osservanti della religione Islamica, occhio che ha poteri di scacciare le maledizioni e il malocchio di questa valle delle mille chiese Cristiane. Questa credenza o superstizione di contenuto medioevale e’ supportata dal fatto che i contadini della zona, incuranti di questo patrimonio artistico Cristiano, hanno rovinato gli affreschi con degli scalpelli, in particolar modo hanno tentato di sfigurare i volti di Cristo e dei santi. A proposito di santi, e’ singolare e curiosa la leggenda di Sant’Onofrio; si narra che Onofrio aveva il corpo di una bellissima fanciulla, Onofrio era molto religioso per cui era sempre arrabbiato per le insistenti avance amorose dei Turchi, adirato a tal punto che dovette intervenire il sommo Dio a sostituire il suo affascinante volto di donna con una testa barbuta maschile assai accigliata. Grazie a questa trasformazione Onofrio riusci finalmente a vivere la sua sospirata vita di tipo monastico.
In Cappadocia oltre alla religione Mussulmana classica e’ presente l’interpretazione religiosa Islamica dello scienziato, musicista, poeta, e filosofo mistico Mevlana M. Celaleddin-i Rumi, interprete di un’Islam molto aperto all’universalità dei suoi consigli e del suo stile di vita molto pacifico e votato alla purezza di spirito, e’ vissuto nel tredicesimo secolo ed ha contribuito alla costruzione della tradizione della Cultura Turca. Il pensiero di Mevlana ha fondato le sue radici nella seguente condizione essenziale: “L’esistenza e’ di girare su se stessi per essere il punto di congiunzione tra Dio e la terra”. Questa confraternita professa che non c’e’ niente nell’universo che non giri, l’essere umano gira in compagnia di tutti i viventi e le cose. Secondo anche il pensiero del santone Mevlana, l’essere umano possiede un’intelligenza differente e superiore alle altre creature. I consigli vitali e universali di Mevlana sono: “Essere come un fiume in piena nella generosità e nell’aiuto al prossimo, essere come il sole nella compassione e nella misericordia, essere come la notte nel nascondere le colpe dell’altro, essere come la morte nella rabbia e nel furore, essere come la terra nella modestia e nell’umiltà, essere come il mare nella pazienza, vivere come si e’, o diventare ciò che si pensa”. Di notevole interesse scenografico la cerimonia dei seguaci di Mevlana (Die Dervishi Rotanti), i confratelli durante la cerimonia invocano in continuazione Maometto con l’ausilio musicale degli strumenti musicali tipici Turchi e dopo un’infinita serie di inchini iniziano a danzare con la loro singolare rotazione mistica.
E dopo una trasfertona di 12 ore in bus, in cui abbiamo percorso oltre 620 km tra altipiani e coltivazioni di alberi da frutto di ciliegie, eccoci arrivati nel paese termale di Pamukkale, famosa localita’ Turca, anticamente chiamata Hierapolis che significa la citta’ di cotone. Qui l’impero romano organizzò una citta’ termale e commerciale molto grande e di notevole interesse economico. Sulla collina di Pamukkale sgorga acqua calda, con temperature che variano dai 38 ai 42 gradi. Questa preziosa acqua, con i suoi vapori biancastri, appare magica perchè, goccia dopo goccia deposita sulla collina di roccia di travertino di Pamukkale enormi quantità di calcio, il calcare nell’acqua supera la quantità del 50%, di conseguenza negli anni si è formata una gigantesca cascata bianca; la formazione della cascata è avvenuta naturalmente a terrazzamenti queste piccole terrazze sono diventate delle suggestive piscine naturali dove i visitatori immergono i piedi. Acque termali che richiamano milioni di turisti Asiatici, Russi ed Europei. Per il turismo piu esigente e’ presente una piscina di epoca Romana con ancora sul fondo dei resti archeologici. A certificare la capacità’ curativa di questa acqua termale è presente a Pamukkale questa storia: Agamennone, distrutta Troia, non riprese subito la navigazione in mare ma si spinse verso il sud della Turchia, seguendo la costa, con i soldati feriti portati dai compagni arrivò fino a Hierapolis. Agamennone è stato richiamato dalle proprietà curative di questa acqua termale fumante e di odore acre e ordinò ai suoi soldati sani di immergere i feriti, quindi in pochi giorni di cure le ferite dei soldati si rimarginarono. Una volta guariti i guerrieri Greci ripresero la via di Smirne per far ritorno alla loro patria.
Dopo Pamukkale non poteva mancare la sosta al museo archeologico di Hierapolis, nel nord della città, questo agglomerato urbano dell’antica Frigia si sviluppò al tempo di Alessandro Magno, per poi consolidarsi con il dominio Romano. Visitando il sito e il museo si resta esterefatti dalla bellezza dei reperti e dall’ ingeniosità di chi li ha progettati e costruiti. Interessanti sono le strutture architettoniche del teatro pubblico e di quello per l’amministrazione del territorio, all’interno di questo stadio si svolgevano dei giochi atletici come la corsa piana, il lancio del giavellotto, la lotta Greco Romana. Sempre in questo luogo, ma in una porzione limitata per questioni di sicurezza degli spettatori, avvenivano le battaglie dei gladiatori.
A fianco dello stadio c’era un’mmensa piscina pubblica di 150 metri di lunghezza. Centro pulsante di Hierapolis erano i bagni turchi e le ville dei benestanti, in una zona strategica era edificato il tempio della dea Afrodisia, tempio all’ epoca Romana che venne trasformato in chiesa Cristiana. In alto verso la montagna si trova il maestoso complesso dedicato al martirio di San Filippo.
Il finale culturale pirotecnico di Efeso.
La città di Efeso attualmente è chiamata Selcuc, si trova nella regione Egea, molti secoli addietro Efeso fu fondata dai Cari e dai Lidi, poi passò di mano e arrivarono i Greci che iniziarono a far decollare l’economia di quel tempo costruendo dei buoni servizi alla comunità. In seguito arrivarono i romani e la città fu interamente cristianizzata e sotto questo impulso Efeso nel suo insieme diventò molto prosperosa. La popolazione sotto la dominazione romana arrivò a toccare quota trecentomila unità, la città’ era marinara con un porto molto efficiente e trafficato, ai giorni nostri le acque progressivamente si sono ritirate e la città non e’ piu bagnata dal mare. Agli occhi del visitatore Efeso grazie alle opere di scavo e restauro si presenta come una città spettrale ma allo stesso tempo evoca alcune scene di vita viste nei film storici sulla civiltà Romana. Passeggiando nella via dei Cureti si percepiscono come delle vibrazioni perche ci si identifica in prima persona nella vita dei Cristiani di allora non piu perseguitati ma da memorabili protagonisti della storia universale di tutti i tempi. Questo viaggio immaginario nell’epoca romana e’ stato reso possibile grazie al ritrovamento di migliaia di documenti originali su pergamene nella biblioteca di Celso in fondo al vialone di via Cureti. Dopo la biblioteca, sulla destra, si entra nel teatro grande, ancora ad oggi ben conservato, luogo di ritrovo culturale che aveva una capienza di 25000 persone. Nella zona sud di questo sito archeologico vi e’ il tempio pagano delle dee Pagane di Artemide e Cibele, la prima fu la dea della caccia e della luna e la seconda della fertilità.
Oltre che per la storia Efeso e’ famosa per la leggenda dei 7 dormienti. Si racconta che 7 Cristiani perseguitati si addormentarono in una grotta per 2 secoli, poi all’ improvviso uno si risvegliò e rientrò in città. Nel vederlo e sentendo il suo racconto, gli abitanti di Efeso vollero conoscere gli altri 6 dormienti e un bel numero di persone accompagnate dal dormiente sceso in città si incamminarono verso la grotta. Arrivati nelle vicinanze del luogo della grotta il gruppo venne assalito e abbagliato da una luce accecante, il dormiente prese coraggio e entrò nella grotta, quando vide i suoi 6 compagni in vita tutti e sette si impaurirono e dopo un solo giorno di risveglio morirono per sempre.
Questo tour in Turchia è’ stato un viaggio fantastico, assai interessante, coinvolgente e vibrante senza ombra di dubbio, è stato un turbinoso percorso nella storia tra il Paganesimo, il Cristianesimo e l’Islam. Ho toccato con mano una realtà lontana, ho percepito che esiste un ordine mondiale delle nazioni e delle cose che vanno aldilà delle aspirazioni della maggior parte delle persone. Si può pensare che alcuni potenti amano spartirsi i popoli secondo le loro idee di vita laicale, religiosa e infine, non certamente per importanza, il fattore legato all’economia che risulta essere di primaria rilevanza e importanza. Con sincerità auguro al popolo Turco di ricevere molti anni di prosperità e saggezza, senza vincoli di nessun genere.