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Trofeo Città di Nave (BS), vittorie per Amaya Chia e Lorena Zocca


Il Trofeo Città di Nave spegne le 21 candeline, si conferma essere la più longeva delle manifestazioni nel panorama off-road bresciano e, come di consueto, anche quest’anno si è saputo contraddistinguere grazie ad un prestigioso sigillo messo a segno da un atleta di caratura internazionale come il colombiano under 23 Jaime Jesid Amaya Chia (KTM Stihl Torrevilla). Parterre stellare dove oltre ad alcuni dei più conosciuti protagonisti nazionali specialisti delle corse in linea, da Chia al compagno John Jairo Botero Salazar, dal bresciano Ramon Bianchi (Full Dynamix) all’altoatesino Franz Hofer ed il compagno Igor Baretto (Scott R.T.), si sono presentati il neo campione del mondo master3 Carlo Manfredi Zaglio (Team Bike Gussago) e tutti i protagonisti di stagione della Bresciacup GF.

Ultimo atto per quanto riguarda il circuito bresciano dedicato alle granfondo o, per meglio dire, alle gare in linea. Ad aprire le danze ci hanno pensato però le categorie giovanili con esordienti ed allievi che, su di un percorso appositamente allestito, si sono giocati gli ultimi punti utili alla rincorsa della maglia rossa di specialità a cui fa capo la Bresciacup XC. Tra gli esordienti doppia tripletta dei giovani talenti della Scuola MTB San Paolo d’Argon che con Giada Carminati, Marta Bassani e Chiara Campolo, nell’ordine, occupano il podio nella femminile mentre con Fabio Acerboni, Manuel Gritti e Paul Rossi la maschile. Martina Zafferini (Mata Team) vince la categoria riservata alle allieve mentre Leidi Kevin (Scuola San Paolo d’Argon) primeggia tra gli allievi davanti a Marco Mazzucchelli (Gruppo Nulli).

Ma veniamo alla corsa dei big che ha preso il via alle ore 10.00, come da programma, al termine della gara riservata ai giovani. Partenza a razzo attraverso le vie del centro abitato di Cortine di Nave ove si sviluppava il giro di lancio che, dopo una serie di rilanci e cambi di pendenza, immetteva il serpentone dei bikers all’interno del lungo fettucciato disegnato nel grande parco antistante l’affascinante Villa Zanardelli. A prendere in mano le redini della corsa ci pensa subito il valtellinese Igor Baretto (Scott R.T.) intenzionato a far selezione tra i pretendenti alla vittoria finale.

Circa 34 i kilometri previsti dal tracciato con un profilo altimetrico di poco sotto i 1000 mt che prevedeva la doppia scalata verso Castel Malvezzi, la risalita verso la Maddalena e il temuto dente che conduce all’acquedotto comunale, posizionato a pochi kilometri dall’arrivo. “Il percorso è tosto – ha commentato Franz Hofer dopo un primo sopralluogo prima del via – è veloce all’apparenza ma il profilo altimetrico nasconde delle rampe micidiali che non verranno superate con altrettanta facilità!”. Tanti i tratti nuovi inseriti nello storico anello di gara allestito dai ragazzi dello Zaina Club Biciclette che hanno voluto così renderlo ancora più vicino alle caratteristiche di una vera granfondo: “Quando si pensa a Nave si pensa alle salite della Maddalena piuttosto che a quella dell’acquedotto – ha detto Ramon Bianchi – ma si dimenticano troppo facilmente, o si sottovalutano, le discese ed i tratti tecnici che separano queste ascese. Una gara in cui servono doti da scalatore ma anche manico in discesa. Risulterà fondamentale conoscere bene il percorso ed essere pronti a tutto. Non sarà sicuramente una passeggiata!”.

E così, dopo pochi kilometri, a ruota della “moto Baretto” si portano il compagno di squadra Franz Hofer, Ramon Bianchi ed i due colombiani Chia e Botero mentre poco distanti seguono Stefano Moretti (Axevo Alba Orobia), la maglia iridata di Carlo Manfredi Zaglio, appena ritornato dal Brasile, il leader della Cup Alessio Bongioni (Giangi’s Bike) ed il giovane Andrea D’Anneo (Johnny Cattaneo Fans Club). Dopo le prime fasi concitate un terzetto prende il sopravvento sul resto del gruppo con l’altoatesino Hofer che si ritrova nella morsa dei colombiani del Torrevilla impegnati a far gioco di squadra per liberarsi della scomoda compagnia.

Al termine della prima ascesa a Castel Malvezzi i tre transitano con qualche secondo di vantaggio su Ramon Bianchi che concedeva qualcosa di troppo agli avversari proprio nella discesa successiva, quindi Igor Baretto. Poco dietro è Zaglio che tenta di uscire dal gruppetto degli inseguitori ma è D’Anneo a non concedergli nemmeno un metro mentre Bongioni e Moretti faticano a tenere il ritmo. Poi transitano nell’ordine Enzo Gnani (Gnani Bike Team), Gianluca Bianchi (MDL Racing Crew), Leonardo Arici (Rosola Bike) e Roberto Panzeri (Pavan Free Bike).

La scalata della Maddalena ancora una volta emette la sua sentenza. Sulla ripida salita a tornanti asfaltati Hofer e Chia non si risparmiano e restano soli a giocarsi le speranze di vittoria mentre Botero cede al ritmo infernale imposto dai due in testa. Più dietro segue Bianchi, in quarta posizione mentre alle sue spalle si è formato un terzetto con il giovane D’Anneo a battagliare con l’iridato Zaglio mentre Bongioni stringe i denti cercando di resistere. Dietro di loro è Alessandro Trenti (MTB Agnosine) che risale dalle retrovie ed imbocca per primo la seconda scalata verso Castel Malvezzi seguito da Gnani, Arici e Bianchi. Moretti viene ripreso da Davide Lombardi (Mata Team) e Panzeri seguiti a breve distanza dal terzetto con Omar Codenotti (Zaina Club), Roberto Montanari (MDL Racing Crew) e Natale Bettineschi (AS Boario).

Siamo ai meno 11km all’arrivo ed il ritorno verso il centro di Cortine di Nave è ricco d’insidie, quasi non bastasse la temuta salita dell’acquedotto che ai meno 6 prevede rampe micidiali con punte anche del 27%. Il primo colpo di scena è la foratura di Franz Hofer che dice così addio alla bagarre lasciando strada libera a Chia. Botero segue con un ritardo considerevole ma gestisce bene il vantaggio su Ramon Bianchi che ora viaggia in terza posizione tenndo gli occhi puntati sugli specchietti retrovisori per paura di un ritorno di fiamma di Baretto. D’Anneo e Zaglio si affrontano a viso aperto dando vita ad un emozionante testa a testa tra presente e futuro della mountain bike. Bongioni molla la presa e viene raggiunto da Moretti che col suo passo ha saputo interpretare al meglio il tracciato nervoso di Nave. Trenti è vittima di una caduta ed esce dal gruppo composto da Gnani, Bianchi, Arici e Lombardi.

Dopo 1h 24’ e 26” il giovane colombiano del Torrevilla, Amaya Chia, si concede la parata trionfale lunga tutti i 200 mt del rettilineo d’arrivo. Applausi ed emozioni nel piccolo centro abitato della provincia di Brescia che dopo 21 edizioni gloriose vede così il primo sigillo firmato da un atleta di caratura internazionale. A rendere il podio ancora più prestigioso ci pensa il compagno di squadra e di nazione, John Botero che sale sul secondo gradino del podio mentre per il bresciano Ramon Bianchi, vincitore a Nave nel 2011, arriva il terzo gradino del podio. Quarto si conferma Igor Baretto mentre in quinta posizione Andrea D’Anneo si aggiudica la battaglia con Manfredi Zaglio, sesto.

Stefano Moretti, sesto, riesce a precedere Bongioni, settimo, proprio nelle battute finali mentre Davide Lombardi (Mata Team) vince lo sprint a quattro per l’ottavo posto precedendo nell’ordine Gnani, Bianchi e Arici. Tra le donne dominio della trentina Lorena Zocca (Arcobaleno Carraro) che si lascia alle spalle l’agguerrita leader della Bresciacup, Daniela Poetini (US Sellero) e Simona Tomasoni (MDL Racing Crew) vincitrice della penultima prova disputata a Soprazocco.

Classifica assoluta maschile:
1. Jaime Jesid Amaya Chia (KTM Stihl Torrevilla) 01:24:26
2. John Jairo Botero Salazar (KTM Stihl Torrevilla) a 3’ 20”
3. Ramon Bianchi (Full Dynamix) a 3’ 33”
4. Igor Baretto (Scott R.T.) a 5’ 49”
5. Andrea D’Anneo (Johnny Cattaneo Fans Club) a 6′ 06”
6. Carlo Manfredi Zaglio (Team Bike Gussago) a 6′ 22”
7. Stefano Moretti (Alba Orobia Bike) a 9 ’11”
8. Alessio Bongioni (Giangi’s Bike) a 9′ 31”
9. Davide Lombardi (Mata Team) a 10′ 28”
10. Enzo Gnani (Gnani Bike Team) a 10′ 30”

Link: www.bresciacup.it

Comunicato Stampa Ufficiale
Circuito Bresciacup 2012

Official Press Office: aesportnews

Marco Ceste