Trans America Bike Race: a Donnas il racconto di Maurizio Pitti
Chi non ha sognato di fare un viaggio come quello di attraversare l’America (intesa come USA) “Coast to Coast” almeno una volta nella vita? C’è chi sogna e chi i sogni li realizza in maniera del tutto particolare. Maurizio Pitti, il ciclista estremo di Donnas, in Valle d’Aosta, questo sogno l’ha realizzato in questa estate partecipando alla gara di “ultracycling” Trans America Bike Non Stop, una gara di ciclismo in autosufficienza (senza mezzi o personale di assistenza) di 7000 km con 55 metri di dislivello, attraverso 10 stati degli Stati Uniti d’America, dall’Oceano Pacifico all’Oceano Atlantico: Oregon, Adaho, Montana, Wyoming, Colorado, Kansas, Missouri, Illinois, Kentucky e Virginia. Una gara, un viaggio, un’impresa ai limiti del fisico umano; tutte e tre le cose sono da mettere insieme per realizzare questo sogno.
Quest’anno il Tour de France è partito dall’Italia per la prima volta per onorare i grandi ciclisti italiani che l’hanno vinto e il primo a vincerlo fu 100 anni fa’ Ottavio Bottecchia. Ma che che ciclismo era quello del 1924 al Tour de France? Tappe di 3/400 chilometri, partenza a volte nel cuore della notte, strade di polvere e ghiaia, in salita non esistevano i rapporti odierni e spesso le salite erano fatte spingendo a piedi la bici ai 4-5 km/h. Insomma un’impresa da eroi più che da fenomenali corridori come lo sloveno Pogacar vincitore quest’anno. Ma gli eroi attuali (sempre in senso sportivo ovviamente) che hanno preso il testimone dai ciclisti del Giro e del Tour di un secolo fa’, non sono forse i ciclisti che partecipano a queste gare di ultracycling, e con ottimi risultati visto il 10° posto in 29 giorni e 9 ore, come Maurizio Pitti?
Domani sera, martedì 13 agosto alle ore 20 e 45, nel borgo di Donnas, Maurizio Pitti racconterà la sua gara, il suo viaggio, la sua avventura, con filmati, fotografie e ovviamente con le sue parole. Un appuntamento da non perdere.