Tour d’Ortles – Brevetto Randonnee Cycling delle mitiche montagne
Di Claudio Sardella “Mukuku”
Spirito vagabondo…
Esattamente 3 mesi dopo il mio primo Brevetto di km 300 in Toscana alla Vinorando mi ritrovo sabato 9/7 a Merano alle ore 5,30 con altri 109 Randonneurs a cominciare una fantastica passeggiata (come augurataci alla partenza dalla organizzazione) attorno il gruppo dell’Ortles.
Partiamo da Merano imbocchiamo la Val Venosta e lungo la ciclabile che affianca il fiume con ritmo allegro dopo Km 55 alle ore 8 arriviamo sotto il primo passo: lo Stelvio! Il gioco si da duro è ora di cominciare a divertirci.
Le gambe girano le pendenze non sono dure ci sono 48 tornanti da giocarli come un tira e molla, infatti dopo due ore pieno di gioia timbro il primo controllo sullo Stelvio.
Rapida messa in ordine e dopo aver bevuto qualcosa, mangiato, mi lancio giù verso Bormio e dopo molti km di discesa con le mani informicolate dalla posizione sui freni arrivo in paese nell’afa più totale, 30 gradi, da morire!
Mi svesto e via al trotto verso S.Caterina di Val Furva, i primi km sono noiosi ma dopo, quando comincia il vero passo Gavia la strada si fa “interessante”, il paesaggio semplicemente fantastico ed i 3 Km prima del pianoro finale sono veramente tosti, per un attimo mi era parso il barlume di scendere…Mai, morale alto e sempre sui pedali.
Arrivato al passo altro timbro di controllo saluto gli amici e mi fiondo in rifugio, bevo acqua the e mangio due toast.
Finita la merenda mi riunisco a Giuseppe mio amico di fuga, tra l’altro organizzatore del giro assieme alla sua squadra e cominciamo la discesa del Gavia, uno spettacolo!
Arrivati a Ponte di Legno cominciamo il Tonale, ma si cosa sarà mai…. abituati ai m 2.700 arrivare a 1.800 un gioco.
Sul Tonale commetto un errore, ci riposiamo ma mangio poco.
Cominciamo la discesa lungo la Val di Sole e dopo le prime rampe vado contro ad ogni mio sano principio, mi tocca pedalare in discesa, qui tira un vento contrario teso che ci ferma.
Dopo una trentina di km imbocchiamo la Val di Non in direzione del passo che più temevo il passo Palade.
Non avevo paura dello Stevio, rispettavo il Gavia, non sottovalutavo il Tonale, ma il Palade lo temevo.
Lo temevo a ragione, dopo circa 20Km per la fantastica val di Non, dopo purtroppo il mio amico di fuga era rimasto dietro, oramai allo stremo delle forze quando mancano km 10 al passo e solo 200 m di dislivello con pendenze da farsi con la Graziella, scoppio, mi dico basta, mi siedo e aspetto.
Conscio che una volta vinti quei 10 km dopo ho solo che una discesa di km 25, da quota 1500 fino a Merano. Con la forza della disperazione e consapevole di aver fatto tanto sarebbe un peccato rovinare una simile impresa, una mia impresa, per così poco.
Ce la faccio, passo Palade ultimo timbro, arrivo a Merano alle 19.38 dopo 250 chilometri, 5600 metri di dislivello e 14 ore e 8 minuti.
Sono stanco, sfinito ho la forza di lavarmi e finalmente ceniamo in camper con una pizza presa ad asporto. Ah Ah una pizza dopo questa giornata.
Cuciniamo i canederli che ho fatto io il giorno prima a casa, sommersi da un fantastico gulas fatto da Lucia e degustando una bottiglia di Lagrein.
QUESTA SI CHE E’ VITA!