Test: Morewood Zuza solo per grandi saltatori!
La Zuza viene offerta in tre colorazioni: nera, bianca e turchese, il sistema di sospensione a cui si affida è il più classico dei monocross e offre una corsa alla ruota posteriore di 170mm garantiti dal Rock Shox Vivid 5.1, mentre la forcella è una Rock Shox Domain U-Turn a molla con corsa regolabile tra 115 e 160mm. Il telaio è massiccio, con serie sterzo da 1.5” e per garantire ulteriore rigidità al nodo sterzo sono stati applicati dei fazzoletti di rinforzo in fase di saldatura, così come al tubo sella.
Il gruppo del cambio è uno Sram X.9 completo con doppia corona Truvativ 36/24, mentre le ruote sono delle Spank Subrosa, il resto della componentistica è Spank con attacco manubrio da 50mm e manubrio da 710mm con rize di 30mm e le coperture con cui l’abbiamo testata sono delle Schwalbe Muddy Mary da 2.35”.
Sul sito Morewood la Zuza viene classificata come bici ideale per lo slope style ma che bene si adatta ad un utilizzo enduro/all-mountain a noi decisamente più congeniale. Sinceramente quando abbiamo visto la bicicletta dal vivo siamo rimasti un pò perplessi pensandola per un utilizzo enduro, però non ci siamo di certo demoralizzati e ci siamo preparati per cavalcarla.
La taglia del telaio è una S, effettivamente un pò piccola per noi, l’attacco manubrio da 50mm soltanto e il tubo sella corto per le nostre leve ci hanno creato non pochi problemi in fase di pedalata, così dopo una mattinata passata ad arrancare abbiamo deciso di metterla alla prova in discesa dove i nostri problemi sarebbero stati ininfluenti o quasi, rimandando le valutazioni sulla fase di pedalata.
I percorsi su cui l’abbiamo testata sono le discese nella zona di Varese, in particolare l’abbiamo spremuta alla grande lungo il sentiero N.10 e lungo qualche bel single track in Valle Olona. In queste due zone seppur molto vicine tra loro la conformazione del terreno è molto differente, in Valle Olona il terreno presenta un fondo compatto e scorrevole ma le pendenze e i dislivello sono nettamente inferiori rispetto alla collina di Varese.
Su questo tipo di terreno la Zuza si sente a casa, dove c’è da prendere ritmo e far correre il più possibile le ruote la bici scorre che è una meraviglia. È comunque avvertibile in uscita di curva e in fase di rilancio l’affondamento del sistema di sospensione, difetto del quale non si può fare a meno avendo un monocross classico.
Spostandoci nella zona di Campo dei Fiori invece, sul sentiero N.10, il fondo è decisamente più sconnesso e tecnico, tante rocce affioranti e passaggi impegnativi su cui far galleggiare la bicicletta cercando la linea migliore.
Su questo tipo di terreno siamo rimasti piacevolmente stupiti dalla Domain è una forcella che si mangia davvero ogni asperità rispondendo in modo egregio, mentre la bicicletta, vuoi anche per la taglia piccola, ci è sembrata come un giocatollino da spostare e mettere esattamente dove volevamo noi, anche le sconnessioni più insidiose ci sono passate sotto senza troppi problemi grazie alla buona padronanza che avevamo del mezzo.
Nel complesso non ci sentiamo in grado di giudicare la Zuza per la fase di pedalata visto che la taglia S era troppo piccola per noi, siamo però dell’idea che la bicicletta, contrariamente a quanto indicato dal costruttore poco si adatti ad un utilizzo enduro/all-mountain, 17Kg e poco più con pedali montati su una S ci paiono troppi per una bicicletta che va anche portata in cima pedalando e l’impostazione di guida è secondo noi troppo rilassata per spingere in salita.
Discorso diverso invece per la discesa, quando si è in piedi sui pedali la posizione è compatta e stabile, l’attacco manubrio corto ci permette di governare l’avantreno in libertà e i 71cm del manubrio sono l’ideale per garantire la giusta stabilità, la forcella si comporta egregiamente anche sugli ostacoli più grossi e la possibilità di regolare compressione e ritorno danno ampia libertà di settaggio.
Le ottime sensazioni che abbiamo avuto sui sentieri più scorrevoli ci fanno dire che l’uso per lo slope style è quello più indicato per questo mezzo, ma comunque su ogni discesa la Zuza può dire la sua, secondo noi è la bicicletta ideale per chi si diverte nei bike park saltando come una cavalletta su ogni drop, doppio, step-up o wall ride.
Non ci hanno convinto invece i Formula Mega, sono risultati poco potenti nonostante i due dischi da 200mm e in un paio di occasioni ci siamo ritrovati lunghi in ingresso di curva perchè i freni non avevano pinzato a sufficienza.
Montaggio:
Forcella: Domain 318 115-160mm
Ammo: Rockshox Vivid5.1
Gruppo: Sram X.9
Guarnitura: doppia corona Truvativ
Freni: Formula Mega white
Ruote: Spank Subrosa white
Sella: Spank
Manubrio/att.manubrio: Spank
Un ringraziamento a BikeStyle ed Elmar per averci dato la possibilità di provare il mezzo e ai ragazzi di A.S.D. Emissioni Zero per averci accompagnato sui sentieri di casa loro per il test.