Termina Melloblocco con l’arrivederci alla Valli Masino e Mello
Ultimo giorno del 10° Melloblocco. 10 giornate di arrampicata e bouldering per ribadire il legame ormai indissolubile della Val Masino – Val di Mello con il popolo dei melloblocchisti. La promessa di tutti i 2.000 iscritti del 2013 è per un sicuro arrivederci.
Il Melloblocco dà l’arrivederci alla Val Masino e alla Val di Mello, con quel sorriso di chi sente di aver vissuto un’esperienza intensa, forte e bella. E di aver condiviso 10 giorni assolutamente da ricordare. Così è stato per i 2.000 iscritti al più grande raduno di arrampicata e del bouldering internazionale, e per tutta la Valle. Perché quest’edizione dei 10 anni del Mello doveva essere speciale, e lo è stata davvero. In tutti i sensi. E’ stata un vero cammino, quasi un’avventura collettiva, fortemente voluta e vissuta. Un’esperienza totale che, giorno dopo giorno, boulder dopo boulder, superando ogni difficoltà, è cresciuta ed ha affermato la sua voglia di esserci, di contare. E anche di essere protagonista della propria felicità.
Dalla pioggia del lungo inizio, al sole di queste meravigliose ultime giornate, ancora una volta la comunità dell’arrampicata s’è ritrovata unita dalla passione per l’arrampicata ma anche per questa natura speciale, per queste montagne. E la Valle l’ha capito, ha risposto e c’è stata. Prova ne è la grande festa di ieri sera. Non s’era mai vista tanta gente. E non s’erano mai visti tanti melloblocchisti fondersi con i moltissimi arrivati da ogni parte della Valtellina. Certo, merito della musica coinvolgente e felice dei Circo Abusivo. Merito di una stellata da favola. Ma anche, e forse soprattutto, dello spirito del Melloblocco fatto certo d’immensa passione per l’arrampicata ma anche dalla voglia di stare assieme, di conoscersi, di condividere la bellezza, di esserci.
C’è chi ha affrontato tutti i 10 giorni. Chi c’è stato il primo week-end per poi ritornare anche il secondo. E chi è arrivato negli ultimi giorni per prendersi tutto il sole (e questi forse sono stati i più “fortunati”). Ma chi ha vissuto tutto il Mello più lungo, si porta negli occhi e nel cuore una luce che è difficile spiegare. Sì, quelli che sono rimasti dal primo all’ultimo giorno si riconoscono quasi a vista. Hanno ritmi e sorrisi che parlano da soli. Hanno nello sguardo qualcosa che pare dire: questo Mello ce lo siamo conquistati, l’abbiamo fatto nostro, ora dopo ora, blocco dopo blocco, nell’arrampicata e oltre l’arrampicata.
E’ vero è un po’ loro questo Melloblocco, di tutti questi ragazzi e ragazze che hanno dedicato questi giorni all’arrampicata e alla Valle. Alcuni sono giovanissimi, altri degli assoluti campioni. Per moltissimi era la prima volta al Mello. Tutti insieme, dall’inizio alla fine, hanno costruito e difeso la loro festa, diventata un po’ un “mito”. Hanno accolto fra loro i climber di Arrampicare senza limiti. Più di 150 tra arrampicatori e neofiti dell’arrampicata, non vedenti, ipovedenti, diversamente abili che venerdì 3 maggio sono arrivati in Valle per far parte del Melloblocco e per dimostrare come “Una montagna fruibile da tutti” sia possibile. Un’iniziativa di Regione Lombardia, CIP, FASI, ERSAF e le Associazioni Arrampicabile e Vetta che ha messo in campo i valori sportivi ed umani di Antonio Rossi (pluricampione olimpico e Assessore allo Sport e alle Politiche per i Giovani della Lombardia), dei campioni del paraclimbing Silvia Parente, Giulia Poggioli e Simone Salvagnin ma anche quello dei melloblocchisti, campioni e non. Il tutto con una semplicità e una naturalezza disarmanti, che è sembrata andare perfino oltre la solidarietà.
Come è stata sorprendente la risposta all’iniziativa di Climb for Life e dell’ ADMO Lombardia che ieri hanno fatto opera di sensibilizzazione e informazione a favore della donazione di midollo osseo.
L’obiettivo era quello di raccogliere alcuni campioni di saliva di potenziali futuri donatori: il risultato è stato assolutamente da record. Decine e decine di ragazzi hanno scelto, coscientemente e convintamente, di affrontare questo primo passo. Un risultato davvero imprevedibile e, anche, assolutamente commovente. Segno di una maturità ed un impegno che parlano da soli.
A proposito di impegno resta da dire dei risultati dell’arrampicata sui massi della Valle, ovvero sui nuovi boulder della Valle che sono il fulcro del Mello. Come sempre di imprese ce ne sono state molte. Ognuno ha fatto la sua, arrampicando in qualsiasi ora (il boulderisti non si fermano mai o quasi) sui mille massi della Valle. E anche sui problemi di roccia “a monte premi”. Un gioco e un pretesto per un confronto del tutto collettivo in cui si sono distinti in molti.
A cominciare da Barbara Zangler che con 9 boulder risolti su 10 è stata uno dei simboli (e non solo per i top sui blocchi) di questa edizione. Grandissima anche la prestazione della vicentina Jenny Lavarda che con 7 top conferma di essere una bandiera dell’arrampicata italiana. Mentre la francese Caroline Ciavaldini e la russa Yulia Abramchuk arrivano a quota 6 boulder saliti e l’altra francese, Anne Laure Chevrier a 5 . Poi ci sono Roberta Longo con la francese Caroline Sinno con 4.
Sul fronte maschile è Stefano Ghisolfi, giovanissima grande promessa italiana, a fare la parte del leone con 8 top. Seguito da Enrico Baistrocchi, Gabriele Moroni, Silvio Reffo, il lituano Kipras Baltrunas, il britannico James Pearson e il francese Enzo Oddo con 6. Mentre il colombiano Christian Aristizabal Serna, Michele Caminati, Riccardo Caprasecca, Giulio Bertola, il bulgaro Ivaylo Radkov Fazata, Marcello Bombardi e Matteo Sera ne chiudono 5.
Ora, mentre sul giardino del Centro Polifunzionale della montagna sta per concludersi l’affollatissima cerimonia di chiusura, il ringraziamento va all’Associazione Operatori della Val Masino organizzatrice dell’evento, all’ERSAF e alle Aziende che lo sostengono, e a tutti quelli che l’hanno reso possibile. Da Stefano Scetti, Michele Comi e Nicola Noè che sono l’anima della manifestazione, al Collegio delle Guide Alpine della Lombardia, che con grande competenza ne ha curato l’organizzazione tecnica, a Simone Pedeferri e al suo team che, anche in quest’edizione, ha trovato, pulito e tracciato i blocchi. Ma un grande abbraccio va da parte dei melloblocchisti (il vero motore di tutto) alla Valle. La loro energia resterà e continuerà ad esserci. Come un arrivederci che è più di una promessa.
Altre info su http://www.melloblocco.it
Fonte uffucio stampa Newspower