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Supersauze si conferma essere la tappa più apprezzata del Superenduro


Come anticipatovi ieri sera eccovi l’immancabile galleria fotografica della gara di Superenduro di Sauze d’Oulx e il nostro punto di vista sull’evento.

Sauze già nelle due passate edizioni si è confermata essere tappa importante e apprezzata del circuito Superenduro, probabilmente insieme a Finale Ligure rappresenta l’essenza della disciplina, la località piemontese poco per volta si conferma meta ideale per tutti coloro che vogliono divertirsi lungo i sentieri in sella ad una mountain bike e anche chi è alle prime esperienze non avrà difficoltà a sentirsi a suo agio.

La gara di per se è stata organizzata bene dai ragazzi del bike park e dal Comune di Sauze sempre presente e attento a questo tipo di manifestazioni, il maltempo ha condizionato la giornata di sabato e la famosa prova segreta in programma per sabato pomeriggio è stata sostituita dal percorso Easy Clotes.

Si temeva per la giornata di domenica visto che le previsioni non promettevano nulla di buono e invece domenica mattina un sole caldo e pungente unito ad un venticello fresco hanno accompagnato lo start della gara.

Il cambio di programma ha visto dunque partire i biker da piazzale Miramonti in direzione Sportinia dove hanno raggiunto la quota con la seggiovia prima di pedalare per il resto del trasferimento fino al via della prima speciale, la famosa segreta che si è poi rivelata essere l’ultima speciale della gara di due anni fa con alcune varianti.

Sucessivamente risalita ancora da Sportinia e a pedali fino alla punta del Monte Triplex per il via alla seconda speciale Supersauze, da ripetere due volte, circa 8 km di discesa con un tempo di 13 minuti di percorrenza per i migliori.

Infine ultima speciale con RockMaster + Fly to Baly prima della sfilata in paese.

La gara è stata sicuramente provante ed impegnativa e anche gli scettici che nei giorni precedenti si lamentavano per la poca salita, per la troppa discesa, per i tempi larghi di trasferimento, per la bassa difficoltà tecnica dei sentieri e via dicendo…sono arrivati al traguardo stremati per le quasi 6 ore di gara.

Il pacco gara praticamente non è esistito, ha qualcuno ha dato sicuramente fastidio ma è anche vero che l’assistenza lungo il tracciato, il ristoro in gara e il ristoro finale, più l’utilizzo degli impianti hanno ripagato abbondantemente la quota di iscrizione.

L’unica nota negativa che ci sentiamo di fare è ancora una volta rivolta ai cronometristi,alla seconda speciale di giornata si sono registrati i primi disguidi, con scene a dir poco ridicole di cronometristi che non sapevano chi doveva partire, non sapevano in quale ordine e non sapevano che c’erano (e ci sono sempre stati) dei buchi di numero per lasciare spazio ad eventuali ritardatari.

Purtroppo quella dei cronometristi è una croce che il circuito si porta dietro ormai da due anni e sembra non esserci soluzione a breve termine, spiace comunque perchè il costo a giornata dei cronometristi non è meno di 800 euro e ci si aspetterebbe un servizio di qualità che troppe volte è mancato e ha portato errori piuttosto importanti. Percorrere la strada del chip e dei tappeti come nelle granfondo non sembra essere percorribile per il momento in quanto si avrebbero tempi sulle speciali precisi al photofinishma non ci sarebbe modo di verificare i tempi sui trasferimenti con eventuali ritardi, speriamo si possa trovare una soluzione a questo problema che da due anni si ripresenta puntuale ai superenduristi.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.