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Steve Peat l’immortale vince per la sedicesima volta una tappa di Coppa del Mondo


Nel corso di tutti gli anni che l’inglese del Team Syndicate ha corso in Coppa del Mondo gli aggettivi per descriverlo sono stati usati tutti, è il Michael Jordan, il Roby Baggio o lo Schumacher della DH giusto per darvi un’idea del personaggio.

Con la vittoria a La Bresse ha portato a 16 il numero di vittorie in Coppa, raggiungendo un altro fenomeno Nicolas Vouilloz, la sua run è stata perfetta come tutto il wek end d’altra parte, in molti avevano scommesso su Hill per la vittoria o su altri esponenti della cosidetta new school, che sono davvero dei fenomeni sul tecnico estremo e invece il veterano ha piazzato la zampata vincente.

Domenica un acquazzone improvviso ha cambiato le carte in tavola sconvolgendo un pò le run, il primo che ha piazzato il colpo è stato Brendan Fairclough che ha abbassato di oltre un secondo il tempo di Pascal, poi è stata la volta di Hill che si è inventato una traiettoria impossibile su un ripido andando a sedersi sulla poltrona del leader con un secondo di vantaggio sul suo compagno di squadra, è sceso poi Hannah che non è riuscito a migliorare il tempo di Hill e tutti erano ormai convinti che l’australiano si portasse a casa la vittoria, ma poi è toccato a Peaty che ha fatto una discesa praticamente perfetta dando oltre un secondo ad Hill.

La sedicesima vittoria di Peat gli ha anche fatto guadagnare la maglia di leader di Coppa per l’ennesima volta in carriera, è davvero superfluo spendere altre parole per un 35enne che lotta ad armi pari con sbarbatelli di dieci o più anni meno di lui e riesce ancora ad essere lì, in testa o comunque sempre nei primi cinque.

Tra le donne invece Sabrina Jonnier si è presa una bella rivincita su Tracy Moseley che tutti davano per favorita, terza sul podio Myriam Nicole, in classifica di Coppa la Moseley resta comunque al comando sulla Jonnier e sulla Ragot.

Gli italiani invece come sono andati in Coppa a La Bresse? Suding ha chiuso al 36° posto, un buon risultato se si guarda la classifica visto che c’erano per quattro atleti in quattro centesimi e che il suo tempo era distante soltanto quattro secondi dal podio, vuol dire che il giovane portacolori del Team Dytech sta crescendo e sta raggiungendo un buono stato di forma, speriamo sia di buon augurio per le prossime tappe. Purtroppo Cozzi è caduto in prova fratturandosi una clavicola, una sfortuna davvero grossa per il Cozzi che già la scorsa stagione si era fratturato nello stesso punto, l’infortunio non dovrebbe però essere troppo grave speriamo di rivederlo in fretta in bicicletta.

foto: http://www.sicklines…

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.