Quanti sono gli stambecchi sulle Alpi? Il Parco Nazionale Gran Paradiso incaricato dalla Svizzera di studiare la popolazione della specie simbolo dell’area protetta su tutto l’arco alpino.
L’ufficio federale per l’ambiente della Confederazione Svizzera ha affidato all’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso uno studio finalizzato alla creazione di una mappa relativa alla distribuzione dello stambecco sulle Alpi.
L’obiettivo è quello di fare il punto sulla consistenza e distribuzione degli stambecchi nelle differenti colonie presenti sulle Alpi raccogliendo i dati disponibili su tutti i distretti, protetti e non dell’ arco alpino. Grazie a questo strumento sarà possibile programmare meglio le future strategie di conservazione della specie a livello europeo.
La cooperazione con il governo svizzero è dovuta al fatto che il Parco nazionale Gran Paradiso da oltre 30 anni si occupa, attraverso le attività del Gruppo Stambecco Europa, di queste problematiche, oltre ad investire da lungo tempo su attività di ricerca su questa specie, simbolo dell’area protetta. L’ultima colonia di Stambecco sopravvissuta sulle Alpi, anche alla grazie alla creazione del Parco nel 1922, che ne ha permesso il salvataggio dall’estinzione, costituisce infatti il serbatoio genetico di questa specie da cui derivano tutti gli esemplari ora presenti sull’arco alpino.
Oltre all’impegno diretto per la reintroduzione e la conservazione, negli ultimi anni si sono intensificati gli sforzi del Parco per l’attivazione di ricerche scientifiche a lungo termine ed è stata posta grande attenzione sulla dinamica della popolazione originaria. Sin dal 1999, in particolare nell’area di studio di Levionaz in Valsavarenche, è in corso un programma di studio intensivo su ecologia comportamentale, life history e genetica dello stambecco.
Molto importante nelle attività di supporto alla ricerca è il ruolo dei guardaparco che, nello svolgimento del proprio compito, contribuiscono direttamente a rendere possibili queste indagini a lungo termine, tramite l’avvistamento diretto, il monitoraggio, la cattura e la marcatura degli animali nell’area di studio, sotto controllo veterinario del servizio scientifico sanitario.
Fonte Piemonte Parchi