Sonny Colbrelli trionfa al Giro dell’Appennino
Dopo la vittoria nella seconda tappa del 21° Giro di Slovenia, che fu il suo primo squillo da professionista, il Trombettiere Sonny Colbrelli coglie il suo secondo successo in carriera bruciando allo sprint Grega Bole (Vini Fantini-Nippo) e Miguel Angel Rubiano Chavez e il resto del gruppo presentatosi in testa sul rettifilo d’arrivo tracciato in via XX Settembre, pieno centro città di Genova dove si è conclusa questa 75° edizione del classicissimo Giro dell’Appennino (nelle foto Soncini il podio e l’arrivo). Dice a caldo Colbrelli dopo la vittoria: Tutti mi chiedete il segreto di questi successi e vi rispondo subito. Rispetto allo scorso anno ho perso ben 4 chili di peso grazie alla dieta di Bruno Reverberi, che è quella del limone, cioè aspra, dura e difficile da mettere in pratica, una dieta che viene completata dalla mia compagna Adelina con la quale sono andato a convivere a Cunettone di Salò. Adelina di professione fa l’arredatrice, ma è anche bravissima nel tenere sotto controllo il frigorifero di casa, mentre, quando vivevo con i miei genitori, questo controllo ferreo…non c’era. Comunque, importantissima componente di questa dieta sono la forza del cuore, della testa e, naturalmente, delle gambe e, soprattutto, credere nel proprio sport. Adesso punto decisamente al Tricolore su strada in Trentino; vado abbastanza bene in salita e, penso di riuscire a non farmi staccare poi, da lunedì staccherò per un po’ di giorni di riposo a Livigno tutto in previsione dei prossimi mondiali in Spagna, mondiali ai quali tengo moltissimo e mi impegnerò al massimo per conquistare la maglia azzurra insomma, perché non puntare al Mondiale? Da domani sarò al raduno colleggiale col CT Cassani e comincerò ad entrare in quest’ottica.
LA CRONACA – Sono 129 i corridori che prendono il via dal Serraval Retail Park per portarsi al Km 0 fissato a Novi Ligure dove, di fronte al Museo dei Campionissimi, il neo sindaco di Novi Ligure, Muliere Rocchino, abbassa la bandiera a scacchi alle ore 11,10. E si parte subito a tutta anche in previsione della serie di tre TV posizionati dal km. 25 al chilometro 46 e che sono appannaggio di Edward Grosu, (Vini Fantini-Nippo) a Pasturana, Manuel Belletti (Androni-Venezuela) a Carrosio, km. 42 e, l’ultimo, al km. 47 di Bosio. Qui transitano nell’ordine, Balykin (Rusvelo) seguito da Torres (Team Colombia) e Grosu (Vini Fantini Nippo) che sullo spunto di questo sprint, proseguono dandosi cambi regolari, spianano il primo GPM posizionato al km. 91,7 sul Passo del Turchino dove passano nell’ordine, Balykin, Torres e Grosu proseguendo nella fuga che durerà fino al km. 129, ai piedi della mitica Bocchetta, salita che scuote il gruppo e causa i primi frazionamenti di rilievo. In cima alla storica Bocchetta, è il russo Sergey Firsanov (Rusvelo) a passare per primo seguito dall’abbruzzese Rabottini (Neri Sottoli) e dall’eritreo Kudus (Mtn Qhubeka). Ed è proprio poco dopo il culmine della Bocchetta che si forma al comando un quintetto formato da Zilioli (Androni Venezuela), Kudus (Mtn Qhubeka), Rabottini (Vini Fantini-Nippo), Firsanov (Rusvelo) e Finetto (Neri Sottoli). Quest’ultimo, vittima di una foratura è costretto a staccarsi dai fuggitivi che continua nella loro azione in questa corsa che comincia a delineare la sua conclusione con continui abbandoni dovuti al forte caldo e alla fatica e continui rimescolamenti in testa con la corsa che, intorno al chilometro 150 conta una novantina di corridori rimasti in gara. Si scala la Castagnola, salita di km 4,6, pendenza media 5,1% al km. 152,4 ed è ancora il russo Sergey Firsanov (Rusvelo) a tagliare per primo il traguardo del terzo GPM di giornata precedendo il veronese Zardini e il milanese Pagani, entrambi della Bardiani-Csf. Poco più di 30 chilometri al traguardo con un plotone di 25 corridori al comando; inutile elencarli tutti perché ci saranno nuovi innesti fino a completare un plotone di 40 corridori e che li troveremo tutti tra i primi 40 corridori classificati. L’ultimo GPM, quello del Passo dei Giovi al km. 162,6, salita di soli km. 2,6 pendenza media del 4,5% registra il terzo successo dello scalatore russo Firsanov (Rusvelo) che precede il campione nazionale della Colombia, Miguel Angel Rubiano Chavez (Team Colombia) e il laziale Stefano Pirazzi (Bardiani) e conquista così la vittoria finale nella classifica del Gran Premio Della Montagna. Tanti i tentativi nelle concitate fasi finali della corsa che ha sfilato per circa 8 chilometri nel centro e sul lungomare della Città della Lanterna, una passerella che ha applaudito il generoso tentativo di Luis Meintjes, campione nazionale del Sud Africa in livrea Mtn-Qhubeka e l’italiano Alessio Taliani (Androni-Venezuela) un tentativo nel quale i due giovani atleti hanno fortemente creduto collaborando con cambi perfetti e sincronizzati, ma la reazione degli inseguitori è stata altrettanto decisa e violenta e, a 3 chilometri dall’arrivo, il ricongiungimento dei 4° corridori che guidavano la corsa, era cosa fatta. Entrano in scena i treni dei velocisti e, tra questi, era il superconvoglio dei Reverberi a dettare il ritmo e lanciare Sonny Colbrelli in una vittoria che è stata si allo sprint ma, in un certo senso, anche con leggerissimo distacco. Insomma una volata molto convincente ed un corridore sul quale potere fare affidamento per le corse di un giorno.
Vito Bernardi Federciclismo
Ordine d’arrivo:
1. Sonny Colbrelli (Bardiani-Csf) Km. 192,6 in 4h44’14, media 40,657; 2. Grega Bole (Slo-Vini Fantini-Nippo); 3. Miguel Angel Rubiano Chavez (Col-Team Colombia); 4. Simone Ponzi (Neri Sottoli); 5. Andrea Pasqualon (Area Zero-Pro Team); 6. Sergey Lagutin (Rus-Rusvelo); 7. Enrico Battaglin (Bardiani-Csf); 8. Antonino Parrinello (Androni Giocattoli-Venezuela); 9. Fabio Taborre (Neri Sottoli); 10. Sergei Pomoshnikov (Rus-Rusvelo).