Sognando la California: il Surf da onda
Considero da sempre il surf da onda lo sport più affascinante e difficile di
tutti. Il motivo? Semplice: si fa sul mare, che ricopre il 70% della superficie
terrestre e che ha un’energia non comparabile con nessun’altra della terra. Si
fa cercando di stare in equilibrio su una tavola senza avere nessun sistema
d’amcoraggio alla stessa, se non un po’ di cera antiscivolo. Ci si deve muovere
sfruttando l’energia delle onde, ma per arrivare al punto cruciale dove salire
sul surf, bisogna nuotare di solito contro corrente e onde. Insomma c’è ne per
tutti i gusti, uno sport spaventosamente affascinante.
Se le sue origini arrivano
dalla Polinesia, il primo europeo che osservò e descrisse questo
sport fu James Cook, che nel dicembre 1777 vide un indigeno di Tahiti farsi
trasportare da un’onda su una canoa; nel suo diario di bordo Cook scrisse:
Mentre osservavo
quell’indigeno penetrare su una piccola canoa le lunghe onde a largo di Matavai
Point, non potevo fare a meno di concludere che quell’uomo provasse la più
sublime delle emozioni nel sentirsi trascinare con tale velocità dal mare.
Successivamente, approdando
ad Hawaii, Cook vide finalmente degli uomini scivolare sull’acqua in piedi su
lunghissime tavole di Koa lunghe cinque metri e mezzo e pesanti settanta chili. Il surf serviva come addestramento ai re hawaiiani per
mantenere la forma fisica richiesta per la loro posizione sociale.
L’importanza dello
spirito del surf subì un certo declino durante il diciannovesimo secolo, in
parte perché i missionari cristiani ne scoraggiarono la pratica ritenendolo una
distrazione nociva.
Negli anni ’50 in
America scoppiò la mania del surf moderno, grazie alla prosperità del
dopoguerra ed al passaparola effettuato dai militari che in qualche modo erano
passati alle Hawaii.
L’arte del surf si
sviluppò negli anni sessanta, quando furono prodotti decine di film sul surf. I
più famosi furono The Endless Summer e The Big Wednesday (Un mercoledì da
leoni), che generarono e diffusero un’immagine molto positiva di questo sport.
E’ uno sport che
ha bisogno delle onde dell’oceano, ma si può fare anche in Italia. Liguria,
Varazze e Levanto, Toscana, Lazio, Sardegna, con Capo Mannu, sono alcuni degli
spot più conosciuti. Sempre sognando di scivolare sulle grandi onde del
Pacifico, dalla California, alle Hawaii all’Australia, una sensazione unica.