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Simone Moro ed Hervé Barmasse: prima salita al Bekka Brakai Chhok


In un’estate in cui le vicende tragiche della montagna sono state usate dai media per aprire i notiziari, facendo così passare nell’immaginario collettivo nuovamente il solito triste messaggio che le montagne sono “cattive ed assassine”, si torna finalmente a parlare in positivo con il successo della spedizione di Simone Moro ed Hervé Barmasse sul Bekka Brakai Chhok, montagna pakistana di 6970 metri, salita per la prima volta proprio da questa coppia d’alpinisti.
Non era proprio il loro obbiettivo, in quanto la spedizione aveva l’obbiettivo di salire il Batura II, ma accortisi che sul posto c’era anche una spedizione coreana con lo stesso obbiettivo, hanno cambiato il loro, in fondo così gloria per tutti e nessun affollamento sulle cime inviolate. La nuova montagna non era meno difficile dell’obbiettivo primario, visto che sono stati costretti ad un bivacco notturno a 6550 metri di quota, per completare la salita il giorno dopo e ridiscendere in 12 ora al campo base.
Finalmente si ritorna a parlare di montagna e d’alpinismo con i giusti aggettivi, luoghi dove si va a cercare l’avventura mettendosi alla prova, con pericoli oggettivi e rischi anche forti, da affrontare con la giusta preparazione.
Molti incidenti avvengono per fatalità, altri per evidenti errori umani o per carenza di capacità fisiche e tecniche in rapporto al luogo in cui ci si trova.
Chi va in montagna queste cose le conosce da sempre, anche se possono sembrare una novità per molti.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.