Per ridurre i rischi e capire il clima che cambia studiamo le montagne: Ev-K2-CNR porta l’appello degli scienziati al COP19 di Varsavia
Un vero e proprio appello, sintesi dei contributi di oltre 50 tra i più accreditati ricercatori al mondo in ambito ambientale e climatico, portato all’attenzione delle Nazioni Unite. «…Le regioni montane rappresentano una fondamentale risorsa di acqua ed energia per una vasto numero di persone nel mondo e giocano un ruolo chiave per capire l’impatto dei cambiamenti climatici… attraverso questo documento intendiamo sollecitare l’attenzione dei decisori politici sui problemi ambientali delle aree montane…».
Ev-K2-CNR è presente Al Cop19 di Varsavia il 16 e il 17 novembre con due eventi organizzati insieme all’ICCI (International Cryosphere Climate Initiative). Alla Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sul Cambiamento climatico, la delegazione del Comitato Ev-K2-CNR condividerà i Key messages emersi durante High Summit Lecco 2013, la conferenza scientifica dedicata a clima e montagna. Tra i firmatari del documento Deon Terblanche per la WMO (Organizzazione meteorologica mondiale), Sandro Fuzzi per l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), Enrico Brugnoli per il CNR, Agostino Da Polenza per il Comitato Ev-K2-CNR.
Perché è necessario mettere le montagne al centro delle ricerche e delle politiche sui cambiamenti climatici? Perché le aree montane sono tra le regioni dove sono più evidenti gli effetti dei cambiamenti climatici; per promuovere (ora!) azioni che riducano i rischi provocati da questi cambiamenti, rischi che riguardano una significativa fetta della popolazione mondiale.
Per questi motivi – si sostiene nei Key Messages – è necessario potenziare il monitoraggio atmosferico, la conoscenza delle diverse componenti della criosfera, le ricerche sulle risorse idriche e la conoscenza degli effetti a lungo termine dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi montani. Il documento si sviluppa riprendendo alcuni passaggi chiave del quinto rapporto dell’IPCC (International Panel on Climate Change) per poi evidenziare per punti le azioni necessarie alla riduzione del rischio indotto dai cambiamenti climatici nelle regioni montane.
Il 16 novembre presso il National Stadium a partire dalle 18.30 si è discusso della rapidità dei cambiamenti climatici nelle regioni polari e montane, di rischi e soluzioni. L’evento è organizzato a da Ev-K2-CNR, ICCI (International Cryosphere Climate Initiative) e Clean Air Task Force. Per il Comitato Ev-K2-CNR, Riccardo De Bernardi, Bhupesh Adhikary e Antonello Provenzale presenteranno alcuni dei risultati emersi dalla conferenza High Summit e parleranno di cambiamenti climatici e Black Carbon nelle regioni himalayane.
Il 17 Novembre è stato il “Giorno della Criosfera”, dedicato ai cambiamenti climatici nelle regioni polari e montane. L’evento, organizzato da ICCI e Ev-K2-CNR in collaborazione con ICIMOD e altri enti, si è tenuto presso il Radisson Blu Centrum di Varsavia. Tra gli interventi attesi quello di George Kaser, responsabile del capitolo Criosfera del rapporto IPCC e di Claudio Smiraglia e Mauro Guglielmin, delegati del Comitato Ev-K2-CNR. Sandro Fuzzi, membro del comitato direttivo di UNEP-ABC e della delegazione di Ev-K2-CNR ha presentato i Key Messages di High Summit.
Il Comitato EvK2CNR, ente privato autonomo senza scopo di lucro, da oltre venticinque anni propone e realizza progetti di ricerca scientifica e tecnologica in alta quota, distinguendosi per la specificità e l’eccellenza dei risultati conseguiti nel panorama dell’indagine scientifica internazionale. Per maggiori informazioni www.evk2cnr.org
Fonte Press Office evk2cnr