Riapre il Parco dello zoo di Torino e si “accende” lo sport
Un’area verde da sfruttare e godere per tutte le età.
Da luglio fino a settembre riapre il Parco dello Zoo di Torino che per anni era rimasto chiuso e in disuso. Per lungo tempo, infatti, questo vasto spazio era stato adoperato per diversi utilizzi, ma negli ultimi tempi non era sfruttato per alcuna attività.
Adesso però è giunto il momento del riscatto e il parco Ignazio Michelotti, situato in pieno centro del capoluogo piemontese, ritorna a vivere grazie alla collaborazione di Set Up, Safari e al coordinamento di EasyFair che si sono impegnati per riqualificare il vecchio zoo e renderlo nuovamente uno spazio sfruttabile per diverse attività che coinvolgono persone di tutte le età.
Il nuovo spazio si chiama Safari Art Club e prevede tre aree per passare un’estate imparando, rilassandosi, facendo sport, conoscendo gente nuova, chiacchierando o semplicemente respirando l’aria fresca sulla riva del Po passeggiando con il cane.
Anziani, donne, papà, piccoli e ragazzi possono dedicarsi alle molteplici attività all’aria aperta:
- le mamme possono fare pilates o circuiti di ginnastica dolce…
- i papà preparano il grill per la grigliata serale
- i più piccoli possono giocare con i colori e con l’argilla, o semplicemente fare i tanti giochi proposti da Artenfant
- i più grandi possono giocare a beach volley proprio come in spiaggia o dedicarsi ad altre attività all’aria aperta come il calcio, il ping pong e molto altro
- gli anziani sono impegnati a imparare cose nuove e cimentarsi con il mondo del web grazie all’area dell’Ippopotamo (un’area del Parco) che è stata attrezzata per corsi di alfabetizzazione informatica
- gli “instancabili” possono attendere il calar della sera per aspettare l’ora dell’aperitivo e scambiare due chiacchiere in compagnia.
Il Parco Zoo ha preso vita anche grazie alla mostra di arte contemporanea di Claudio Cassano, grazie al corner di Emergency e della libreria la Torre di Abele che per l’occasione hanno allestito una mostra fotografica, e infine grazie agli stage di Capoeira del maestro Guto che ci introduce nel meraviglioso mondo delle rode brasilere.