Rally di Romagna MTB: archiviata la quarta e durissima tappa.
Di Emanuele Iannarilli
Era la più temuta da tutti per come si presentava e per come era stata descritta al briefing precedente la tappa. Il chilometraggio era importante e il dislivello altrettanto. 90 km e 3000 metri di dislivello sono una marathon vera e propria, ma una marathon di quelle dure alla quale tanti biker partecipano solo per il gusto di riuscire ad arrivare al traguardo.
Al Rally di Romagna mtb invece era “solo” la quarta tappa delle sei. Alla spalle 2 tappe dure e una un po’ meno, ad attendere le ultime due con chilometraggi meno estremi ma pur sempre importanti e poi la stanchezza e la fatica nelle gambe comincia ad essere tanta.
Bellissima questa quarta tappa. Finalmente tanti single track, molto tecnici e avventurosi. Alcuni davvero al limite della percorribilità e che hanno fatto davvero la selezione in discesa ma anche in salita. Dopo la prima salita con qualche chilometro in asfalto e qualche saliscendi comincia la prima bellissima discesa con il primo single track nel bosco tutto da guidare e da saltare. Tanti passaggi molto tecnici e qualcuno anche pericoloso ma siamo in mtb no? Dunque via libera, dita sui freni e si va, godendo appieno di un terreno appena viscido ma con buona tenuta. Poi ancora salite e salite per arrivare verso metà gara alla discesa della giornata teatro di una prova speciale del campionato di super-enduro italiano. Stupenda, strappa braccia e strappa pastiglie. I freni diventano incandescenti, la voglia di strafare è tanta ma bisogna tenere d’occhio il terreno con balzi importanti e curve in appoggio tutte da guidare. Selezione naturale dunque.
Il tracciato poi rimane costantemente su sterrato fino all’ultimo single track nel sottobosco prima dell’ultimo scollinamento di Monte Mauro, punto ormai celebre di questo Rally. Anche questo lungo e tortuoso single track si lascia apprezzare e guidare. Per chi ne ha ancora c’è davvero spazio sia per aumentare il vantaggio che per recuperare.
Davanti i giochi continua a farli il belga Cleppe che comanda saldamente la classifica sull’austriaco Reini. Nella classifica femminile invece torna sotto l’olimpionica Kraft che guadagna sei minuti su Ada Xinxo.
Curiosità: per un breve tratto ho avuto la fortuna di buttarmi a capofitto del primo single track con Ivonne Kraft ed è stato uno spettacolo vederla scendere tra gli alberi senza poter opporre la minima resistenza. Una vera campionessa della guida.
Domani ancora circa 60 chilometri e 2000 metri di dislivello. Si faranno i conti con la fatica e chi ha ancora qualche cartuccia, la sparerà.