Pubblicato il report sulla presenza del lupo in Italia, sono circa 3300
Sono online i risultati della stima del numero di lupi presenti sul territorio italiano, ottenuta grazie al monitoraggio effettuato su scala nazionale nel 2020/2021: è il primo condotto in Italia.
Il primo monitoraggio nazionale del lupo è stato condotto tra il 2020 e il 2021 con una raccolta dati omogenea e risultati confrontabili per la prima volta su tutto il territorio italiano. Per la popolazione delle regioni alpine le attività di monitoraggio, analisi e elaborazione dei dati sono state coordinate dal Centro referenza grandi carnivori del Piemonte e dall’Università di Torino (Dipartimento di Scienze della Vita e di Biologia dei Sistemi) nell’ambito del progetto Life WolfAlps EU (coordinato dalle Aree Protette Alpi Marittime), in stretta sinergia con ISPRA, responsabile del coordinamento su scala nazionale. In tutto, sono stimati 3.307 (tra 2.945 e 3.608) lupi sull’intero territorio italiano.
È una delle prime stime a livello di popolazione ottenute in Europa, quindi di grande valenza internazionale. La stima di lupi presenti nelle regioni alpine nel 2020/2021 è di 946 (con una forbice compresa tra 822 e 1099). Sono invece 102 i branchi e 22 le coppie presenti nelle regioni alpine (intera superficie – zone collinari e di pianura incluse – di Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Province Autonome di Trento e Bolzano, Veneto e Friuli Venezia Giulia), per un totale di 124 unità riproduttive.
I risultati sono stati ottenuti grazie a un imponente lavoro di raccolta dati, compiuto per la regione alpina in modo esaustivo su tutto il territorio, anche con il coinvolgimento di volontari appositamente formati. La stima delle unità riproduttive si inserisce inoltre in un contesto di effettiva collaborazione internazionale, considerata la natura transfrontaliera della popolazione alpina, che comprende Italia, Francia, Svizzera, Austria e Slovenia. Collaborazione portata avanti grazie all’istituzione di un gruppo di esperti internazionali, il Wolf Alpine Group, e dal progetto LIFE WolfAlps EU, il cui principale scopo è quello di trovare una strategia condivisa per la coesistenza tra attività umane e lupo a livello di popolazione alpina, superando quindi i confini amministrativi.
Sul Report è intervenuto il vice presidente e assessore alla Montagna della Regione Piemonte il quale afferma che il monitoraggio è il frutto di un lavoro rilevante e pregevole dal punto di vista scientifico per il quale è doveroso ringraziare la professoressa Francesca Marucco, responsabile del progetto, i suoi collaboratori e i 73 enti ed istituzioni del territorio che hanno partecipato alla raccolta dei dati.
I numeri che sono emersi dal monitoraggio stimano oltre 900 lupi presenti nelle Regioni Alpine, in particolare nelle zone del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta: numeri che richiamano la necessità di un tempestivo intervento del Ministero della Transizione Ecologica attraverso la Conferenza Stato-Regioni.
La Regione Piemonte ribadisce che sono numeri insostenibili. Il vice presidente sottolinea che si deve avere rispetto per il lavoro degli allevatori e per coloro che vivono nelle zone alpine che da mesi denunciano le predazioni. Non si tratta più di un fenomeno isolato per il quale sono sufficienti azioni di contenimento e di dissuasione da parte delle singole Regioni ma di un fenomeno che richiede l’approvazione in tempi rapidi del Piano lupo da parte del Ministero ed una strategia condivisa ed efficace per il controllo di lupi ed ibridi, anche con azioni mirate per regioni dove i dati dimostrano che sono presenti i 2/3 dei lupi censiti nell’Arco Alpino.
Fonte Piemonte Parchi