Outdoor Passion | Notizie di sport all'aperto / Bici  / Cross-country  / Olimpiadi di Londra: il tracciato del cross country deludente?

Olimpiadi di Londra: il tracciato del cross country deludente?


Manca ancora un anno alle Olimpiadi di Londra ma i lavori per la costruzione delle strutture sono in pieno svolgimento e stanno già suscitando diverse polemiche.

Qualche mese fa la polemica era legata ai soldi spesi per la costruzione del velodromo indoor per le gare di bici su pista, costato la bellezza di 165 milioni di sterline e pronto ad ospitare 6000 spettatori, secondo molti una cattedrale nel deserto che poteva essere costruita spendendo molto meno e utilizzando i soldi risparmiati per il velodromo su altre infrastrutture che garantissero un utilizzo costante e duraturo anche dopo le Olimpiadi.

Sempre restando nel tema due ruote, nel weekend scorso è stato presentato e aperto al pubblico il percorso che ospiterà le gare di cross country olimpiche, quest’anno per la prima volta sarà dato molto rilievo alla disciplina, infatti la gara maschile e femminile si svolgeranno nelle due giornate conclusive dei Giochi.

Il tracciato di gara è stato preparato ad Hadleigh Farm nella regione dell’Essex e ha sollevato alcuni dubbi. Da un lato sembra essere azzeccata la scelta di allestire un tracciato molto panoramico in modo che gli spettatori possano seguire ogni singolo passaggio della gara spostandosi lungo i bordi pista.

Dall’altra il lavoro fatto per costruire l’anello di gara sembra snaturare lo spirito della mountain bike stessa, infatti la squadra di trailbuilder che ha lavorato al percorso ha allestito sezioni artificiali con pietre sia in salita che in discesa, lavorando molto anche il terreno che risulta essere liscio come un tavolo da biliardo.

Da una parte lo staff di bikeradar.com, rivista di settore inglese che copre dalla mountain bike al ciclismo su pista si è detta piacevolmente colpita dal percorso che risulta, a loro avviso, essere molto impegnativo per i continui rilanci e cambi di ritmo e per le sezioni artificiali tecniche costruite.

Dall’altra MBAction, dalle pagine del suo sito, critica la scelta del percorso, a loro avviso completamente estraneo al cross country vista l’assenza di single track e visto quanto siano stati stirati e addolciti i sentieri, anche la scelta di costruire i passaggi tecnici disponendo dei massi nelle discese non è piaciuta all’autorevole rivista americana.

Voi cosa ne pensate?

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.