Nanga Parbat Winter Expedition: sta per partire la spedizione di Simone Moro all’8000 mai salito in inverno
Domani 21 dicembre inizia l’inverno e sta per iniziare anche l’avventura dell’alpinista bergamasco Simone Moro, che tenta di scalare il suo quarto 8000 in invernale, dopo Shisha Pangma nel 2005, Makalu nel 2009 e Gasherbrum nel 2011.
Insieme a lui un nuovo compagno di cordata, il tedesco David Goettler, ed Emilio Previtali che si occuperà di documentare la spedizione.
Nona montagna più alta del mondo situata in Pakistan, il Nanga Parbat raggiunge gli 8125 metri di altezza e, insieme al K2, è una delle due cime di 8000 metri la cui vetta non è mai stata raggiunta in inverno, nonostante sia stata tentata da 16 spedizioni.
“Andrò d’inverno. Di nuovo. Sì, d’inverno. Semplicemente perché è il mio sogno, semplicemente perché l’esplorazione non finisce mai.” Queste le sue parole per un’avventura difficile per per sua stessa ammissione ha il 20% di probabilità di successo. L’idea dichiarata è di salire attraverso la parete Rupal e scendere per la parete Diamir.
E oltre che per le temperature fino a -55°, vento, pericolo di valanghe, ci potrebbero essere problemi con le bande di estremisti legati ad Al Qaeda. Lo scorso giugno sono stati loro a rivendicare l’omicidio di 10 alpinisti, avvenuto sul versante Diamir della montagna. Una cosa mai vista dal mondo dell’alpinismo.
Un inverno impegnativo per l’alpinista bergamasco, sempre più alla ricerca del limite dell’uomo ai confini della terra, uno dei pochi posti rimasti inesplorati almeno nella stagione invernale, il periodo più duro per scalare a quelle quote. Un’avventura da seguire con passione.