E’ morto Mario Merelli, il forte alpinista di Lizzola (BG), per una caduta sul Pizzo Scais in Valbondione
Un fulmine a ciel sereno, una tragedia quando meno te l’aspetti. Mario Merelli, il forte alpinista di Lizzola, 49 anni e 10 ottomila himalayani saliti (Everest 2 volte, Makalu, Kangchenjunga, Gasherbrum I, Shisha Pangma, Annapurna, Broad Peak, Lhotse, Dhaulagiri) è morto questa mattina verso le ore 8 per una caduta sul Pizzo Scais, montagna di 3038 metri delle Orobie Bergamasche in Valbondione.
Era in compagnia di Paolo Valoti (ex presidente del CAI Bergamo) e, secondo quanto dichiarato alla stampa dallo stesso Valoti, puntavano al concatenamento dello Scais e del Redorta, cioè a salire entrambe le montagne in una sola giornata.
Partiti da Valbondione intorno alla mezzanotte di martedì, avevano raggiunto intorno alle 2,30 di mercoledì il rifugio Coca: qui si erano fermati per riposarsi un po’ nel locale invernale, a disposizione degli alpinisti quando il rifugio è chiuso.
Poi, anziché percorrere la cresta, per raggiungere il torrione Curò – tutto al buio – hanno preferito il versante valtellinese, lungo il canalino alla base del torrione. Erano all’incirca le 6,30.
Sull’ultimo pezzo del canalino la tragedia. Una roccia si stacca e colpisce Mario Merelli, che precipita nel canalone per circa 300 metri e la tragedia si compie, nonostante il soccorso immediato del compagno e del Soccorso Alpino prontamente avvertito.
Sgomento e cordoglio di tutto il mondo dell’alpinismo italiano e non solo. In tante spedizioni Merelli aveva condiviso avventure e momenti critici con tanti e forti alpinisti protagonisti in Himalaya.
Ho un ricordo personale di Mario Merelli, che ebbi la fortuna di conoscere e intervistare per snowpassion.it nella primavera del 2010 proprio a Lizzola, nel suo albergo. Ero lì per una manifestazione di snowboard-alpinismo e un amico in comune (Cesare Pisoni) ci portò tutti a far merenda da lui. Lo conobbi quel pomeriggio e la sera successiva tornai per un’intervista, visto che a breve doveva partire per tentare la salita al K2. Un personaggio di una umanità e gentilezza impressionante, eppure con 4 battute su conoscenze comuni in Valle d’Aosta rompemmo il ghiaccio e parlammo per un paio d’ore, di montagne, salite, avventure e uomini che frequentano le montagne. Realizzai un’intervista vera, con un protagonista degli ottomila che si raccontò forte della sua personalità a basso profilo ma tosta come sanno essere i veri bergamaschi che amano le montagne. Mancherà a tutti, soprattutto alla sua splendida famiglia.
Guarda l’intervista a Mario Merelli del 2010.