Il Monterosa Ski apre alla Mountain Bike
Finalmente le tre valli del Monterosa Ski, Champoluc, Gressoney e Alagna, saranno accessibili agli appassionati della mountain bike che vogliono divertirsi in discesa senza faticare troppo in salita. L’azienda di impianti a fune che gestisce il più grande comprensorio sciistico valdostano ha deciso di aprire le proprie strade interpoderali di servizio alle biciclette. Da Champoluc, quindi, è possibile raggiungere Alagna e viceversa risalendo i pendii con gli impianti, esattamente come si fa d’inverno con sci e snowboard.
Nelle «bikerama» estive, comprensive di altimetrie dettagliate e disponibili alle biglietterie o scaricabili dal sito web della Monterosa, sono stati inseriti 5 percorsi serviti da impianti, 6 classiche di Mtb percorribili senza risalite funiviarie e le due discese di downhill di Trinité e Ayas. I primi (Frachey-Alagna-Stafal e rientro, Mont-Ros-Crest-Ciarcerio, la discesa da Ostafa e quella da Weissmatten) se affrontati in bicicletta anche in salita offrono 77 chilometri di strade aperte alle bici, 52 se si usano gli impianti. Uno dei pochi tratti che rende impossibile la discesa con la bici è quello tra il Passo dei Salati e Pianalunga, che può essere coperto in discesa tramite la funivia che scende dai 2.980 dei Salati ai 2.050 della stazione intermedia piemontese. Da qui la discesa fino ad Alagna paese (quota 1.190) è di nuovo percorribile in Mtb.
Il «Bikepass» di località (Ayas o Trinité) costa 18 euro, quello valido su tutto il comprensorio 30. C
Come inizio simbolico dell’estate in sella nel Monterosa, domenica scorsa a Trinité la neonata scuola di Mtb ha organizzato un corso di downhill con il campione italiano 4x Carlo Gambirasio. «Un grande comprensorio dal potenziale enorme – ha detto l’iridato parlando del Monterosa Ski -. Aggiungendo qualche trail e continuando a investire si può puntare in alto. Il servizio deve essere completo: dalla varietà dei tracciati sempre in ordine agli alberghi con appositi bike room, dal noleggio-negozio specializzato ai ristoranti con menu per biker. Gettate le basi, ora è necessario continuare a innovarsi».
Fonte lastampa.it