Mondiali di Dragonboat a Milano, due medaglie per gli azzurri
Canada travolgente ieri alla penultima giornata di finali del Campionato mondiale di Dragon Boat in corso all’Idroscalo di Milano: i nordamericani hanno conquistato tre ori, davanti alla Russia, che ne ha aggiunti due a quelli della prima giornata e all’Ungheria, che dopo la beffa della sfilza di argenti inanellati alla vigilia ha potuto finalmente tagliare due volte per prima il traguardo. Risultati soddisfacenti anche per la Germania, che ha collezionato tre argenti e tre bronzi, mentre gli Stati Uniti e l’Italia hanno dovuto accontentarsi di un argento e un bronzo ciascuna.
Anche ieri, come già nella giornata inaugurale e venerdì, la pioggia ha bagnato le ultime battute delle gare e delle premiazioni, inducendo l’organizzazione a qualche limitato cambiamento negli orari delle cerimonie ma nell’insieme il tempo durante le gare era stato clemente. I mondiali affrontano così domenica l’ultima giornata in un clima elettrizzato, allegro, divertito, non senza qualche sano spunto polemico dovuto all’alto tasso di agonismo che, a questi livelli, comunque contraddistingue i team, per quanto tutti siano consapevoli del particolare carattere di sport- divertimento che contraddistingue questa disciplina.Molto soddisfatta delle prestazioni della squadra la team-leader russa Elena Iskhakova: “Certo, siamo contenti dei nostri risultati, la squadra è di 80 atleti compresi i master, è molto forte, piena di campioni delle varie specialità della canoa, e speriamo di continuare con le vittorie e i piazzamenti fino alla fine delle gare”. Meno soddisfatti invece gli ungheresi, per la sfortuna che li ha colpiti nella prima giornata di finali: “Abbiamo messo insieme una serie di secondi posti che avremmo voluto fossero medaglie d’oro”, spiega Peter Remenyi: “Siamo una grande rappresentativa, 186 persone per tutti gli equipaggi di tutte le categorie tranne gli juniores, per noi è stato un grande impegno organizzativo, speriamo di fare meglio nell’ultima giornata”.Molto contento Martin Alt, team-leader tedesco: “Sì, ci fa piacere di aver ben piazzato le nostre barche in tutte le categorie, abbiamo ottenuto ottimi piazzamenti grazie ai molti campioni di kayak sprint e canadese che sono scesi in acqua nei nostri equipaggi, il campo di gara ci piace, un’esperienza internazionale con tanti Paesi in gara è davvero una grande esperienza”. Anche gli americani si dicono molto contenti dell’organizzazione, dell’evento e del campo: “Siamo in 78 atleti con 36 equipaggi, siamo molto stanchi per questo, ciascuno corre in più specialità, ma siamo molto contenti di esserci”, spiega Michael Blundetto, il team leader Usa, un nonno siciliano e una passione per la cucina italiana: “E’ importante che si svolgano eventi di questa portata, è bene che si parli di questo sport, il Dragon Boat è una passione che può contagiare chiunque la conosca e secondo me ha grandi prospettive, in teoria anche per le Olimpiadi”.Ufficio Stampa Federcanoa