Marco Costa ed Elena Massarenti ci raccontano la loro Patagonia
Di Elena Massarenti
Elena Massarenti e Marco Costa fondatori di Wild Track raccontano la loro nuova avventura in Patagonia, alla scoperta di nuovi itinerari. Un viaggio di oltre 1000Km in mountain bike e a piedi.
Dalla Patagonia del nord alla Patagonia del sud, tra Argentina e Cile, esplorando la regione dei laghi, attraverso incredibili luoghi solitari e selvaggi e il parco naturale delle Torri del Paine.
Montagne, ghiacciai immensi, terre desolate, Ruta 40,vento patagonico, pioggia, cime innevate, ma anche sole e splendidi paesaggi. Oltre 1000 km percorsi in muontain bike e a piedi, com’è nel loro stile, in autonomia: tenda, fornellino, provviste di cibo e tutto ciò che serve per vivere un mese a stretto contatto con la natura.
Incontrando la gente, ascoltando storie di vita di un popolo che sta tentando di risollevarsi da un passato violento ed economicamente disastroso. Un viaggio nella natura e nella cultura.
Dalla famosa e avventurosa Ruta 40 a piste sconosciute alle biciclette, a volte impraticabili, dove l’unica possibilità di proseguire è attraverso i laghi, con piccole imbarcazioni locali. Un paradiso nascosto, scoperto per caso, seguendo la mappa che indicava un passo di confine, dopo aver deciso di abbandonare la Ruta 40 per le pessime condizioni del tempo.
1500 km in quelle condizioni avrebbero compromesso il nostro obbiettivo: raggiungere le Torri del Pine in Cile, per un trekking a piedi di 8 giorni.
Da qui la decisione di sconfinare in Cile e modificare l’itinerario, tracciando un percorso nella regione dei laghi, al riparo dal vento e nella speranza di trovare il bel tempo. Un illusione, perché pioveva più che in Argentina, perlomeno il vento non soffiava furioso.
Valutando di giorno il giorno il percorso ci siamo imbattuti in luoghi di incredibile bellezza, incontrando realtà remote, ricevendo ospitalità e cibo dalla gente dei piccoli villaggi. Persino l’esercito cileno, vedendoci viaggiare sotto l’acqua, si è fermato e ci ha offerto del cibo.
Non era nostra intenzione suscitare sentimenti di compassione, stavamo bene ed eravamo fermamente convinti di proseguire, ma un gesto di attenzione e aiuto è sempre ben gradito quando si vivono situazioni non esattamente confortevoli.
Siamo costretti a ridurre il kilometraggio preventivato, abbiamo dovuto adattarci ai ritmi cileni, non siamo piu’ noi a decidere la successione delle tappe, ma le condizioni climatiche. Dopo tanta acqua il sole! Dal Cile all’Argentina nuovamente, attraverso il passo Samorè a 1314m di altitudine…pura salita!
Abbiamo concluso il giro in bici con il bel tempo, i laghi, le montagne ed i vulcani innevati ci hanno accompagnato fino al ghiacciaio del Perito Moreno, uno spettacolo naturale immenso e unico!
Rientriamo in Cile a sud,Terra artica, nella patagonia australe. Il tempo di scaricare le bici, preparare lo zaino e partire per un trekking di 8 giorni alle Torri del Paine.
Partiamo: cartina, zaino, tenda, fornellino e provviste di cibo. Il tempo questa volta è dalla nostra e in otto giorni riusciamo a compiere più strada del previsto, tappe lunghe, tante ore di cammino per immergerci il più possibile dentro questa natura infinita.
Non importa se lo zaino pesa, se le spalle, il collo e la schiena chiedono un pò di respiro, se le articolazioni sono dolenti per la fatica, tutto passa in secondo piano, quello che stiamo vivendo è la cura migliore per ogni male. Pareti di roccia, rumorosi ghiacciai in evoluzione, un’infinità di laghi glaciali, l’immensità del Campo de Hielo patagonico sur, boschi di faggio australe, sono un mantra naturale che catturano la totale attenzione di corpo e mente.
Il vento ci fa oscillare un giorno intero, ma la parte piu’ delicata e´ ormai superata, ora sappiamo di riuscire ad arrivare a destinazione con qualunque tempo.
Ogni volta che si parte, si ritorna con un bagaglio di esperienza vissuta e di persone incontrate lungo il cammino. Quello che rimane è la voglia di ripartire, il prima possibile, perchè da qualche parte, nel mondo c’è qualcosa o qualcuno che ci sta aspettando per condividere un piccola parte di vita insieme.
Potrebbe essere fuori dalla porta di casa o dall’altra parte della terra. Il viaggio non sono i km percorsi, ma una condizione mentale, un modo di essere.
Il momento più difficile è, come sempre, abbandonare questo ritmo di vita, fatto di cose essenziali, di Natura selvaggia e di incontri umani.
Il momento da ricordare in positivo sono gli incredibili ghiacciai e l’incontro con Maria Josè…Maria Josè, una donna incontrata su un autobus, con la quale scambiamo due chiacchiere: da dove veniamo, cosa stiamo facendo…una donna di profonda sensibilità, che ci apre il suo cuore, ci racconta la sua vita, le difficoltà vissute ai tempi della guerra per le isole Malvinas (per gli argentini), Falkland (per gli inglesi), i ragazzi morti in guerra, i desaparecidos ai tempi della dittatura, e prima di ripartire, alla stazione degli autobus, si avvicina , mi mette tra le mani un biglietto ripiegato più volte, chiedendomi di leggerlo quando sarò ripartita.
Un lungo abbraccio per salutarci…poi ognuno riprende la propria strada. Ho letto il suo messaggio, un tuffo al cuore, commozione, speranza, amore. Nessun incontro avviene per caso, le sue parole sono ora appese al muro, sotto alla carta geografica del mondo, insieme ad altri incontri importanti…
Riguardo alla natura: terre estreme, poco popolate per le condizioni climatiche e per gli spazi infiniti, di incredibile bellezza, con grandi risorse naturali. Paesaggi meravigliosi, da cui si distoglie con fatica lo sguardo…sono magnetici!
Riguardo alle condizioni umane: L’impatto con la città di Buenos Aires è stato forte. Ricchezza e povertà, tradizione e modernità. Due opposti che dividono spazi comuni e mostrano i molteplici volti di questa enorme metropoli.
Una giovane madre entra in farmacia con il bambino ammalato e non chiede: un termometro ma chiede: quanto costa un termometro, 9 pesos (euro 1,60) con la testa fa cenno di si e lo acquista.
Il diario di viaggio completo di questa avventura patagonica si può leggere sul sito www.wildtrack.it