Magic Italy: e le montagne dove sono finite?
Il 50% del
territorio italiano è composto da media e alta montagna, tutto l’arco alpino e
tutta la dorsale appenninica, il Monte Bianco, il Monte Rosa, le Dolomiti, il
Gran Sasso e l’Etna. Eppure nello spot televisivo Magic Italia presentato
mercoledì scorso a palazzo Chigi dal ministro del Turismo, Michela Vittoria
Brambilla, lo spot non prende in considerazione la montagna, dimenticanza che è
stata il motivo della lettera inviata dall’assessore regionale al Turismo della
Valle d’Aosta, Aurelio Marguerettaz, al Presidente del
Consiglio e al Ministro al Turismo.
Due parole riassumono il senso della lettera: stupore e rammarico. Stesso
rammarico è stato evidenziato da un’altra meta che ogni anno attira milioni di
turisti, il Trentino Alto Adige. L’Italia è anche un paese che ha ospitato per
due volte le Olimpiadi Invernali, con Cortina e con Torino solo 4 anni fa.
L’Italia è
un Paese unico, fatto di cielo, di sole e di mare, ma anche di storia, di
cultura e di arte, è un Paese straordinario, che devi ancora scoprire. Impiega
le tue vacanze per conoscere meglio la tua Italia. Parole del
presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel video spot istituzionale che in
trenta secondi promuove l’Italia e le sue bellezze.
Guarda il video.
Si magnifica la destinazione Italia declamando cielo, sole, mare,
storia, cultura e arte – evidenzia Marguerettaz – omettendo qualsiasi
riferimento alla montagna italiana. In Italia abbiamo le montagne più alte e
più belle d’Europa e rischiamo di abdicare al nostro ruolo di leader lasciando
il Monte Bianco o il Cervino ai francesi e agli svizzeri. Lo
spot pubblicizza le potenzialità turistiche dell’Italia, trascurando però
il contributo e l’immagine che il patrimonio montagna fornisce al sistema
turistico nazionale. Nel videospot non vi sono cenni o richiami alla
grande capacità del turismo italiano di essere competitivo –
aggiunge Marguerettaz nella sua lettera al Governo -, anche a livello
internazionale, attraverso le destinazioni in quota, meta sia in estate come in
inverno di milioni di frequentatori.
Gaffe
clamorosa o dimenticanza voluta? A posteri l’ardua sentenza…