A Kittel l’ultima tappa del Tour de France del centenario. Maglia gialla a Froome, secondo con maglia bianca e a pois il colombiano Quintana
Christopher Froome, un keniano bianco con passaporto inglese conquista la maglia gialla del Tour de France del centenario. Il primo vincitore del Tour de France fu Maurice Garin, valdostano di Arvier emigrato a Parigi a fare lo spazzacamino. In mezzo a questi 110 anni c’è la storia del ciclismo, con i nomi da leggenda e gli onesti gregari, che tutti ieri sono stati radunati dagli organizzatori per celebrare vincitori e chi il Tour l’ha finito. Le luci della sera di Parigi sugli Champs Elysee sono stati il degno finale di questa che comunque è la corsa ciclistica più importante del mondo e l’evento sportivo con cadenza annuale più seguito del mondo.
Froome sulla strada ha dimostrato di essere il più forte, con il rivale sulla carta più pericoloso, lo spagnolo Alberto Contador, non all’altezza della sua fama e della sua classe. Il colombiano Nairo Quintana ha corso saggiamente per il secondo posto, conquistando anche la maglia bianca di miglior giovane (ha solo 23 anni anche se la sua faccia da indio ne dimostra una ventina in più) e la maglia a pois di miglior scalatore, orgoglio di una nazione e sicuro protagonista del ciclismo dei prossimi anni. Forse l’unico avversario che avrebbe potuto strappare questo Tour a Froome era seduto in studio a RAISport durante la diretta dell’ultima tappa: Vincenzo Nibali, l’unico a battere Froome in gara in questo 2013 alla Tirreno-Adriaco. Per lui il Tour sarà l’obbiettivo 2014, dopo il podio nel 2012, per ripetere l’impresa di Marco Pantani del 1998 e quella di Felice Gimondi del 1065, per essere uno dei pochi protagonisti del ciclismo mondiale a far tripletta, avendo vinto sia la Vuelta di Spagna che il Giro d’Italia, soprattutto per risollevare le sorti di un ciclismo italiano che Nibali a parte fatica ad essere protagonista nel ciclismo multietnico e delle multinazionali attuali.