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Iron Tour: tappa Naregno-Calamita a Ugazio e Peroncini


Capoliveri (Isola d’Elba): è tempo di Iron Tour al’Elba. E’ tempo di mettere a letto donne e bambini e andare a guadagnarsi la gloria. 5 tappe consecutive, 5 scenari limitrofi ma fortemente diversi, come solo l’isola d’Elba sa riservare ai propri avventori. Il pessimo inverno che sull’isola toscana ha portato neve fino alle spiagge, ha lasciato spazio ad una giornata pazzesca di sole, temperature estive, cielo terso, acqua cristallina anche se ancora freschina.

Un centinaio i triatleti che hanno portato le loro braccia e le loro
gambe all’Elba tra i quali spiccano nomi importanti, nomi “mondiali”.
Operazioni di preparazione che filano lisce grazie alla maestria
dell’organizzazione Spartacus events. Tante persone a lavorare, tante
persone a presidiare il percorso, segnalato in maniera perfetta.
Stupenda poi la cornice della spiaggia di Naregno uno tra le più belle
dell’Elba e il Calamita. Misura solo poco più di 400 metri quel
Calamita, ma sembra l’Everest quando lo attacchi con la mtb.
Ore 11, non un minuto prima ne uno dopo e si parte sotto l’egida dei
giudici Fitri che poco lasciano al caso, com’è giusto che sia.
Doppio giro con uscita dall’acqua all’americana, o australiana,
insomma ognuno la chiama come vuole. Consiste nel percorrere un
giro di nuoto, uscire dall’acqua per poi rientrare nello stesso punto
della prima uscita, in questo caso lo start.
Nicolardi sembra uno squalo, o un delfino che dir si voglia. Va, senza
guardarsi indietro e conclude la prima frazione con un vantaggio
importante sugli inseguitori. Poi però inizia lo show di Ugazio. 1 km gli
basta per andare a prendere Nicolardi e lasciarsi tutti alle spalle.
Queste le sue parole a fine gara: “Nella frazione di nuoto sapevo, anzi
sapevamo che Nicolardi sarebbe stato imprendibile. Siamo rimasti in
un gruppetto di 4/5 persone e abbiamo nuotato con un buon ritmo.
Poco dopo essere salito in mtb ho preso Nicolardi e ho pedalato forte.
Oggi la gamba era davvero buona. Anche durante la frazione di corsa
sono andato davvero molto bene (primo tempo parziale). Ora sotto
con l’X-Terra Grecia. Ci tengo molto”.
A concludere il podio Rinaldi e Ridolfi, prorider importanti che
continueranno a battagliare i prossimi giorni mentre Ugazio già da
domani non sarà presente.

Nella gara femminile invece la storia è stata a senso unico sia in acqua
che fuori. Peroncini, grande favorita e vincitrice della scorsa edizione
parte subito forte nonostante a fine gara l’abbiamo intravista nella
zona massaggi dolorante ad una spalla. Va a vincere davanti a
Menditto e Bolzan.
La distanza di oggi era “olimpico” le prossime 4 tappe invece saranno
“sprint” dunque percorrenze più brevi ma non certo semplici
soprattutto perché ogni gara porta acido lattico, stanchezza e doloretti
vari. Vincerà chi userà la testa, vincerà chi nonostante tutto saprà
gestire le proprie forze senza sparare da subito tutte le proprie
cartucce. Questo è l’Iron Tour, questa è l’isola d’Elba.

Il 22 aprile partenza dalla piazza centrale di Porto Azzurro per poi
spostarsi di qualche centinaio di metri alla spiaggia del Barbarossa
sempre a Porto Azzurro il 23.
Da parte nostra vanno fatti i complimenti all’organizzazione che ha
reso l’evento fluido e davvero spettacolare proponendo partenza e
arrivo in due location diverse per poter sfruttare al meglio le
caratteristiche del territorio. Degno di nota il pasta party. Attribuirgli
questo nome è assolutamente riduttivo. Pasta in bianco, col pomodoro
e…udite udite, con i frutti di mare. Ma dove mai si è visto? E che pasta.
Poi un secondo. Ah no, due. Salsicce alla brace che solo a vederle sulla
graticola le avresti azzannate e sarde alla griglie. Stupende, non
leggerissime forse ma stupende. Poi colombe dolci, crostate, frutta,
coca, sali, acqua, sembrava una sagra di paese, gratuita.
Bravi, così si fa!

Di Emanuele Iannarilli

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.