Outdoor Passion | Notizie di sport all'aperto / Alpinismo  / In partenza la spedizione delle guide alpine valdostane Bonino e Meli sul Chakung 7036 m. Nepal

In partenza la spedizione delle guide alpine valdostane Bonino e Meli sul Chakung 7036 m. Nepal


Di Veronica Balocco

AOSTA, 11 nov 2010 – Apertura della via di ascensione, prima salita italiana e in stile alpino, prima traversata. Il tutto su uno stesso Settemila himalayano. Sono i tre ambiziosi obiettivi che le guide alpine valdostane Enrico Bonino, 29 anni, di Villeneuve, e Nicolas Meli, 31 anni, di Sarre, si pongono con la nuova spedizione che li vede protagonisti. Dopo la fortunata esperienza dello scorso anno, quando la coppia ha concluso con successo l’apertura di tre nuove vie nell’Himalaya nepalese, Bonino e Meli torneranno infatti in Nepal il 16 novembre per una nuova avventura. Meta: il Chakung, 7036 mt, vetta del Khumbu nepalese che giace tra due giganti ben noti alle cronache alpinistiche: Cho Oyu e Pumori.

Le analisi a distanza della montagna hanno convinto i due alpinisti, che fino all’ultimo hanno tenuto in considerazione anche soluzioni alternative di livello tecnico inferiore, della fattibilità dell’ambizioso progetto di aprire una nuova via di salita lungo l’inviolata parete Ovest, lunga 1900 metri. Se le condizioni e la forma fisica lo renderanno possibile, Bonino e Meli tenteranno dunque di scalare la parete e poi, una volta raggiunta la vetta, di scendere per la cosiddetta Via di Giapponesi lungo la cresta Sud Ovest. “Come l’anno scorso – afferma Bonino – la nostra etica ci impone una logistica ultraleggera che ci permetterà di realizzare la prima salita italiana e in stile alpino della montagna per una via nuova e la prima traversata”. I due terranno quindi fede al famoso – ma diffuso solo nella ristretta cerchia dei “puristi” – stile leggero, di totale autonomia, senza l’utilizzo di corde fisse. Nel totale rispetto di questa filosofia, porteranno con sé tutto il materiale necessario alla salita senza dover scendere e salire più volte.

Non tutto però è già deciso. “La linea che seguiremo – aggiunge Meli – sarà decisa in loco in base alle condizioni della montagna. In ogni caso, abbiamo già la certezza che questa parete saprà darci filo da torcere. Il tipo di via, data l’imponenza della parete, è infatti più himalayano rispetto a quelle aperte lo scorso anno nella stessa regione. In ogni caso cercheremo di salire per un itinerario tecnico”. Oltre alla linea, in loco andrà poi deciso anche il momento dell’attacco alla vetta, sulla base delle condizioni del terreno, del tempo e dello stato psico-fisico dei due alpinisti. In ogni caso, le previsioni stimano un periodo totale di circa 35 giorni per acclimatamento e salita.

Ma come trascorreranno il tempo necessario a preparare il tentativo i due alpinisti? A rendere particolare questa spedizione è anche questo aspetto, perché non sarà la solita estenuante attesa che in genere caratterizza le grandi imprese himalayane. Non godendo del supporto finanziario di alcuno sponsor (ma solo del gentile contributo di un amico), Bonino e Meli hanno infatti deciso di portare con sé una cliente francese durante la salita di acclimatamento al Nireka, 6.200mt. “Una volta di ritorno a Gokyo – racconta Bonino – Pasang Sherpa riaccompagnerà la ragazza a Kathmandu, mentre Nicolas ed io partiremo senza portatori alla volta del Chakung. Avremo sulle spalle cinque giorni di cibo e attrezzatura per bivacco in parete, e ci resteranno solo 15 giorni circa per un tentativo. Prevediamo di rientrare il 19 dicembre… ma di certo non a mani vuote”.

IL CHAKUNG

Il Chakung fa parte dell’Himalaya del Khumbu nepalese e si trova a poche ore dal villaggio di Gokyo, tra due giganti: Pumori e Cho Oyu. La sua vetta misura 7036m e si erge a sud del colle Nup La, sul lato est del Negojumba Glacier, che forma il confine tra Nepal e Tibet. Nonostante la vicinanza di colossi superiori agli 8000, il bacino semicircolare formato dal versante Est del Cho Oyu, dalla parete sud del Gyachung Kang e dallo stesso Chakung, rimane un angolo dell’Himalaya poco esplorato e poco visitato dal turismo moderno.

E’ stato salito per la prima volta il 19 Aprile 2003 da una cordata giapponese salendo per la cresta SW (Takashi Shiro, Kanji Shimitzu, Tadashi Morita, Katsuo Fukuhara). Alcuni dei membri della spedizione fecero un primo tentativo nel 2001 che però diede scarsi risultati a causa delle cattive condizioni di innevamento. Lo stesso aprile 2003, solo cinque giorni dopo, una cordata di Koreani (Jeon-Am, Kim Seung-Koo, Kim Seung-Ho, Jeon-Chan II, Yoo Cheoi-Mok) raggiungeva la cima del Chackung salendo una breve variante all’inizio dell’itinerario, attaccando la cresta direttamente e non per il fianco W, ma in merito si hanno pochi dettagli. La prima salita fu effettuata in stile Himalayano tramite l’utilizzo di corde fisse, un campo base avanzato e due campi in quota.

I PROTAGONISTI

Enrico Bonino – 29 anni, Guida Alpina della Valle d’Aosta, residente a Villeneuve. Negli ultimi 13 anni la sua intensa attività spazia tra Alpi occidentali e orientali, con una predilezione per l’alta montagna e la ricerca degli ambienti più isolati anche all’estero: tra Madagascar e Stati Uniti, tra Thailandia, Nepal e India. Nel 2005 e 2006 partecipa alla formazione di giovani Afgani (in Afghanistan, nelle regioni del Panshir e Wakhan) alla professione di portatori d’alta quota e guide di trekking, sotto il patrocinio dell’associazione ambientalista Mountain Wilderness. Nel 2009 vive tra le montagne del Nepal per 3 mesi, condividendo salite con clienti e soci abituali, con i quali ricerca angoli selvaggi, nascosti tra le montagne del turismo.

Nicolas Meli – 31 anni, Guida Alpina della Valle d’Aosta, residente a Sarre. Tra la roccia e il ghiaccio, in montagna sale vie importanti nel massiccio del Monte Bianco e del Monte Rosa. Con i clienti ama scoprire itinerari meno conosciuti e percorsi, ricercando il piacere dell’avventura. Ha già avuto modo di esplorare la regione dell’Himalaya con Enrico Bonino, con il quale ha condiviso l’apertura di tre vie su pareti difficili e inesplorate. Ha definito la nuova spedizione come “il primo passo verso i giganti dell’Himalaya”.

GLI SPONSOR

Parte finanziaria La parte economica della spedizione “Chakung 2010” è stata interamente finanziata dai partecipanti e da un contributo privato donato generosamente dal Sig. Pier Massimo Ponsero, caro amico e compagno di avventure sui ghiacci delle Alpi. Parte tecnica La spedizione si avvale del supporto tecnico di due case leader nella produzione di materiale alpinistico, che hanno gentilmente offerto il loro materiale.

Scarpa, azienda leader nella produzione di calzature per l’alpinismo, con la quale Bonino collabora per lo sviluppo di nuovi prodotti, ha fornito agli alpinisti gli scarponi Phantom 6000, modello di punta che, avvalendosi di materiali di ultima generazione in grado di garantire leggerezza, calore e tecnicità su ogni terreno, resta al momento ineguagliato sul mercato. Pur essendo uno scarpone con scarpetta termica interna, ha un peso di appena 1000g ed è estremamente tecnico e preciso per arrampicare su terreno difficile anche ad alta quota.

La collaborazione con Scarpa prosegue sulla scia dell’esperienza dello scorso anno, quando Bonino e Meli hanno utilizzato proprio il prototipo di questo scarpone per aprire tre vie moderne nella regione del Khumbu.

Black Diamond, altro leader mondiale nell’attrezzatura da alpinismo, ha garantito quest’anno un supporto importante fornendo gli attrezzi per la scalata. In particolare, la dotazione comprende le piccozze Cobra, in carbonio, vero “gioiello” tra le piccozze moderne da terreno tecnico in alta montagna, e i ramponi Cyborg in acciaio inox, ultimi nati di casa Black Diamond, perfetti per una salita in stile alpino su terreno variabile.

LA SPEDIZIONE 2009

Partiti alla fine del 2009 con l’intento di salire il Chakung per la cresta SW, Enrico Bonino e Micolas Meli sono stati “respinti” dagli inconvenienti logistici che spesso possono presentarsi in questi paesi. Questo è il racconto che Enrico Bonino ha lasciato di quanto accaduto: “Vista l’impossibilità di tentare l’itinerario stabilito, non siamo stati con le mani in mano godendoci la vacanza, ma ci siamo subito guardati in torno alla ricerca di nuovi obiettivi.

Dopo alcuni giorni bloccati dal maltempo al villaggio di Lungden, non potevamo che notare i disegni evidenziati dalla neve sulla roccia sognando di poter seguire quelle linee con le piccozze e i ramponi. Appena tornato il Sole, il sogno diventa realtà e saliamo “Ramri Keti” (1100m, WI5+/M7/5a), che in nepalese significa bella ragazza, e come tale è corteggiata, proprio come la via che da lì a poco avremmo salito sulla parete del Hama Yomjuma 5970m. A quel punto, il nostro amico Francesco Cantù deve tornare in Italia. Nicolas e io riprendiamo un progetto cominciato l’anno prima con un collega, poco lontano dal Renjo Pass, famoso colle panoramico che dà accesso ai laghi di Gokyo. Con una toccata e fuga in giornata saliamo “M’han dato 5 al modulo di misto” sulla punta inviolata che chiameremo Peak Khhancha (600m, ED-, WI6, M7, A2, X, IV) 5800m, come il nostro super portatore che ci ha aiutati durante tutto il viaggio, a trasportare il materiale per le vie fino ai campi base.

Non contenti delle due belle realizzazioni saliamo quello che sarà il fiore all’occhiello della spedizione: “The Phantom of the Opera” (800m, ED+, WI4+, M6+, 6b/A1, A2, V) sulla parete NE del Kajo Ri 6189m, dedicata alla nuova linea di calzature SCARPA”.

Per seguire la spedizione il Blog ufficiale è: http://enricobonino.blogspot.com

Veronica Balocco Ufficio stampa Chakung 2010 – La spedizione

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.