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In 3.500 alla Granfondo Damiano Cunego


Anatoli Chaburka e Monica Bandini, trionfano alla Caserma G. Duca – le classifiche in allegato. 

 La caserma Giovanni Duca di Verona, sede dell’85° RAV, offre da quattro anni i suoi ampi spazi alla Granfondo Damiano Cunego e, mai come oggi, è stata così affollata. Le griglie di partenza della Granfondo dedicata al Piccolo Principe di Cerro Veronese (secondo al mondiale 2008, vincitore di un Giro d’Italia, di due Giri di Lombardia e di un’Amstel Gold Race) sono state occupate da ben 3.500 atleti che hanno regalato un bellissimo colpo d’occhio a tutto il pubblico presente. Le operazioni preliminari si sono svolte in maniera veloce e precisa, grazie allo splendido lavoro dei militari, vera e propria spina dorsale di questa manifestazione, coordinati dal Generale di Divisione Antonio De Vita e dal Comandante della caserma Colonnello Gerolamo Demasi. La festa è però iniziata sabato pomeriggio, quando Damiano Cunego ha fatto da padrino ad oltre 150 piccoli ciclisti che si sono sfidati sotto il traguardo della gara dei grandi, tutti vogliosi di ben figurare davanti al loro campione preferito.

Sulla linea di partenza, oltre alla superstar Damiano Cunego, molti nomi importanti del ciclismo professionistico come Paolo Tiralongo, Pietro Caucchioli ed il danese Michael Rasmussen, senza dimenticare i più forti granfondisti del panorama nazionale. Paola Pezzo assente per i nuovi impegni con la nazionale femminile. Naturalmente in un’occasione come questa non potevano non esserci moltissime maglie del Gruppo Sportivo Esercito, tra cui il Generale di corpo d’armata delle forze operative terrestri Armando Novelli, il militare più alto in grado presente a Verona, vero sportivo a 360°, il vincitore 2008 del percorso corto, il luogotenente Filippo Attolini ed Emanuele Aresu, presidente della società ciclistica dell’Esercito.

Una vera e propria folla ha attorniato il corridore della Lampre NGC quando si è presentato sulla linea di partenza, inondandolo con i flash delle macchine fotografiche e le richieste di autografi, ma il tempo stringeva, dietro, i 3500 ciclisti fremevano, volevano iniziare a pedalare lungo le bellissime strade dei Monti Lessini. Alle ore 9.00 in punto il Generale De Vita ha dato il rompete le righe sventolando la bandiera dello start. I partecipanti erano talmente tanti che tra le prime pedalate di Damiano Cunego e quelle della coda del gruppo sono passati alcuni minuti, un unico serpentone colorato salutato dagli applausi del pubblico.

I partecipanti potevano scegliere tra tre diversi percorsi: il lungo di 150 km per 3518 metri di dislivello, il medio di 92km per 1680m di dislivello ed il percorso Giulietta&Romeo che misurava 60km con un dislivello di 960 metri.

Dopo il tratto a velocità controllata in uscita dalla caserma G. Duca il gruppo ha subito alzato notevolmente l’andatura e, a soli 20km, si era già staccato un plotoncino di 30 unità al cui interno pedalavano alcuni tra i favoriti per la vittoria: Roberto Cunico (Avesani Bike), Alexer Bajenov (Guru Parkpre), Anatoli Chaburka (Guru Parkpre) ed Emanuele Negrini (Garmin Salieri). Un chilometro dopo l’abitato di Bellori, iniziava la cronoscalata che assegnava il Trofeo Berner, i due migliori scalatori sono risultati Roberto Cunico (Avesani Bike) che ha chiuso i 10km di ascesa in 25 minuti e 48 secondi e Roberta Moschen (Assos Team Bolzano) con un tempo di 33 primi 4. Su questa ascesa un grande forcing di Bajenov, Spada ed Horton screma il gruppo, così i tre transitavano per primi allo scollinamento.

Dopo solo 1h44’59 Andrea Scala (Team Giambellini) si presentava tutto solo al traguardo vincendo senza troppi problemi sul percorso Giulietta e Romeo di 60km, alle sue spalle Luca Sgaravato (Avesani Bike) e Nicola Braggio (Saint Luis). In campo femminile vittoria per Antonella Girardi (GS Tenax), con un tempo di 2h00’35. Sul podio Paola Natali (Team Borghi) e Vera Nicolussi Leck (Team Dolomiti Superbike).

Nei chilometri dopo lo scollinamento si rimescolavano le carte ed in testa si portavano Michele Rezani (Hymer Team), Paolo Bortolazzi (Fedrigoni) e Sergio Ghisalberti (Guru Parkpre). Al loro inseguimento, distanziato di circa 20, Ivan Fanelli del Team Merckx Tuttosport, mentre a 40 transitava Bajenov. Lungo le rampe della salita verso Campofontana gli scalatori aumentavano il ritmo ed in cima al comando si vedeva un quartetto composto dal portacolori della Guru Parkpre Bajenov, vero e proprio animatore di questa edizione della Granfondo Damiano Cunego, il suo compagno di squadra Anatoli Chaburka, Valentino Carriero (Team MG K Vis) e lo statunitense Timothy Jones (Team Merckx Tuttosport). Alle loro spalle, con soli 30 di svantaggio, un plotone di 9 uomini.

Aspra battaglia anche sul percorso medio. Quando il gruppo di testa è arrivato al bivio tra i due percorsi, posto in località Velo, solo sei atleti hanno svoltato per i 92km. Un plotoncino ben assortito che però non è riuscito a contrastare la rimonta di altri 15 uomini nel tratto che precedeva la salita verso Trezzolano. Su quest’ascesa a far la differenza è un terzetto composto da Fabio Laghi (Sintesi-Nautilus), Riccardo Salani (ManilaBike) e Alessio Pareschi (Hymer Team). Il loro forcing è devastante: dietro si staccano tutti. Scollinano insieme e decidono di giocarsi la vittoria in volata. Tra i tre il più veloce era proprio Laghi, ma Pareschi aveva già corso su questo tracciato, si ricordava molto bene l’arrivo e così ha anticipato i suoi due compagni di fuga nell’entrata all’ultima curva, lanciando la breve volata in testa e vincendo a braccia alzate il percorso medio della quarta edizione della Granfondo Damiano Cunego. Il faentino ha chiuso la sua gara con un tempo di 2ore46’46, anticipando di un solo secondo Fabio Laghi e Riccardo Salani. Il percorso medio è stato anche quello su cui ha deciso di pedalare Damiano Cunego. Per lui 92km in agilità, senza forzare, ma cercando, per una domenica, di non pensare alla classifica o alla vittoria, una giornata da vero amatore, uguale alla maggior parte degli altri ciclisti che gli pedalavano accanto.

In campo femminile la vittoria è andata a Roberta Moschen (Assos Team Bolzano), la quale si è imposta in 3ore04’42, lasciandosi alle spalle Marisa Coato del Green Team e Monica Bonfanti (Cicli Quadri).

Sul percorso lungo, intanto, gli inseguitori sono riusciti a rientrare sul quartetto di testa, così quando mancavano solo 50km al traguardo al comando della gara si vedeva un plotone di 13 uomini. Se la gara corta e quella media hanno giovato del bel tempo, non è stato così per la lunga: attorno alle 13.00 è salito un forte vento ed il cielo si è rannuvolato scaricando pioggia sui ciclisti quando al traguardo mancavano ancora più di 30 km, l’acquazzone è durato poco, lasciando posto nuovamente al sole, ma ha comunque rappresentato una difficoltà in più, rendendo viscido l’asfalto. Naturalmente nessun problema di sicurezza, anche grazie all’ottimo lavoro dei militari che hanno presidiato perfettamente il tracciato. Nonostante il maltempo, nella discesa verso Confine, dopo 128km di gara, l’ex professionista russo Anatoli Chaburka riusciva a prendere un vantaggio di oltre 1′ sui primi due diretti inseguitori. Una fuga solitaria la sua, nata proprio grazie alle eccellenti doti di discesista del portacolori del Team Guru Parkpre-Selle Italia. Allo scollinamento Chaburka era ancora in testa e, a soli 45 di ritardo, transitavano Matteo Cappè (Cicli Maggi), Sergio Ghisalberti (Guru Parkpre), Andrea Nebiolo (GS Ercole), Emanuele Negrini (Garmin Salieri) e Timothy Jones (Tuttosport), ma la discesa finale favoriva il fuggitivo che, infatti, si presentava tutto solo sul rettilineo finale. Anatoli Chaburka conquista così la sua prima vittoria alla Granfondo Damiano Cunego con un tempo di 4ore42’31, nuovo record della manifestazione, a soli 5 giorni di distanza dal suo trionfo alla Granfondo Eddy Merckx. Il secondo posto è deciso in volata, con Emanuele Negrini che esce come un proiettile dall’ultima curva e non lascia spazio a nessuno andando a conquistare la seconda posizione con 1’28 di ritardo dal vincitore. Terzo gradino del podio per Lorenzo Cardellini (Team MG.K Vis), rientrato negli ultimi chilometri sul gruppetto, mentre Sergio Ghisalberti e Matteo Cappè vanno ad occupare la quarta e quinta posizione.

La gara femminile ha avuto una sola dominatrice, Monica Bandini che ha sbaragliato la concorrenza chiudendo i 150 km in 5h39’61. Dietro di lei il vuoto, infatti la seconda classificata, Cristina Boldrini (ASD Team Planet Bike), ha tagliato il traguardo quasi 5 minuti dopo. In terza posizione Sara Ugolini dal ASD Sportclick.

Le premiazioni si sono svolte regolarmente alle ore 15.00 con la presenza di Damiano Cunego, lasciando così il tempo a tutti di andare a gustarsi il ricchissimo pasta party offerto dalla B&B. ORG, che ha salutato tutti i 3.500 granfondisti, dando appuntamento al 2010 con tante novità.

Interviste ai protagonisti della giornata

Generale Antonio De Vita, Comandante di Divisione: Vedere partire 3500 appassionati di ciclismo dalla nostra caserma è davvero una grand’emozione. Sono ormai quattro anni che l’85° battaglione RAV si presta ad affiancare gli organizzatori della Granfondo Damiano Cunego, una gara che è diventata ormai un vero e proprio evento. E’ fondamentale sottolineare l’importanza che il reggimento svolge all’interno di questa manifestazione, non solo fornendo il  supporto logistico all’interno degli ampi spazi della caserma G.Duca, ma sopratutto mettendo a disposizione i propri uomini che, nonostante siano nel loro giorno di riposo, ben volentieri si mettono al servizio degli organizzatori”.

Damiano Cunego, oggi, a differenza degli altri anni, si è cimentato sul Mediofondo: “Sì oggi ho preferito pedalare sul Medio perché la mia tabella di allenamento non prevedeva tanti chilometri. Devo stare attento a non esagerare. I miei prossimi obiettivi sono senz’altro il mondiale di Mendrisio poi, spero di vincere una tappa alla Vuelta, in Italia farò il Giro dell’Emilia e di Lombardia. Ho voglia di togliermi ancora qualche soddisfazione prima che la stagione finisca. Oggi si è festeggiato il decennale della mia vittoria a Verona, sono passati tanti anni, sono successe tante cose, una giornata incredibile. E’ stata la mi prima vittoria importante che mi ha lanciato al grande pubblico, poi sono passato ai dilettanti, al professionismo e, oggi alla Granfondo dedicata al mio nome. Volevo ringraziare i 3.500 partecipanti, uno ad uno, perché tra di loro ci sono tante persone che sono venute da lontano. Mi auguro si siano divertiti che abbiano trovato strade sicure e ristori abbondanti. Ieri ho assistito alla gara dei bambini, ce n’erano ben 156! Sembravano tutti molto divertiti, bisogna invogliarli perché sono loro il futuro di questo sport. E’ veramente un onore per me avere una Granfondo a mio nome con così tanti partecipanti che spero aumentino sempre. Per quanto mi riguarda io ci sarò sempre al via e alle premiazioni”.

Alessio Pareschi, di Faenza, vincitore sul percorso Mediofondo: “Ho partecipato anche scorso anno, quindi, mi ricordavo l’arrivo e ho sfruttato le mie conoscenze, sapevo che in volata Laghi era il più veloce quindi ho cercato di anticipare sull’ultima curva e ho trovato lo sprint giusto per vincere”.

Laghi Fabio di Forlì,  secondo sul percorso Mediofondo: “Poco prima del bivio dei due percorsi ero nel gruppetto di testa composto da una ventina di corridori. In sei abbiamo svoltato per il Medio. Il gruppetto che ci inseguiva, composto da una quindicina di corridori, è rientrato poco prima dell’ultima salita. Con un forcing sull’ultimo strappo, ci siamo ritrovati in tre a far la volata”.

Riccardo Salani di Empoli, terzo sul percorso Mediofondo: “E’ da poco che mi dedico  ai percorsi medi. Ho sempre cercato di stare nel gruppo di testa. In volata ho provato ad uscire ma, ho preso male l’ultima curva ultimo ed ho chiuso terzo. Volevo complimentarmi con l’organizzazione per il percorso bello e ben segnalato”.

Anatoli Chaburka, bielorusso di Brest, da poco in Italia, vive a Buti in provincia di Pisa, vincitore sul percorso Granfondo: “Percorso molto duro oggi. Siamo andati in fuga in tre per circa 110 km poi siamo stati ripresi dal gruppetto inseguitore lungo la penultima salita, subito dopo ho accelerato in discesa e sono rimasto da solo fino a tagliare il traguardo a bracci alzate”.

Emanuele Negrini, secondo sul percorso Granfondo: Mancavo da due anni alla Granfondo Damiano Cunego. Sapevo che il percorso era più duro rispetto alla prima edizione ma, non pensavo così tanto. Mi sentivo bene, ci ho provato per tutto il giorno, ma il ritmo è stato altissimo fin dai primi chilometri, ci sono state anche alcune cadute nelle quali fortunatamente non sono stato coinvolto. Quando Anatoli scappava sull’ultima salita, mi ero leggermente staccato a causa dei crampi. Mi sono ripreso ed ho deciso di giocarmi il secondo posto in volata 

Lorenzo Cardellini, 30 anni di Pesaro, terzo sul percorso Granfondo: “E’ la prima volta che partecipo alla Granfondo Damiano Cunego. Lo scorso anno ero professionista con la Miche. Questa è la mia decima Granfondo e il mio primo podio stagionale. Percorso molto bello ed impegnativo, ho faticato molto all’inizio ma poi ho ripreso il mio passo e sono sempre rimasto con i primi. Sono caduto sull’ultima salita ma sono subito rientrato”.

Monica Bandini, 44 anni di Forlì, vincitrice sul percorso Granfondo: “Ho partecipato alla prima e seconda edizione di questa Granfondo, conoscevo, dunque, il percorso. Fino al bivio ero assieme a Roberta Moschen poi lei ha girato per il Mediofondo e io ho continuato col mio passo perché sapevo che il percorso Granfondo era molto duro. Per fortuna sono scampata alla pioggia perché sarebbe stato ancora più impegnativo. L’organizzazione, oramai risaputo, è una garanzia su tutto”.

ORDINI D’ARRIVO

GIULIETTA&ROMEO 60KM FEMMINILE

1.Antonella Girardi (GS Tenax) 2h00’35 media 29,855km/h

2.Paola Natali (Team Borghi Racing) 2h00’36

3.Vera Nicolussi Leck (Team Dolomiti Superbike) 2h04’47

4.Tamara Rosolen (ASD Team Salvador RDZ) 2h06’32

5.Laura Borsaro (Veloclub) 2h06’33

GIULIETTA&ROMEO 60KM MASCHILE

1.Andrea Sala (Team Giambenini MAddiline) 1h44’59 media 34,291km/h

2.Luca Sgaravato (Avesani Bike) 1h46’31

3.Nicola Braggio (ASD Sant Luis Zen) 1h46’31

4.Filippo Attolini (Grandis Racing Team) 1h46’31

5.Angelo Miccoli (ASD Sant Luis Zen) 1h46’31

PERCORSO MEDIO 92KM FEMMINILE

1.Roberta Moschen (Assos Team Bolzano) 3h04’42 media 29,889km/h

2.Marisa Coato (Green Team) 3h07’11

3.Monica Bonfanti (ASD Cicli Quadri) 3h08’29”

4.Melissa Merloni (Team Garmin Salieri) 3h09’43

PERCORO MEDIO 92KM MASCHILE

1.Alessio Pareschi (Gianluca Faenza Hymer Team) 2h46’46 media 33,100km/h

2.Fabio Laghi (Sintesi-Nautilus-MG.K Vis) 2h46’47

3.Riccardo Salani (Manila Bike Scott) 2h46’49

4.Adriano Lorenzi (Avesani Bike) 2h47’37

5.Antonio Camozzi (Pianeta Bici Cervelo) 2h47’38

PERCORSO LUNGO 150KM FEMMINILE

1.Monica Bandini (Sintesi-Nautilus-MG.K Vis) 5h39’20 media 26,523km/h

2.Cristina Boldrini (ASD Team Planet Bike) 5h43’35

3.Sara Ugolini (ASD Sportclick Team.it) 5h47’42

4.Anna Corona (Team Cinelli Glass’ngo) 5h51’56

5.Francesca Bertelli (Pedale Bagnolese) 5h55’48

PERCORSO LUNGO 150KM MASCHILE

1.Anatoli Chaburka (Team Guru Parkpre-Selle Italia) 4h42’04 media 31,907km/h

2.Emanuele Negrini (Team Garmin Salieri) 4h43’59

3.Lorenzo Cardellini (Team MG.K Vis-LGL) 4h44’00

4.Sergio Ghisalberti (Team Guru Parkpre-Selle Italia) 4h44’00

5.Matteo Cappè (Cicli Maggi Team FRW) 4h44’01

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.