Immenso Nibali vince in Val Thorens, Egan Bernal nella storia in maglia Gialla
Se il Tour de France fosse una favola, oggi è il lieto fine: Vincenzo Nibali vince la tappa con l’arrivo più in alto, ai 2300 metri di quota di Val Thorens, Egan Bernal, colombiano, cresciuto ciclisticamente in Canavese nell’Androni, si conferma in maglia Gialla e Nibali è l’idolo di Bernal.
Una volta di più il ciclismo italiano deve fare un monumento a Vincenzo Nibali. Il campione siciliano, lo “Squalo dello Stretto” ha lasciato anche su questo Tour il suo “morso”. Un Tour che non voleva correre, stanco da un Giro d’Italia che lo aveva prosciugato, secondo a 1’05” dalla maglia Rosa, obbligato dalla squadra Bahrain Merida a correre. Dopo le crisi delle prime due settimane, le critiche di quelli che hanno poca memoria, oggi la risposta del campione. In una tappa stravolta dal pericolo meteo, ridotta a 53 km con la sola salita di 33 km da Albertville a Val Thorens, la stazione sciistica più alta d’Europa, praticamente una cronoscalata, Nibali s’è reinventato grande scalatore. Si è abilmente infilato nella fuga di giornata, con altri forti scalatori come Woods, Zakarin, Perichon, Fraile e Gallopin, poi a circa 12 km dal traguardo è andato via in progressione e nessuno a resistito al suo forcing. Ma liberatosi dei compagni di fuga, doveva resistere al ritorno del gruppeto maglia Gialla, dove la Jumbo faceva il forcing per staccare Julian Alaphilippe e portare Steven Kruijswijk sul podio. Ma il campione siciliano resiste e va a vincere la sua sesta tappa al Tour de France, nello stesso giorno in cui nel 2014 vinse il Tour de France.
E in questo stesso giorno mette il sigillo al suo primo Tour de France il predestinato, il ”Messi” del ciclismo, come lo ha definito il suo DS Braidford, il ragazzo Colombiano cresciuto in Canavese, per tutti noi che pedaliamo su queste strade: Egan Bernal.
Con lui salgono sul podio a una tappa dalla fine il compagno di squadra Ineos e campione uscente Geraint Thomas, a 1’11” e Steven Kruijswijk, a 1’31”.
Domani gran finale sui Campi Elisi di Parigi.