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Il surfista Hugo Vau ospite al Galata Museo del Mare


Si è svolto a Genova, giovedì 28 marzo, al Galata Museo del Mare, per la serie “Incontri in Blu. Uomini, donne e storie di mare” l’incontro con il surfista Hugo Vau, portoghese, diventato popolare dopo aver cavalcato Big Mama, l’onda più grande di Nazarè in Portogallo, con un’altezza stimata di 35 metri.

Era il 17 gennaio 2018; Vau ha aspettato sette anni Big Mama, credendo in Nazarè, un piccolo centro a Nord di Lisbona che è diventato la capitale europea delle onde giganti e di quella particolare specialità del surfing denominata tow-in surfing, in cui i surfisti salgono sulle grandi onde trainati da un jet-ski e quindi la surfano. “E’ come venir giù da una montagna con lo snowboard e con una valanga dietro le spalle” racconta Vau “Era l’ora del tramonto, ero rimasto soltanto io in acqua. A un certo punto il cielo e il mare si sono ammantati di luce dorata ed è arrivata la più mostruosa tra le onde giganti. Spesso la gente non realizza quanto sia speciale e nel contempo difficile mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, la magia di un momento che dura pochi secondi. Pensa all’onda che si crea a 2 mila di miglia dalla costa, in pieno Oceano e che arriva sulla costa. Quando stai surfando devi pensare che arriva da così lontano e che la sua energia verrà rotta per sempre con la sua stessa esistenza. Quando io ci sono sopra penso che sto immagazzinando l’energia e la stessa esistenza di quell’onda che da lì a poco andrà a sparire in pochi secondi nella mia anima e nella mia mente. Si diventa parte del tutto, si entra in connessione con la natura. Per me è un qualcosa di molto spirituale: sono connesso con l’Oceano e con me in quel momento ci sono tutte le decisioni che ho preso prima, per essere nel punto giusto, al momento giusto, in quel giorno, in quel determinato set. E penso anche che non ci sono solo perché lo voglio”.

Parla di passione, di rispetto per la natura, di fortuna e del sogno di poter trovare un pezzo di terra, costruire casa, vivere una vita decente. A 5 anni il colpo di fulmine per il mare, a 16 la prima tavola. Nel 2005 arriva a Nazarè, è un pioniere del jet-ski, si occupa della sicurezza in acqua dei surfisti. Finché nel 2011 Garrett McNamara, il surfer hawaiano che proprio in quell’anno stabilisce il record cavalcando un’onda di 23,77 metri, lo invita a far parte della sua squadra, a coprirgli le spalle con la sua moto d’acqua. Da qui alla tavola il passo e breve e Hugo comincia ad affrontare le onde giganti anche surfando. Nel 2015 e nel 2017 è nominato per la vittoria dei Big Wave Awards, il concorso che premia chi cavalca l’onda più grande nel mondo.

Nato a Lisbona, 9 anni fa si è trasferito alle Azzorre, dove ha fatto il pescatore. “Pescavo durante l’estate e portavo in escursione i turisti, mostrando loro come si può andare a pesca in modo sostenibile, catturando meno pesce ma più pregiato”. Poi, le stagioni a Nazarè sono diventate sempre più impegnative. E dal 2018, dopo Big Mama, sono arrivati i giornali, le televisioni, è aumentata la sua popolarità. “Mi sforzo di restare umile e di non cambiare come persona. Per surfare onde come Big Mama servono passione per il surfing e amore per l’Oceano. Lo devi fare per i motivi giusti, non per cercare un’esposizione mediatica.

Fonte pressmare

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.