Il Parco Nazionale Gran Paradiso nella Green List dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura
L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle Risorse Naturali (IUCN) ha riconosciuto, per la terza volta, il Parco Nazionale Gran Paradiso nella Green List dell’IUCN; traguardo raggiunto per la prima volta anche dal Parco nazionale Arcipelago Toscano e dal Parco nazionale Foreste Casentinesi.
La Green List rappresenta la più importante certificazione di eccellenza della governance delle aree protette e conta oggi 59 aree, distribuite in 50 nazioni. Nel 2014, l’Italia è stata tra le prime nazioni a sperimentare il processo, supportato dal Ministero dell’Ambiente, con il Parco del Gran Paradiso, una tra le prime 10 aree protette al mondo certificate.
Il riconoscimento – dichiara Italo Cerise, presidente del Parco del Gran Paradiso in un’intervista – si basa sulla valutazione del parco e della sua capacità di sapere conservare la biodiversità con lo sviluppo sostenibile delle comunità che vivono al suo interno. La nuova verifica, avviata all’inizio del 2020, ha visto la visita sul campo da parte dei verificatori IUCN, lo scorso settembre, oltre al coinvolgimento degli attori del territorio con cui l’Ente agisce nella sua attività quotidiana, fra cui le amministrazioni locali, le associazioni, gli operatori, le guide e altre categorie di stakeholder.
Sul tema l’ex presidente dell’Associazione di Direttori e funzionari dei parchi italiani (AIDAP)Ippolito Ostellino, che ha recentemente pubblicato un suo contributo sulla rivista Eco, ha sottolineato come la presenza di ben tre aree italiane nel novero delle oltre 50 certificazioni rilasciate da IUCN, testimonia la qualità del nostro sistema anche grazie in particolare al forte impegno che le competenze del qualificato personale dei parchi assicurano quotidianamente nel loro lavoro. Certo, secondo Ostellino, per avere davvero una rappresentanza completa, anche i parchi regionali dovrebbero essere inseriti, come ha per esempio tentato di fare il Parco delle Alpi Marittime in Piemonte, che inspiegabilmente, pur avendo presentato istanza già nel 2014, a oggi non ha ancora visto una conclusione positiva del suo iter. Speriamo che presto questo minus italiano venga colmato.
Tra i tanti progetti condotti dalle tre realtà nominate in Green List si cita quale esempio virtuoso di capacità di gestione e conservazione il progetto A piedi tra le nuvole con cui il Parco nazionale del Gran Paradiso promuove una mobilità dolce, regolamentando il traffico automobilistico privato d’estate lungo la strada che conduce al Colle del Nivolet; la Riserva della Biosfera Isole di Toscana riconosciuta dal programma MAB UNESCO che include il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e la gestione del censimento al bramito del cervo nel Parco delle Foreste Casentinesi, condotta in forma partecipata e di turismo esperienziale coinvolgendo tantissime persone, tra volontari e tecnici.
Il riconoscimento internazionale è attribuito alle aree protette che raggiungono livelli di gestione efficaci attraverso un processo di verifica, articolato in 50 indicatori, suddivisi in 4 ambiti: Governance, Pianificazione, Gestione e Risultati. Per ognuno di questi ambiti, detti anche pilastri, sono definiti i criteri, gli obiettivi e la relativa documentazione per la verifica da parte del gruppo di esperti italiano e della stessa commissione centrale della IUCN (WCPA). La candidatura, su base volontaria, prevede verifiche triennali.
Fonte Piemonte Parchi