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Il lupo e noi: conoscere per coesistere, mostra fotografica a Bosio (AL)


È in corso, a Bosio, la mostra fotografica Il lupo e noi: conoscere per coesistere ospitata nella sede istituzionale delle Aree protette dell’Appennino Piemontese. Si tratta di un’occasione per riflettere sulla coesistenza uomo-lupo grazie a un viaggio fotografico e didattico di notevole bellezza. 

Sarà visitabile fino a fine maggio, a Bosio (Al), la mostra fotografica e didattica “Il lupo e noi: conoscere per coesistere“, allestita nella sede istituzionale delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese: una esposizioneideata, nell’ambito delle iniziative di stewardship del progetto Life WolfAlps EU, dall’Associazione Io non ho paura del lupo insieme ai fotografi naturalisti André Roveyaz e Francesco Guffanti.

“Un viaggio fotografico nato da una ricerca di tracce invisibili, lunghe attese e conversazioni silenziose con il paesaggio alpino”, spiegano i due fotografi valdostani parlando della realizzazione delle fotografie che compongono la mostra e che hanno dato vita al più ampio progetto editoriale “Nuovi Equilibri”.

Agli scatti di straordinaria bellezza, dedicate al lupo e alla montagna, sono affiancati pannelli didattici esplicativi dedicati all’ecologia e all’etologia del predatore, con riferimenti alle norme di comportamento e alle buone pratiche per una possibile coesistenza.

La coesistenza tra i grandi carnivori e le attività umane

Negli ultimi decenni i lupi hanno fatto spontaneamente ritorno in molte zone d’Europa dove sono stati assenti per secoli. Il loro ruolo ecologico nella struttura e nel funzionamento dell’ecosistema è sempre più riconosciuto. Sappiamo, per esempio, che il lupo nell’ambiente svolge al meglio il suo ruolo di selettore naturale, limitando il numero di ungulati selvatici, privilegiando individui vecchi e debilitati, modificando il comportamento e la distribuzione delle prede e riducendo indirettamente anche la pressione sulla vegetazione.

I conflitti e l’impatto economico dei danni causati dal lupo al bestiame sono oggi i problemi più pressanti per la gestione della specie. Il dibattito pubblico a tutti i livelli e la ricerca accademica sulle relazioni lupo-persone tendono quindi a concentrarsi su questi temi per promuovere una coesistenza che tenga conto delle esigenze economiche, sociali e culturali dei territori. È riconosciuto, tuttavia, di estrema importanza anche l’allevamento tradizionale che, nelle zone montane, è fondamentale per il mantenimento di ecosistemi preziosi come i pascoli montani e i prati da sfalcio.

Le attività zootecniche di montagna forniscono servizi ecosistemici come, per esempio, la produzione di alimenti sani e genuini, la conservazione del paesaggio, il presidio del territorio ma anche il mantenimento delle tradizioni e della cultura locale. La prevenzione e l’adozione di metodiche tradizionali e innovative ma adattate ai singoli contesti zootecnici si sono dimostrati essere strumenti importanti, sicuramente in grado di mitigare il conflitto.

La soluzione non è semplice, ma sicuramente deve prevedere supporto e aiuti al settore zootecnico.

Sono state inoltre sperimentate nuove opportunità economiche connesse al turismo sostenibile e ai marchi di prodotto locali per la valorizzazione di storia, cultura e tradizioni dell’alpeggio.

La Mostra

L’esposizione è visitabile presso la Sala Conferenze dell’ente in via Umberto I n. 51 – Salita Poggio – a Bosio (AL), dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 15.30, mentre nei fine settimana e nei giorni festivi, su prenotazione.

Per prenotare: info@areeprotetteappenninopiemontese.it ; tel. 011.4320190

Fonte Piemonte Parchi

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.