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Goodbye Tibet della regista austriaca Maria Blumencron ha vinto il Cervino Cinemountain – Valtournenche (AO)


Goodbye Tibet della regista austriaca Maria Blumencron (Germania, 2010, 90 minuti) ha vinto il Grand Prix des Festivals-Conseil de la Vallée alla 15/a edizione del Cervino Cinemountain Filmfestival, rassegna che ogni anno assegna l’Oscar degli Oscar del cinema di montagna. E’ il verdetto della giuria presieduta da Matthias Fanck e composta da Pino Brambilla ed Eloise Barbieri. Il film – si legge nelle motivazioni – ci ha toccati perche’ ci ha fatto conoscere un argomento di grande attualita’ che purtroppo viene spesso volutamente ignorato. Maria Blumencorn ci ha raccontato la storia di sei giovani fuggiti dal Tibet quando erano ancora bambini e degli uomini che li hanno aiutati, personaggi che lei ha conosciuto fin dal loro arrivo oltre confine e che ha seguito e sostenuto per anni. Nel film traspaiono tutta la dedizione e la passione della regista per una causa che la ha portata a vivere momenti molto intensi e a volte anche difficili. Abbiamo apprezzato il film per la sua delicatezza e profondità, ma anche perche’ e’ stato diretto e realizzato molto bene.

Il premio Vie de montagne e’ stato invece attribuito a Piccola Terra di Michele Trentini (Italia, 2012, 54 minuti) che con un linguaggio chiaro alternando sorprendenti immagini di repertorio, ci fa entrare nella realta’ della Valsugana: lungo il film, senza mai stancare, ci accompagna alla scoperta di personaggi che a modo loro vivono in questo luogo dove la vita e’ obiettivamente difficile’. ‘Il regista – ha sottolineato la giuria – riesce con grande semplicita’ e senza forzature a darci numerosi spunti di riflessione su temi quali l’integrazione, il ritorno alla terra e il recupero di un territorio in abbandono’.

Grand libre au Grand Cap di Bertrand Delapierre (Francia, 2010, 18 minuti) ha vinto il premio Club Alpino Italiano per il miglior film di alpinismo. I tentativi di una coppia di giovani alpinisti nella salita di una delle vie piu’ difficili delle Alpi, compiuta senza l’uso di mezzi artificiali di progressione – si legge nelle motivazioni – sono ben documentati nel film attraverso immagini vertiginose e un montaggio semplice ma molto efficace. La loro determinazione, la consapevolezza delle loro capacità e l’affiatamento reciproco sono la chiave del loro successo’.

A !Vivan las antipodas! di Victor Kossakowski (Germania/Olanda/Argentina/Cile, 2011, 104 minuti) è stato assegnato il premio Eco Mountain, sostenuto dall’Assessorato regionale dell’ambiente e territorio. Questo film – scrivono i giudici – ci presenta un’immagine del mondo ‘sotto sopra’. Realizza attraverso una splendida fotografia un ritratto di luoghi e persone. La particolarita’ dei luoghi e’ che si tratta di antipodi, cioe’ di localita’ situate alle opposte estremita’ del globo: Argentina e Shangai, Cile e il lago Baikal, Spagna e la Nuova Zelanda, Botswana e le Hawaii. Il film, con il suo ritmo lento accompagnato da una musica appropriata, lascia ampio spazio allo spettatore per riflettere sull’unicita’ della terra e dei suoi abitanti.

Infine Voyage au bout de l’hiver di Anne et Erik Lapied (Francia, 2010, 77 minuti) ha ottenuto il premio Sony Italia per la miglior fotografia dimostrando l’assoluta padronanza della tecnica di ripresa da parte degli autori. Con immagini realizzate in condizioni rischiose e a volte estreme – é spiegato nelle motivazioni – ci mostrano con precisione fotografica e ricerca dell’inquadratura la difficile sopravvivenza degli animali e degli abitanti della montagna, quando gli eventi climatici diventano eccezionali.

Fonte cervinocinemountain.it

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.