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Gli amici Marco Costa ed Elena Massarenti ci raccontano il viaggio in Canada (parte 1)


Ormai conoscete bene Marco Costa, è un amico di vecchia data di MTBpassion, un matto delle imprese impossibili mi viene da dire, ultra-cycling, 24h in mountain bike in solitaria, gare estreme nel deserto, traversate in solitaria di posti remoti, insomma un temerario amante dell’outdoor nella sua forma più vera e a contatto con la natura incontaminata.

Quest’anno ho rivisto Marco a maggio alla 24h di Finale e mi ha presentato una nuova compagna di viaggi, Elena Massarenti, ci eravamo scambiati diverse mail durante l’inverno visto che lui non è rimasto fermo neanche un secondo e ho pubblicato alcuni dei suoi racconti.

Finale è stata l’occasione per raccontarmi del nuovo viaggio che aveva in programma per l’estate con Elena, una roba folle per i normali ma un sogno che si è realizzato per due ossi duri come Marco ed Elena, vi lascio alla prima parte del loro racconto, è molto lungo quindi ho deciso di proporvelo in puntate.

Canada, attraverso la regione dello Yukon e del Northwest Territories, Marco Costa ed Elena Massarenti intraprendono un viaggio di 1600Km in completa autonomia con la canoa, la mountain bike e a piedi alla scoperta di una Natura ancora selvaggia e incontaminata.

L’avventura inizia a Whitehorse con la canoa canadese e porterà i due esploratori lungo il fiume Yukon sulle tracce dei cercatori d’oro e di antichi villaggi indiani, attraverso paesaggi naturali mozzafiato. Dopo 320km lasceranno la canoa per salire in sella alle loro mountain bike e dirigersi verso la Dempster Higway, la strada bianca che oltrepassa il Circolo Polare Artico e raggiunge il villaggio indiano di Inuvik, alla fine del mondo. Termineranno la scoperta di queste terre meravigliose, con un trekking a piedi nel Kluane National Park, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.

TERRITORI SELVAGGI E SCONFINATI DOVE LA PRESENZA DELL’UOMO E’ RIDOTTA ALL’ESSENZIALE

La regione dello Yukon è uno dei territori del Canada, situato nel nord-ovest del paese, al confine con l’Alaska.Ha una superficie di 482.443 Km² e una popolazione di 31.227 ab.(L’Italia ha una superficie di 301.338 Km² e 60.088.880 di ab. !!!) . Il nome deriva dal fiume Yukon, che nella lingua del popolo nativo Gwich’in significa grande fiume.

La capitale dello Yukon è Whitehorse, situata sulle rive dell’omonimo fiume, circondata da montagne e laghi trasparenti. Più della metà degli abitanti della regione vive a Whitehorse che conta una popolazione di 23000 ab. La città deve il suo nome alle famose rapide di White Horse,nel Miles Canyon, che si dice assomigliassero alla criniera di un cavallo bianco (white horse in inglese). Le rapide scomparvero nel 1958 in seguito alla costruzione di una diga idroelettrica che diede origine al lago Schwatka.

Le rapide White Horse erano conosciute come il più grande pericolo lungo il cosiddetto Trail del 1898 durante la Corsa all’Oro. Dopo numerose vittime, per far risalire le imbarcazioni attraverso le rapide fino ai giacimenti del nord, fu inventato un sistema di trazione che permetteva ai battelli grandi e piccoli di superare in sicurezza le rapide.

Oggi Whitehorse, dopo essere stata un importante centro di comunicazione tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, è diventata una città dall’economia solida, e grazie ai servizi presenti è il punto di partenza ideale per qualsiasi attività outdoor.

LA FEBBRE DELL’ORO

La regione dello Yukon vide il suo massimo sviluppo tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 con la Corsa all’Oro. Prima di quel periodo gli abitanti di queste terre erano i cosiddetti First Nations , tribù
indiane di lingua e tradizioni differenti che furono decimati da malattie e prepotenze conseguenti alla febbre dell’oro che richiamò migliaia di cercatori sia dall’America che dall’Europa. Dawson City fu la città simbolo di questa attività che vide un incremento demografico notevole: da villaggio tranquillo costituito solo da un paio di edifici, divenne una caotica cittadina di 30.000 ab. Anche i villaggi dei First Nations sulle rive del fiume Yukon e Klondike vennero invasi dai cercatori e le acque dei fiumi furono solcate per anni da imbarcazioni e draghe per l’estrazione del minerale prezioso. Tutto questo portò all’aumento di carestie, epidemie e attività criminali e solo poche compagnie riuscirono effettivamente
ad arricchirsi con i giacimenti. Con il graduale esaurimento delle risorse minerarie, la popolazione diminuì drasticamente e nel 1921 gli abitanti dello Yukon erano appena 5000. Riprese gradualmente a
crescere a partire dagli anni ’60 quando iniziarono di nuovo le attività di estrazione.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.