Giulietta Pagliaccio rieletta presidente FIAB
Dedico la mia nuova elezione a tutte le vittime della strada, pedoni, ciclisti e automobilisti, partendo dal grande campione Michele Scarponi, sono queste le prime parole di Giulietta Pagliaccio, confermata per il terzo mandato consecutivo a Presidente di FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta (www.fiab-onlus.it) durante l’Assemblea Nazionale che si è svolta nel fine settimana a Monza. Il lavoro di promozione all’uso della bicicletta che portiamo avanti da anni è prima di tutto un’idea di città e territori nuovi e sicuri per tutti, a partire dagli utenti più vulnerabili. Se la città è più sicura per i ciclisti, lo è anche per gli automobilisti e per gli altri utenti della strada.
Il tema della sicurezza stradale è stato al centro della tre giorni di FIAB. I numeri relativi agli incidenti e ai morti sulle strade d’Italia ci dicono che esiste un problema enorme, un vero dramma* – ha detto Giulietta Pagliaccio. – Tutti devono sentirsi chiamati a fare la loro parte e impegnati ad affrontare il tema della sicurezza stradale mettendo al centro del proprio agire la persona e non il mezzo che sta usando in quel momento. Le associazioni continueranno a diffondere una cultura della sicurezza fra le persone, mentre il Parlamento e il Governo devono impegnarsi affinché venga approvato il Disegno di Legge-delega per la riforma del Codice della Strada, votato e approvato alla Camera il 9 ottobre 2014 e, purtroppo, fermo al Senato da due anni e mezzo. Ma anche il mondo imprenditoriale dell’auto e della pubblicità sono chiamati in causa, affinché non passino unicamente messaggi che deresponsabilizzano chi usa l’auto e abbassa il livello di attenzione nei confronti di ciò che è fuori dall’abitacolo del proprio mezzo.
Un tema caldo, dunque, su cui l’Assemblea Nazionale FIAB ha lavorato e riflettuto, dando vita a una mozione, approvata all’unanimità, sulla sicurezza di tutti gli utenti del traffico e non soltanto dei ciclisti: nella Dichiarazione di Monza sulla Sicurezza Stradale – in allegato – la mobilità sostenibile viene infatti proposta alle istituzioni, locali e nazionali, come criterio di premessa per qualsiasi intervento sulla viabilità e sul traffico. Sarà questo documento il punto di riferimento da cui proseguirà nel futuro la politica associativa della Federazione.
FIAB ha anche già pensato a come incentivare le amministrazioni a far di più sui temi della ciclabilità e della sicurezza stradale: si tratta della nuova iniziativa ComuniCiclabili (www.comuniciclabili.it). Un indicatore riassuntivo che la Federazione intende assegnare ai comuni italiani, sui temi legati al bike to work, al bike to school e alla mobilità dolce in generale. Da 1 a 5 FIAB il punteggio (scelto il logo bike smile come unità di misura) che verrà assegnato alle tante realtà che si distinguono per politiche bike-friendly: il tutto per invogliare i sindaci a far meglio e non solo a fare a gara a chi ha la ciclabile più lunga; un modo per valorizzare il lavoro delle oltre 150 associazioni FIAB presenti sul territorio italiano; e, infine, uno strumento per gli utenti, quei tanti ciclisti che verrebbero invogliati a pedalare in un comune a 5 bike smile.
Durante la tre giorni FIAB non sono mancate le testimonianze a favore della bicicletta come strumento per lo sviluppo di una mobilità più sostenibile, per la creazione di città più belle e sicure e la facilitazione di nuove economie. Adam Bodor, direttore di Eurovelo (la rete ciclabile europea) ha parlato di cicloturismo ovvero dei 2,3 miliardi i viaggi all’anno in tutta Europa, con introiti significativi: un domani, se completati, i 70mila km delle 15 ciclovie Eurovelo aggiungerebbero 7 miliardi di euro annui ai 44 già prodotti oggi ogni anno dal settore delle vacanze in bicicletta.
Insieme alla presidente Giulietta Pagliaccio l’Assemblea Nazionale FIAB ha rinnovato il Consiglio Nazionale (nella foto) ora composto da: Cristina Castellari (Fiab Genova), Beatrice Galli (Fiab Roma), Enrico Chiarini (Fiab Montichiari BS), Alessandro Tursi (Fiab Giulianova TE), Renata Zorzanello (Fiab Vicenza), Giovanni Cardinali (Fiab Arezzo), Antonio Dalla Venezia (FIAB Mestre-VE), Marco Passigato (FIAB Verona), Fabio Gon (Fiab Monfalcone-GO), Maria Teresa Dandolo (Fiab Napoli), Giorgio Guzzoni (Fiab Brescia), Alessandro Cosci (Fiab Firenze), Germana Prencipe (Fiab Mestre-VE), Massimo Gaspardo Moro (Fiab Chieri-TO), Alessandro Mossini (Fiab Lodi), Massimo Tocci (Fiab Torino).
Al Collegio dei Revisori Antonella Longo, Marco Celentano e Diego Bassi e al Collegio dei Probiviri Jacopo Michi, Andrea (detto Gigi) Astolfi, Alberto Deana (probiviro supplente Marco Gemignani).
* Nel 2015 in Italia hanno perso la vita 251 ciclisti e 602 pedoni, ma anche 891 motociclisti, 1.504 automobilisti e 180 conducenti di mezzi pesanti, a cui si aggiungono i numeri di gran lunga superiori dei feriti, la cui gravità determina in molti casi invalidità anche permanenti.
I costi umani e sociali sono gravissimi e ingenti. Il costo degli incidenti, quando si parla di copertura finanziaria è oggi pari a 23 miliardi di euro l’anno, di cui solo 4 per incidenti a pedoni o ciclisti.
Fonte FIAB