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Giro d’Italia: a Montevergine di Mercogliano vittoria di Richard Carapaz, secondo Davide Formolo


Ottava tappa del Giro d’Italia, 209 km da Praia a Mare a Montevergine di Mercogliano, vittoria del portacolori della Movistar in maglia bianca di miglior giovane Richard Carapaz, Simon Yates conserva la Maglia Rosa. Questa la sintesi di una tappa partita con il sole a bordo mare e arrivata sotto un forte temporale in montagna a circa 1300 metri di quota.

Dopo la partenza va via una fuga di 7 corridori che arriva ad avere fino a 6 minuti di vantaggio, ma la corsa vera inizia a 15 km dal traguardo, quando inizia la salita al Santuario di Montevergine di Mercogliano. Del gruppetto di fuggitivi rimangono Bouwman, Mohoric, Montaguti e Polanc. I compagni della Maglia Rosa, la Mitchelton-Scott, intanto chiudono le distanze sui fuggitivi, mentre in una caduta va per terra Chris Froome, che comunque rientra in gruppo abbastanza velocemente. A 1,5 km dal traguardo attacca l’ecquadoriano Richard Carapaz, leder della classifica giovani, ma oggetto misterioso per gli stessi vertici del Team Movistar, che da oggi forse si sono ritrovati in casa un altro campione. Carapaz riprende Bouwman e va da solo al traguardo. Seconda piazza per Davide Formolo a 7 secondi, mentre negli ultimi 500 metri scatta anche Thibaut Pinot 3°, seguito nell’ordine da Battaglin, Yates, Pozzovivo, Chaves, Konrad, Woods e Bilbao.

In classifica generale nulla cambia, Maglia Rosa a Simon Yates, con 16″ su Dumoulin, 26″ su Chaves, 41″ su Pinot (che recupera una posizione con gli abbuoni), 43″ su Pozzovivo e 43″ su Dennis.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.