Giro d’Italia: a Gorizia vittoria di Victor Campenaerts
Victor Campenaerts si è aggiudicato la sua prima vittoria in un grande giro regolando il compagno di fuga Oscar Riesebeek in uno sprint a due sul traguardo di Gorizia. Sul traguardo il belga ha esultato mostrando la mano aperta, simbolo rappresentato anche sulla maglia della Qhubeka Assos e che simboleggia il progetto benefico cui è legata la squadra, cambiare le vite delle persone in Africa attraverso le biciclette.
La coppia Campenaerts – Riesebeek si era avvantaggiata sugli altri attaccanti della fuga composta da 15 corridori che aveva preso il largo poco dopo la partenza da Grado. Terzo Nikias Arndt (Team DSM) a 7”.
Egan Bernal è arrivato al traguardo nel gruppo principale. Il colombiano resta in testa alla classifica generale del Giro d’Italia in vista dell’attesissima tappa dolomitica con arrivo a Cortina d’Ampezzo che prevede anche il Passo Fedaia, il Passo Giau e il Pordoi. Al secondo posto Simon Yates (Team BikeExchange) a 1’33, terzo Damiano Caruso (Bahrain Victorious) a 1’51.
Il vincitore di tappa Victor Campenaerts ha dichiarato: Il finale è stato pazzesco ma l’inizio della tappa è stato più importante. Avevamo già un’atmosfera fantastica in squadra con due vittorie ma volevamo a fare ancora qualcosa di bello in questo Giro. Allora siamo andati in fuga, eravamo tre compagni di squadra e sentivo grande fiducia su di me. Tre vittorie sono davvero tante. Prima di questa stagione avevo già spiegato il mio diverso approccio alle corse. Volevo correre in maniera più aggressiva nelle tappe in linea, dal momento che è diventato difficile per me ottenere risultati nelle prove contro il tempo a causa delle prestazioni di corridori come Filippo Ganna, Remco [Evenepoel] e Wout [van Aert], che sono i favoriti per la cronometro delle Olimpiadi. Questa è la mia prima vittoria in un grande giro. Non ci sono mai riuscito nelle cronomentro ma finalmente ce l’ho fatta in una prova in linea. Non è solo la mia vittoria ma di tutta la squadra e spero che aiuterà ad attrarre un nuovo sponsor. Ci serve per sopravvivere per l’anno prossimo e per continuare a correre per una causa speciale: contribuire a una vita migliore grazie alle biciclette.
Fonte Federciclismo