Giro d’Italia Ciclocross: in 600 al Memorial Tabotta di Osoppo, successi di Federico Ceolin e Sara Casasola
OSOPPO – Grandi manovre domenica scorsa ai piedi della rocca di Osoppo, nello storico parco del Rivellino, fortificato a partire dal 1807 dal principe Eugenio Napoleone direttamente su incarico del fratello imperatore. In quello che è stato pensato come forte strumento difensivo, le grandi manovre odierne sono state tutt’altro che belliche, ma gioiosamente sportive, grazie alla seconda tappa del Giro d’Italia Ciclocross! Al Rivellino si è infatti tenuta la seconda tappa della Corsa Rosa del fango, organizzata dalla Jam’s Bike Team Buja in memoria dell’indimenticato Jonathan Tabotta, con la preziosa e consolidata collaborazione dell’ASD Romano Scotti e il solido sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia.
UOMINI OPEN
Corsa ad alta tensione, giocata su filo della resistenza psicologica oltre che sulle gambe. Ritmo altissimo con giri del circuito che sono arrivati anche a sfiorare i 7’30” e soprattutto ampie fasi di confronti a distanza. Lotta di nervi e di muscoli, lo deve aver capito subito Federico Ceolin, in maglia rosa (Bibione Racing Team), che al secondo giro ha rotto gli indugi credendo di trascinare qualcun altro in fuga. Un invito che è caduto nel vuoto, d’altronde è sempre raro vedere una maglia rosa che attacca sin da subito, cominciando così un lungo confronto a distanza, una sorta di elastico tra i 40” e i 25” sul gruppo inseguitore composto da Gioele Bertolini (FAS Guerciotti Premac), Samuele Scappini (FAS Guerciotti Premac), Antonio Folcarelli (Folcarelli Racing Team) e la maglia bianca Luca Paletti, con un indomito Filippo Agostinacchio in continua rincorsa a causa di un problema meccanico che l’ha tagliato fuori dal primo gruppetto.
Situazione sostanzialmente invariata dal secondo al sesto giro e così, se Ceolin può confermare la rosa in perfetta solitudine, i posti d’onore sono regolati allo sprint, con Bertolini e Folcarelli che staccano Paletti nelle ultime curve e arrivano nell’ordine.
Visibilmente soddisfatto il veneziano di Torre di Osto Federico Ceolin, che consolida il primato in vetta alla classifica: «L’idea non era di andar via da solo, ma non mi hanno seguito, allora ho tirato dritto e giro dopo giro ho guadagnato quel che serviva per andare, anche se non potevo mai essere tranquillo perché dietro non hanno smesso un attimo. Forse credevano che avrei ceduto ed è stata anche una lotta di nervi. Ho corso poco in estate, mi sono riposato il giusto per puntare tutto sul ciclocross, la mia disciplina preferita. Con la squadra nuova il morale è molto alto. Le gare del GIC sono divertenti: un ottimo inizio, difenderò questa maglia rosa sino alla fine».
Per l’emiliano Luca Paletti, che già corre nel grande ciclismo con la CSF Green Project Bardiani Faizanè, l’obiettivo di giornata è centrato con la conferma in sicurezza della maglia bianca, al termine di una gara «Durissima, non dura. Maglia bianca conservata ed è quel che conta, sono riuscito a partire bene, nel finale ero con Bertolini e Folcarelli, ma erano troppo forti, ho anche provato a staccarli, ma non c’è stato verso e hanno avuto la meglio».
DONNE OPEN
Gara caratterizzata dai colori friulani e, in particolare, quelli della Comunità Collinare. All’avvio sprint della padrona di casa Asia Zontone (nuovamente in maglia Jam’s Bike), ha risposto subito la majanese Sara Casasola (FAS Guerciotti Premac), che dopo un primo giro di studio si è involata in una lunghissima cavalcata solitaria sino al traguardo, mantenendo a debita distanza (invero in crescendo giro dopo giro) un gruppetto di agguerrite inseguitrici pilotato da Eva Lechner e Lucia Bramati (Alè Cycling Team) e da Carlotta Borello, che a un certo punto si sono come disinteressate alla vittoria di tappa per puntare dritte alla maglia rosa, considerata l’assenza di Francesca Baroni, titolare del simbolo del primato. Con la Casasola abbondantemente in testa i riflettori si sono infatti spostati sulle inseguitrici, che non lottavano certo per il semplice piazzamento d’onore. Così, schermaglia dopo schermaglia, non riuscendo nessuna di loro a fare la differenza nel tecnico, si è risolto tutto in volata, dove la superiorità numerica e il giuoco di squadra hanno premiato Lucia Bramati e Eva Lechner (Alè Cycling), rispettivamente seconda e terza, su una ottima e mai doma Carlotta Borello (DP 66). La maglia rosa passa quindi sulle spalle di Lucia Bramati, forte dei due argenti consecutivi.
Visibilmente soddisfatta Sara Casasola, che così ha commentato la sua prima comparsa crossistica di stagione: «Sono partita non con un ottimo spunto, sono alla prima gara di stagione e non ho ancora reattività, ma ho visto presto che stavo bene e ho provato a forzare sin dal primo giro, sono contenta anche per le mie giovani compagne, che hanno fatto una gara da protagoniste. Una giornata positiva. Per ora spero di migliorare la forma per arrivare sino all’europeo con una buona condizione di forma».
Sfida intensa anche per la maglia bianca, con valori in campo abbastanza ribaltati a soli 7 giorni dal primo appuntamento di stagione. Una Greta Pighi non brillantissima non è riuscita a tenere il passo delle pari età, scivolando per un soffio dalla top 15 generale, che assegna i preziosi punti. Non è quindi riuscita a mantenere un minimo gap dal bottino consistente ottenuto invece da Arianna Bianchi (FAS Guerciotti Premac), che così le sfila il simbolo della miglior giovane. «È stata una gara tiratissima dall’inizio alla fine, su percorso molto veloce – spiega la neo maglia bianca – ho cercato di partire forte per stare davanti e dare tutto sino al traguardo. Mi hanno dato tanto filo da torcere, ma sono felice della mia gara».
Fonte ciclocrossroma