Si gareggia domenica nel 62º Trofeo Parravicini, la gara che chiuderà la Coppa Italia di scialpinismo.
A Bergamo nella sala conferenze del Palamonti è stato presentato il Trofeo Parravicini, gara storica del panorama internazionale che può vantare la prima edizione nel lontano 1936.
Sergio Tiraboschi, giornalista e amico da sempre del Parravicini, ha presentato gli ospiti che sono intervenuti alla conferenza organizzata dallo Sci Cai Bergamo. Gianni Mascadri ha fatto gli onori di casa illustrando la situazione del percorso e le ultime novità apportate al tracciato che si preannuncia spettacolare e tecnico. “La chicca di questa sessantaduesima edizione – ha detto Gianni Mascadri – è la discesa del Monte Cabianca. Gli atleti dovranno scendere lungo un canale di oltre quarantacinque gradi all’inizio dell’ultima discesa. Il nuovo percorso, che non vede più la salita alla vetta del Grabiasca, ha un dislivello complessivo di 1750 metri con quattro salite, nella parte terminale della terza e della quarta, gli atleti saliranno a piedi con con gli sci nello zaino”. “In questa occasione – ha concluso Mascadri – voglio ringraziare le istituzioni, i nostri sponsor che hanno sempre creduto in questa storica gara, il Soccorso Alpino VI delegazione orobica e tutti i volontari che con la loro passione fanno si che la gara possa svolgersi nel migliore dei modi”.
Al Palamonti si sono alternati al tavolo delle autorità l’Assessore della Provincia di Bergamo Alessandro Cottini, l’Assessore Danilo Minuti del Comune di Bergamo, il Presidente della Comunità Montana Valle Brembana Alberto Mazzoleni, il sindaco di Carona Giovanni Alberto Bianchi, Paolo Valoti, Presidente del Cai Bergamo, e Vito Milesi in rappresentanza del Coni e della Fisi di Bergamo.
L’Assessore Danilo Minuti ha posto l’attenzione su come il Trofeo Parravicini voglia indirizzarsi anche ai giovani. “Il Trofeo Parravicini ci tiene molto ai giovani che gareggiano sullo splendido anfiteatro del Rifugio Calvi. Proprio dai giovani abbiamo un ottimo riscontro di partecipazione, questo vuol dire che il Trofeo con i suoi elementi riesce ad affascinare anche le nuove generazioni di campioni. In queste sessanta due edizioni c’è sempre qualcosa di magico che richiama sulle nostre montagne nuovi atleti”.
Il quartier generale della manifestazione sarà il caratteristico paese di Carona, mentre la partenza sarà data a pochi metri dalla porta del Rifugio Calvi. “Stiamo lavorando allo sgombero della neve sulla sede stradale – ha detto il Sindaco di Carona Giovanni Alberto Bianchi – in questi giorni ultimeremo i lavori sino ad arrivare a Pra da Lago, in questo modo atleti e pubblico non dovranno percorrere molta strada per raggiungere il Rifugio”.
Per tutta la presentazione ha fatto bella figura il Trofeo della manifestazione, una scultura che rappresenta due atleti nella massima espressione dello scialpinismo.
Il Trofeo che per essere portato a “casa” definitivamente doveva essere stato vinto per tre anni dalla stessa pattuglia, con l’avvento della tecnica classica e viste le difficoltà oggettive di assegnare il Trofeo a una squadra, è divenuto il simbolo della società organizzatrice della gara lo Sci Cai Bergamo.
Le iscrizioni chiuderanno giovedì 14 aprile o al raggiungimento del numero massimo di ottanta partecipanti.
Storia di Agostino Parravicini
Nasce a Milano il 28/05/1915 e muore tragicamente il 2/8/1935
Agostino Parravicini aveva vent’anni quando morì. Era un ragazzo esuberante e pieno di vita, vivace e allegro come lo ricordano quelli che lo conobbero.
Abitava a Bergamo alta, in Vicolo Bettami, 3. con le sorelle Luisa e Giovanna, il papà Achille (insegnante al liceo Classico Sarpi) e la mamma Amilcarina Zanetti.
Dopo aver completato gli studi al liceo Classico Sarpi si era iscritto al Politecnico di Milano.
Aveva iniziato giovanissimo a frequentare la montagna con amici milanesi, fra i quali Giovanni De Simoni. Ancora quindicenne sui monti delle Orobie, specialmente nel gruppo del Pizzo dei Tre Signori compì alcune importanti prime ascensioni.
Dal ricordo che ne fecero gli amici di tante cordate Giovanni De Simoni e Luigi Gazzaniga (detto “barba”) si riesce ad avere una idea della sue doti umane e delle qualità alpinistiche che racchiudeva in sé. Era un grande amante anche dello sci alpinismo tanto che nell’edizione del 1935 prese il via al Trofeo “O. Mezzalama”.
Quando trovò tragicamente la morte, il 2 agosto del 1935, aveva appena superato il passaggio chiave di una via di estrema difficoltà che intendeva aprire in cordata con gli amici Antonio Citterio e Giovanni De Simoni.
Una via, sullo spigolo sud-est della Cima Zocca in val Masino che venne poi portata a termine il 5 settembre 1937 e a lui dedicata dagli amici Luigi Gazzaniga, Mario Dell’Oro e Ugo Tizzoni.
Dopo la sua dolorosa scomparsa, gli amici del G.U.F. vollero onorare la memoria del loro compagno così giovane e già esponente di primo piano dell’alpinismo bergamasco e nazionale organizzando una gara che ricordasse i suoi ideali, la sua forza morale, il suo senso dell’amicizia ed il suo inesauribile amore per la montagna.
Fu così che Mario Pacchiana (zio di Agostino), Mimmo Invernizzi e Luigi Gazzaniga idearono e tracciarono il percorso della gara sulle difficili creste che circondano la conca del Rifugio F.lli Calvi.
Il percorso perfettamente visibile dal rifugio forse spiega perché, fin dalla prima edizione, ci fu un concorso di pubblico veramente notevole malgrado le ore di marcia necessarie per raggiungere il campo di gara.
Anche la sezione del CAI di Bergamo non volle rimanere con le mani in mano e gli amici dello Ski Club Bergamo il 29 agosto 1936, in prossimità della capanna Allievi in val Masino posero una Croce a ricordo del giovane socio.
Scorrendo l’annuario del CAI Bergamo del 1936 oltre alla foto che ritrae i due soci Gazzaniga e Dell’Oro in prossimità del crocefisso si leggono anche alcune righe, di seguito riportate, che testimoniano l’avvenuta inaugurazione.
“Sulla Mulattiera che sale da S. Martino Masino alla Capanna Allievi, di fronte allo spigolo di Cima Zocca, dove Agostino Parravicini trovava, nel primo tentativo di salita, la morte, venne inaugurata, il 29 Agosto 1936, una Croce a ricordo del valente Alpinista goliardo.
Alla cerimonia parteciparono numerosi alpinisti e le rappresentanze del Club Alpino Italiano di Bergamo, Sondrio e Milano, oltre ai Gruppi Universitari Fascisti di Bergamo e Sondrio.
La scuola di Alta Montagna intitolata a Parravicini, con base a Chiareggio in val Malenco, inviò pure una rappresentanza al comando dell’accademico Marimonti. Detta rappresentanza, con una marcia di nove ore, attraverso i passi di: Bocchetta di Chiareggio, Bocchetta di Casereccio ed il Passo Torrone, si portava fino all’ Allievi per presenziare all’inaugurazione della Croce.”
Fonte press.areaphoto.it