François Cazzanelli e Leonardo Gheza aprono Estate Indiana, una nuova via di misto sul Breithorn centrale
Un nuovo traguardo è stato raggiunto da François Cazzanelli e Leonardo Gheza, atleti del team La Sportiva che lo scorso 30 settembre hanno ufficializzato l’apertura di “Estate Indiana”, una nuova via di misto sulla vetta del Breithorn centrale. Situata su una parete molto articolata e dal fascino ineguagliabile, la linea è stata affrontata in stile classico ma nel massimo rispetto della montagna, grazie all’utilizzo di friend e viti da ghiaccio pensati per preservare la roccia e l’ambiente alpino.
Figlio d’arte, nato e cresciuto ai piedi del Cervino, François Cazzanelli vive da sempre il contatto con la montagna come una passione innata che gli ha permesso di conferire il titolo di Guida Alpina e di raggiungere numerosi traguardi a livello nazionale e internazionale. Una passione che si riscontra anche nel compagno di cordata Leonardo Gheza, Accademico del CAI, sciatore e pilota di parapendio che vanta numerosi successi in appena dieci anni. Una condivisione di valori con La Sportiva che vede nella montagna la riflessione della propria identità aziendale e che da anni supporta numerosi atleti con i migliori attrezzi pensati per accompagnarli nelle proprie avventure verticali. François Cazzanelli ha infatti affrontato l’apertura di “Estate Indiana” indossando il nuovo G-Tech di La Sportiva, scarpone progettato per le attività di alpinismo tecnico, e un total look Supercouloir della linea Alpine Tech, studiata e sviluppata insieme a guide alpine e atleti con l’obiettivo di portare sul mercato un’attrezzatura altamente tecnica e all’avanguardia che garantisca a tutti gli alpinisti performance senza compromessi.
Un obiettivo che si riscontra nel traguardo di Cazzanelli, che commenta: “Abbiamo deciso di chiamarla Estate Indiana in riferimento alle temperature anomale che si stanno verificando in questo periodo dell’anno. Siamo stati comunque fortunati dato che a nord pieno, dove la parete non prende il sole, il clima è rimasto ottimo e così si sono presentate le condizioni adeguate per avventurarci su questa linea, che studiavo da molto tempo”.
Un percorso noto non solo per le difficoltà tecniche, ma anche per l’ambiente isolato e suggestivo nel quale è inserito. La parete verticale, a tratti strapiombante, è caratterizzata da salite con lunghezze sostenute sulle quali gli atleti si sono alternati nella scalata. “È stato un momento davvero magico, ci siamo goduti appieno gli ultimi raggi di sole: a nord, infatti, abbiamo avuto freddo, e in sosta abbiamo indossato piumino e guanti spessi. Così abbiamo apprezzato ancora di più il tramonto visto da una delle cime nel cuore del Monte Rosa”, conclude Cazzanelli.
Fonte Green Media Lab