Fotografare il Parco: vince un camoscio nella tormenta
E’ avvenuta sabato 25 marzo, nella scenografica cornice del Forte di Bard (AO), la premiazione della XVI edizione del concorso internazionale di fotografia naturalistica ‘Fotografare il Parco‘, organizzato dai Parchi nazionali Gran Paradiso, Stelvio, Abruzzo, Lazio e Molise e da quello francese della Vanoise e patrocinata da Alparc – Rete delle Aree Protette Alpine – e Federparchi.
Le quattro aree protette, divise da centinaia di chilometri, si sono unite nell’intento di conservare il proprio patrimonio di biodiversità unico per bellezza e ricchezza, attraverso scatti che ritraggono paesaggi e persone che è possibile incontrare nelle quattro aree protette: dal camoscio impegnato nelle continue sfide per la sopravvivenza in montagna, al lento scorrere di nubi notturne sopra i monti rocciosi; dal delicato dischiudersi di gemme nel bosco sul finire dell’inverno, agli ampi panorami che si stagliano su animali e piante delle Aree protette.
I fotografi premiati
Una continua ricerca dell’attimo perfetto. Quello che sa restituire la luce giusta. Oppure una composizione soddisfacente. Così spiegano le immagini premiate gli autori degli scatti. Quest’anno, le tre foto vincitrici assolute sono state: Sopravvivenza, di Emilio Ricci (1mo classificato), Velo di nuvole. Valsavarenche di Luca Nasigrosso (2o classificato) e Tra inverno e primavera di Elisa Confortini (terza classificata).
Ma numerosi sono stati gli altri riconoscimenti nelle varie categorie del Concorso così come le menzioni speciali che l’hanno spuntata tra oltre 3mila scatti e 450 fotografi partecipanti. Perché spesso, in natura, basta prestare attenzione alle cose più semplici per tornare a casa con un buono scatto e, soprattutto, per poter parlare al vasto pubblico del mondo naturale, in modo più ‘alto’ dei social network.
L’etica della fotografia naturalistica
Il rispetto dell’ambiente naturale nello scatto fotografico giudicato è stato uno dei criteri adottati dalla Giuria del concorso. Ci tengono a sottolinearlo, Valentino Mastrella, funzionario tecnico dell’Ufficio promozione del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nonché membro della Giuria insieme a Emanuela Biggi, documentarista e co-conduttore della trasmissione televisiva Geo, che spiega come l’etica comprende in modo complessivo come ci si comporti in natura. Non solo, infatti, non bisogna lasciare tracce del proprio passaggio, ma è fondamentale conoscere bene anche una specie, prima di avventurarsi nell’impresa di immortalarla.
Etica, quindi, ma anche bellezza ed emozione che è in grado di restituire un’immagine naturalistica: la più difficile da realizzare, tra le fotografie, e allo stesso tempo forse la più affascinante. Lo ha spiegato Elio Lello Piazza, per lungo tempo direttore della fotografia del mensile Airone: Un’arte, spiega, realizzata da anonimi e invisibili fotografi della natura che oggi potrebbero dare un contributo decisivo nella difesa dell’ambiente. La fotografia è l’arte che avvicina di più alla Natura – ha dichiarato Pier Giorgio Mosso, vice direttore del Parco nazionale Gran Paradiso – ed è per questo che siamo molto contenti che questo concorso abbia raggiunto un respiro internazionale. Dello stesso avviso sono il direttore del Parco nazionale dello Stelvio, Franco Claretti,, particolarmente fiero che il concorso sia nato nel parco più grande d’Italia (e secondo in Europa per estensione) con i suoi 130mila ettari di territorio e anche M.P Garcia Walecha, direttrice del Parco della Vanoise, prima area protetta nella storia francese, secondo cui: Lo sguardo fotografico riesce a mettere in luce un nuovo mondo dei parchi naturali.
Tutte le immagini sono dei veri vettori di emozioni sugli ambiti naturali che le Aree protette sono chiamate a preservare,La mostra L’esposizione sarà visitabile negli abituali orari di apertura della fortezza: da martedì a venerdì (10.00 -18.00); sabato, domenica e festivi (10.00-19.00). Chiuso il lunedì. Aperture straordinarie: lunedì 10 e lunedì 24 aprile. L’ingresso alla mostra è incluso nel biglietto di accesso al Forte.
Fonte Piemonte Parchi