Formazione Soccorso Alpino: esami in Falesia a Montestrutto e a Cervinia per far parte dell’Elite dell’Elisoccorso
Di Giovanna Autino
Dal 24 al 27 Novembre, in parte alla Falesia “La Turna” di Montestrutto (To) ed in parte a Cervinia (Ao), si sono svolti gli esami di selezione per i Tecnici Volontari del Soccorso Alpino, la cui promozione, permetterà loro di accedere alle 3 settimane di corso formativo di Tecnico di Elisoccorso, acquisendo così la qualifica, previo ulteriore esame finale di 3 giorni, di T.E.: Tecnico di Elisoccorso.
Concludere questo percorso, significa raggiungere la più alta qualifica operativa all’interno del C.N.S.A.S. -Corpo Nazionale Soccorso Alpino & Speleologico-.
Degli oltre 1.500 Volontari del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, diviso in 9 Delegazioni Alpine ed una Speleologica, solo 62 avevano i requisiti per potervi aderire: avere una presenza nel C.N.S.A.S. di almeno 8/10 anni, avere partecipato regolarmente a tutta la formazione (Aspirante Volontario, OSA, Te.SA.), con i relativi esami che scandiscono la permanenza di un Volontario come operativo con la qualifica raggiunta, riverificata ogni due anni circa ed infine non avere superato i 45 anni di età.
Di questi, solamente 21 si sono proposti per la selezione, ben consci del fatto che meno del 50% la passerà. E’ ragionevole affermare che il livello tecnico raggiunto a questo step operativo da un Tecnico Volontario del Soccorso Alpino è senza dubbio simile a quello di una Guida Alpina, anzi, molti dei Volontari che parteciperanno a questa selezione lo sono, con l’aggiunta di tutta la parte di manovre e tecniche proprie di un esperto di soccorso in ambiente montano impervio ed ostile.
Le 4 giornate d’esame sono state divise in due sessioni: quella su roccia, che si è svolta in Falesia a Montestrutto e a Cervinia, dove gli esaminandi sono stati valutati per la parte neve con lo scialpinismo e la ricerca ARTVA.
Su roccia, le prove tecniche sono state rivolte all’arrampicata e sulle manovre di soccorso in parete. L’operatività del Tecnico Volontario è stata valutata sul raggiungimento di un infortunato (figurante) appeso in parete, messa in sicurezza dello stesso e suo recupero, oltre a manovre e movimentazione di corde, come soste di soccorso, ancoraggi per recuperi, etc. etc.
A Cervinia, i candidati sono stati valutati sulla tecnica dello scialpinismo, con l’aspettativa di uno standard molto elevato e la ricerca con ARTVA, dove agli esaminandi era richiesto di trovare e segnare, entro un tempo massimo al di sotto dei 10 minuti, 3 manichini sepolti, simulando la ricerca di più travolti in valanga, senza il supporto delle UCV (Unità Cinofila da Valanga).
Se i Tecnici Volontari di cui stiamo parlando possono essere definiti senza dubbio come la “crème de la crème” del salvataggio in montagna, non da meno, ovviamente, sono gli Istruttori Nazionali che li verificheranno, provenienti della scuola interna al C.N.S.A.S., la S.Na.Te. (Scuola Nazionale Tecnici), operativa da oltre vent’anni sul territorio.
Nel panorama Internazionale del Soccorso in Montagna ed Ambiente Impervio, non esiste “copia” di una Struttura Formativa ad Alto Livello come la S.Na.Te., che è riuscita a farsi apprezzare e rispettare in tutti gli incontri ufficiali del CISA-IKAR (Commissione Internazionale delle Organizzazioni di Soccorso in Montagna), organismo a “respiro mondiale”, del quale il CNSAS Italiano ne è membro importante e significativo a tutti gli effetti.
È evidente che la Formazione nel Soccorso Alpino ha degli standard qualitativi molto elevati, che portano i Tecnici Volontari ad essere tecnicamente efficienti ed etremamente efficaci nelle missioni di soccorso. Il C.N.S.A.S. infatti, proprio per la sua formazione e per la sua competenza in territorio montano, ostile, impervio ed ipogeo, va a svolgere, per legge, compiti di Protezione Civile che in TUTTI gli altri Stati Europei sono affidati a Corpi dello Stato, come per esempio in Francia il PGHM –Peloton Gendarmerie Haute Montagne.