Fir Fusion Lite e Hyperlite, 3 anni sotto torchio, dimenticando le buone maniere
La storia inizia in realtà nel 2013 quando in preda ad un’estasi
agonistica porto a casa più di qualche buon piazzamento in gare
endurance, 24 ore in particolare ma anche in eventi esteri, quali gare a
tappe tra deserti e sabbie…mobili.
L’abboccamento con Fir parte da li, dopo un’esperienza poco felice con altri materiali che avevano reso vani in alcuni casi i miei sforzi. La regola per me era cercare e trovare
materiali leggeri (quanto basta), “rotolanti” (più di quanto basta) ma
soprattutto resistenti e affidabili. Parlando di marchi importanti, quali
Mavic o Fulcrum per citarne due si entrava in un cerchio della morte
delle conoscenze che; 1, non avevo; 2, non sapevo dove reperire.
Dunque l’obiettivo era affidarsi ad un marchio magari sulla carta meno
blasonato ma all’avanguardia con cui poter condividere esperienze,
feedback e consigli. Fir ha rappresentato da subito ciò di cui io avevo
bisogno e ciò cui loro erano alla ricerca. Una sorta di biker, che facesse
delle gare ma che comunicasse le proprie esperienze e avesse un
minimo di esperienza. Done, fatta in 4 e 4, otto. Da allora sono passati
3 anni di maltrattamenti, in particolare su due modelli. Le Fusion Lite
e le Hyperlite che l’azienda veneta mi mise a disposizione. In gare
endurance l’essenziale è avere al “box” almeno 2 coppie sempre
pronte per qualsiasi evenienza. La scelta per le gare ricadde da subito
sulle Fusion, circa 250 gr più leggere delle altre. 1550 gr di ottime
performance.
Le Hyper differivano dalle Fusion non solo per il peso
ma anche per il mozzo, diverso, scorrevole, ma un po meno del
fratello. Più robuste e se si vuole meno soggette a rischi di rottura ma
sinceramente alla lunga più stancanti delle Fusion. Ebbi da subito
sensazioni molto positive con Fusion, davvero speciali e affidabili.
Qualche dubbio nacque invece per i mozzi della Hyper che non testai a
dovere da subito ma che trovai non solo diversi ma paradossalmente
più delicati. Più pesanti e più delicati non era proprio il massimo. Di li
a poco venne fuori l’unica vera pecca della coppia. Se nelle Fusion Lite,
iper-utilizzate e stressate su tutti i terreni possibili ed immaginabili,
dalla sabbia del deserto africano al fango dei calanchi bolognesi, non ci
fu il benchè minimo cedimento ne la minima avvisaglia, le Hyper da
subito mostrarono il limite del mozzo. Ora, c’è da dire anche che se
qualcuno deve davvero testare qualcosa e lo affida a me allora sa che
se quel qualcosa ha un problema, presto o tardi verrà fuori. Ecco, delle
due presto più che tardi. La realtà è che anche l’azienda aveva
riscontrato una certa fragilità del mozzo che infatti fu sostituito da
subito nel modello successivo e sostituito anche nella mia coppia. Se
poi ci mettiamo anche che, per mettere ancora più alla frusta il
materiale, ho omesso ”volontariamente” la manutenzione…E’ credibile
volontariamente? Forse no, ma il risultato era che alla fine le Fusion
andavano anche senza metterci mai mano, le Hyper invece pregavano
per essere curate.
A ben tre anni di distanza, nei quali poverette ne
hanno passate davvero di cotte e di crude, ancora girano che è una
bellezza senza il minimo abbozzamento, senza il minimo cedimento
strutturale, senza il minimo, “sussurrato” consiglio di essere messe da
parte. Anzi, tutt’altro, fanno ancora le loro granfondo, non tradiscono
assolutamente mai una volta messe in traiettoria. Quello che più però
mi ha sorpreso è stato quando poco meno di un mese fa le ho portate a
far manutenzione. Ho dovuto davvero convincerle che era il momento
di valutare il loro stato generale perché di voglia di venire giù dalla
mia full, non ne avevano la benchè minima. Quasi rassegnato ho
richiesto al mio fido meccanico di dargli uno sguardo generale ma,
soprattutto di verificare il tensionamento dei raggi. Ok, chiedo venia,
ma in 3 anni non mi era mai venuta questa fantastica idea. Temevo per
il risultato e per i suoi insulti, per i quali non è mai abbastanza parco
verso di me, ma ne ha ben donde. Incredibile. Cerchio perfetto,
tensionatura perfetta, nessun raggio e nessun nipples compromesso.
Canale interno ed esterno senza crepe ne avvisi di cedimento.
Ora possiamo anche continuare a parlare di tutto, di pesi, di
scorrevolezza, di grafica, che comunque per la cronaca non sono
seconde a nessuno, ma quanto ad affidabilità, datemi retta, mettiamoci
una pietra sopra. Se hanno “tenuto botta” ai maltrattamenti di 3 anni
del sottoscritto possono reggere anche alle prese con un “rock garden”
con un biker da 120 chili alla guida.
Ok, forse ho esagerato…ma di
biker di 120 kg effettivamente io in giro non ne vedo molti.
La curiosità di salire su due bei Fusion Carbon è tanta, la certezza che
se la vedrebbero davvero brutta, non è in discussione.
Di Emanuele Iannarilli